Capitolo 12 "Un brutto presentimento"

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- ¢αριтσℓσ ∂σ∂ι¢ι

Salgo sul sedile passeggeri e richiudo la portiera sbattendola, abbastanza arrabbiata. Che stupida, coma ho potuto lasciargli prendere il telefono? Stupidi occhi blu, mi hanno come...ipnotizzata.

"Che ci facevi a casa di Louis?" chiede Harry con tono duro, facendo partire la macchina.

"Niente..." sbuffo incrociando le braccia al petto. Odio non potergli dire niente.

"Miranda, sono tuo fratello, puoi dirmi tutto." dice con voce dolce, così rassicurante. Oh, Harry, vorrei tanto, ma non posso dirti del Ricatto o tu ti arrabbieresti e spaccheresti la faccia a Louis che poi manderebbe la mia foto a tutti.

"Ti voglio bene." sussurro e mi alzo dal sedile per stamparli un dolce bacio sulla guancia.

"Anch'io te ne voglio." ammette e sul suo viso spunta un piccolo sorriso. Grazie per non chiedermi altro, sei fantastico, fratellone.

Per il resto del viaggio nessuno dei due ha parlato, nemmeno il CD dei Beatles è partito. Harry parcheggia l'auto e spegne il motore.

"Siamo arrivati a destinazione." avvisa aprendo la portiera. Scendo anch'io e, bloccata la panda, iniziamo ad andare verso la porta di casa. Ormai è completamente buio e le prime stelle hanno già fatto la loro apparizione. Il riccio infila la chiave nella serratura e apre la porta facendomi entrare per prima. Inizio ad andare verso le scale sentendo dietro di me Harry sbuffare mentre chiude a chiave. Salgo i ventitré gradini senza voltarmi ed entro subito in camera mia. Richiudo la porta con un calcio e, prendendo la rincorsa, mi butto sul letto, a pancia in giù, affondando la testa nel cuscino. Forse facendo una doccia mi rilasserò un po'.

Mi alzo a mala voglia, prendo il pigiama rosso con le paperelle e un asciugamano dall'armadio per poi andare in bagno. Metto il cellulare sulla specchiera e inizio a svestirmi dai miei indumenti. Entro nella doccia e apro l'acqua, all'inizio è fredda ma poi si riscalda facendo rilassare i miei muscoli, abbastanza tesi per il nervosismo. Penso di essere rimasta sotto il getto di acqua calda per circa mezzora, dopodiché sono uscita, mi sono asciugatta e vestita.

Torno in camera mia canticchiando Someone like you di Adele, non sono una patita delle canzoni così tristi ma in questo momento è come se fosse una colonna sonora. Sono le undici così spengo la luce, mi metto sotto le lenzuola e provo a prendere sonno.

Do un occhiata alla sveglia digitale sul comodino che indica la mezzanotte passata. Staranno già dormendo tutti, le luci sono spente e non si sente alcun rumore.

Non so perché ma mi è venuta voglia di andare da Harry, ho bisogno di affetto in questo momento, mi sento sola in questa stanza enorme, voglio stare con il mio fratellone.

Esco silenziosamente dalla mia stanza ed entro furtivamente nella sua. Mi avvicino al letto matrimoniale di Harry. I miei occhi, ormai abituati al buio, vedono il riccio avvolto come in una piadina dal lenzuolo.

"Harry...posso dormire con te?" sussurro dolcemente al suo orecchio.

"Certo, passeremo una notte di fuoco." dice con il sorriso sulle labbra. Cosa?! Una notte di fuoco?! Ma è scemo?!

Lo guardo meglio e mi accorgo che sta dormendo.

"Harry." dico questa volta più forte per tentare di svegliarlo

Emette uno strano suono gutturale di lamento "Um...che vuoi?" si sfrega gli occhi.

"Non riesco a prendere sonno...posso dormire qui con te?" chiodo facendo gli occhi dolci, anche se al buio non penso che li noti molto.

Ricatto || Louis TomlinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora