*Leggete lo spazio autrice sotto dopo aver letto il capitolo*
- ¢αριтσℓσ тяєитαѕєι
Il campanello della porta suona. "Vado io." avviso alzandomi dal divano. Mi precipito all'ingresso e apro la porta ritrovandomi di fronte Louis. Automaticamente un enorme sorriso spunta sulla mia faccia.
"Ciao." mi sorride e io per poco non mi sciolgo. Sono cotta. Sono stata una deficiente a non chiarirmi con lui prima.
"Ciao." lo faccio accomodare in casa.
Chiudo la porta e mi volto verso di lui. Inizia ad avvicinarsi a me e io faccio dei passi all'indietro fino ad arrivare con la schiena contro il muro "Se non ti dispiace rivorrei il mio telefono." avvisa a pochi centimetri dalle mie labbra.
Sentiamo dei rumori provenienti dalle scale così ci allontaniamo di qualche passo. Ci voltiamo verso Harry che sta scendendo tranquillamente i gradini. Si accorge della presenza dell'amico "Oh, ciao Louis, hai bisogno di qualcosa?" lo guarda interrogativo.
"No, sono solo venuto a parlare con Miranda, ma vado via subito." avvisa.
"Ah, ok, se hai bisogno io sono nella mia stanza." gira su se stesso e ricomincia a salire le scale.
"Allora, dove eravamo rimasti? Ah si." mi prende per i fianchi e mi avvicina a sé "Potrei riavere il mio telefono?"
"Si, è in camera mia." informo con sorrisetto malizioso.
"Ah, in camera tua." ripete con un sorrisetto identico al mio. Lo prendo per mano e lo guido fino in camera mia. Entriamo e chiudo la porta a chiave senza farmi sentire mentre lui si siede sul letto iniziando a saltellarci leggermente sopra "È comodo il tuo letto."
Cosa stai insinuando, Tomlinson? "Ah, grazie." mi dirigo verso la scrivania e inizio a frugare nel cassetto. Eppure era qui il telefono, ora ci sono solo una marea di trucchi, tutti di Emily. All'inizio mi piaceva dividere la stanza con lei ma ora sta diventando ingombrante, ho anch'io bisogno dei miei spazzi e lei dei suoi. Va bhe, penserò dopo a come liberarmi di lei, per fortuna ora è a casa di Jessica. "Eccolo!" esclamo prendendo l'iPhone per poi sedermi accanto a lui e darglielo.
Lo prende in mano e inizia a scrutarlo attentamente "Questa ammaccatura non c'era!" accusa indicando un punto sull'oggetto.
Mi avvicino per guardare meglio "Ma dove? Io non vedo nie-" mi interrompe iniziando a baciarmi.
Appoggio le mani sulle sue guance assecondandolo. Mi divido un attimo da lui "Certo che sei proprio uno stronzo." rido per poi precipitarmi ancora sulle sue labbra. La sua mano sinistra si posa sulla mia schiena mentre l'altra scivola sulla mia gamba sinistra iniziando a provocare in me eccitazione. Mi fa stendere sul letto e con mossa rapida sbottona i miei geans. Gemo tra le sue labbra mentre la sua mano scivola nei miei slip iniziando a torturare il mio clitoride. Mi sto bagnando in fretta, il suo tocco mi fa impazzire. Si separa dalle mie labbra iniziando a baciarmi la mascella, fino ad arrivare al collo.Inarco la schiena presa dal piacere mordendomi la lingua per non fare troppo rumore, i miei sono nella stanza accanto. "Non ti ho portato in camera mia per questo." informo ansimando.
Ride "Ah si?" chiede e senza preavviso infila due dita in me e io quasi urlo, ma per fortuna riesco a trattenermi mordendomi il labbro che ha iniziato a sanguinare.
"Si." ansimo e lui inizia a muovere lentamente le dita fuori e dentro di me. È così piacevole, tanto da farmi girare la testa.
"Allora per cosa?" continua ridacchiando.
"Per aiutarmi a fare i compiti di geometria." lo prendo in giro gemendo.
"I compiti di geometria?" domanda divertito iniziando a muoversi più in fretta dentro di me. Sento che sto per venire.
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Ricatto || Louis Tomlinson
Hayran KurguIn cui una stupida foto in topless, scattata da uno stupido fratello, scombussolerà la vita a Miranda. *Ho scritto questa storia quando avevo all'incirca tredici anni. Leggendola ora anch'io mi chiedo come abbia fatto a scrivere una storia simile, a...