Capitolo 19 "Ti amo"

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- ¢αριтσℓσ ∂ι¢ιαииσνє

Il viaggio è durato tanto. Zayn non parlava, era troppo concentrato sulla strada, l'unica a farmi compagnia era la radio con le malinconiche canzoni d'amore dedicate agli ex.

Finalmente la macchina si ferma e, guardando fuori dal finestrino, vedo il mare. A quella vista spalanco gli occhi e mi giro verso il moro che sorride per la mia reazione.

"Andiamo?" chiede.

"Certo." apro la portiera e scendo dall'auto. Zayn mi raggiunge con il sacchetto del dolce e mi da la mano. Entriamo nella spiaggia e i tacchi affondono nella sabbia. "Due secondi." dico per poi abbassarmi e togliermi le scarpe. Lui inizia a ridere ma io lo ignoro e continuiamo a camminare. Ci sediamo poco prima del bagnasciuga e la brezza marina inizia a soffiare.

"È bellissimo." affermo posando la testa sulla sua spalla.

"Già...mangiamo?" chiede tirando le fette di torta fuori dalla busta. Annuisco e mi da una forchetta.

"Buonissima." ammetto.

"Io amo il cioccolato." dice assaporando la torta.

Finito di mangiare è tutto sporco di cioccolata. "Dovresti vederti." scoppio a ridere.

Assume un espressione interrogativa e le mie risate aumentano "Sei tutto sporco di cioccolata."

Si pulisce "Fatto?"

"No." mi avvicino a lui e con il pollice pulisco la piccola macchia di cioccolata sopra il labbro. Ha delle labbra così belle e piene. "Fatto!" esclamo sorridendo.

"E se facessimo un bagno?" propone alzandosi in piedi.

"Tu sei pazzo." rido.

Inizia a svestirsi "Perché? La spiaggia è deserta, non ce nessuno!" dice sfilandosi la t-shirt, mostrando addominali perfetti. Zayn mi vuole morta. Sì, sicuramente. Si slaccia i pantaloni e gli fa cadere sulla sabbia, rimanendo in boxer. Mi copro automaticamente gli occhi e sento che il moro inizia a ridere.

"Dai, non ti vergognerai mica!" dice iniziando a correre verso l'acqua.

Tolgo le mani dagli occhi "Ma siamo a fine settembre! L'acqua sarà gelida!" mi lamento.

Si tuffa "Non è vero, è caldissima! Vieni! Non c'è nessuno!" invita.

"D'accordo!" sbuffo e mi svesto, rimanendo solo nell'intimo abbinato, nero. Metto un piede in acqua e per un momento non emetto un grido isterico "È gelata! Bugiardo!" mi lamento allontanandomi dall'acqua.

Esce dall'acqua "Chiedo perdono. Dammi un abbraccio!" chiede avvicinandosi a me.

"Non osare avvicinarti." dico ridendo, indietreggiando ad ogni suo passo.

"Ti prego. Solo un abbraccio." fa la faccia da cucciolo continuando a venirmi in contro.

"No!" esclamo e lui inizia a correre, circondandomi con le sue braccia bagnate.

Mi viene la pelle d'oca "Ti prego, no. Sei gelato."

"E tu sei calda." dice ridendo.

"Sì, e vorrei rimanere tale, grazie. Quindi, lasciami!!!" urlo.

"Non ci penso neanche." sussurra al mio orecchio ridendo e avvolge le braccia intorno al mio busto per poi sollevarmi da terra.

"Lasciami!" ordino ridendo e dimenandomi. Vedo che mi porta verso l'acqua "No, ti prego." supplico ma non funziona.

Dopo qualche secondo mi ritrovo nell'acqua gelata del mare, con la mascella che trema per il freddo.

"T-tu m-mme l-la-la p-pa-paghi." balbetto.

Ricatto || Louis TomlinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora