21 - Perdite ed incertezze

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Thomas si fermò, completamente spiazzato dalle parole di Newt.
Non era pronto a sentire una notizia del genere, non ci credeva.
Emily Isaacs, che per lui era stata come una zia, morta.
Nonostante la donna, nel periodo antecedente il trasferimento, avesse adottato un comportamento distaccato, freddo, nei confronti della famiglia Edison, restava pur sempre una persona che, nell'infanzia di Thomas era stata presente.
E adesso... come poteva essere così? Come poteva non esserci più?
Il ragazzo si sentì improvvisamente spaesato, gli sembrava troppo surreale una cosa del genere.
Aveva fatto tante supposizioni, ma questo?

«Tommy, continua a camminare, per favore» Newt emise un altro sospiro, la sua voce tremò appena nel pronunciare quelle parole.
«Prima del trasferimento, era rimasta incinta» riprese, Thomas era sempre più sconvolto, «Arrivata al parto, però, non ce l'ha fatta. Lei e la bambina, mia sorella, sono morte, Tommy. Morte.» Newt avrebbe voluto piangere, ma non lo fece. Si trattenne, strinse i denti, lottando contro le lacrime, poi continuò: «Avevo solo dieci anni ed è stato uno shock per me. Tutt'ora ne risento, perché non ho mai superato il lutto. Mio padre, tempo trascorrendo, è diventato sempre più severo, mi picchiava, mi urlava contro, diceva che era colpa mia se mia madre era morta, perché non sono mai stato un buon figlio. Tutte cose che, razionalmente, sono insensate, ma lui e mia madre avevano cominciato già dall'anno prima a sgridarmi e alzarmi le mani ogni tanto, perché avevano notato che...» Newt si interruppe per qualche minuto, chiedendosi se potesse effettivamente dirlo a Thomas in quei termini: poteva confessargli che suoi genitori avevano capito che fosse gay a causa del comportamento che aveva da piccolo nei confronti del suo migliore amico?

«Avevano notato come ci comportavamo tra noi» disse infine, «I baci, gli abbracci, le carezze... insomma, a loro non piaceva l'idea di avere un figlio omosessuale. E... credevano che avrebbero risolto le cose con rimproveri e schiaffi. Mia madre mi chiese di perdonarla, dopo molti mesi, capì che non c'era nulla da fare, che l'attrazione fisica e romantica non era qualcosa che si poteva decidere con la mente, controllare. Lei capì, ma mio padre no. Continua a ripetere che è tutta colpa mia.»

Thomas, a quel punto, non si trattenne, avvicinò la propria mano a quella di Newt e intrecciò le loro dita, stringendo appena per far capire a Newt, implicitamente, che lui c'era, adesso era lì con lui e non lo avrebbe più lasciato.
Newt sembrò sorpreso dal gesto, ma poi guardo Thomas negli occhi e gli rivolse un debole sorriso, pieno di malinconia.

«Ho imparato a sopportare gli insulti, il dolore fisico è sempre stato pari a quello morale. Ammetto che ho pensato di non farcela, tante volte, così tante che non ho potuto tenerne il conto, ma noi due avevamo una promessa in sospeso ed io non potevo permettermi di crollare emotivamente e fisicamente, dovevo rimanere forte, Tommy. Avevamo promesso di rivederci ed io non potevo assolutamente rompere la nostra promessa.»

Thomas sorrise, sentendo le guance accalorarsi, rivolse di nuovo lo sguardo verso Newt e vide che non era l'unico ad essere arrossito, anche il biondo aveva le gote colorate di rosa, ricambiò l'occhiata con un po' di timidezza.

«Quindi ti ricordi l'ultima notte? La storia che mi raccontasti, riguardo la Luna?» il sorriso non svanì dal volto di Thomas, anzi divenne più luminoso quando Newt annuì.

«Era una bellissima storia e ovviamente credevo fortemente in noi due, raccontandotela, ho voluto dare speranza anche a te e fortunatamente nulla è stato vano» Newt sospirò, come estasiato.

Ad interrompere quel momento fu la suoneria del cellulare di Thomas, questi lo prese dalla tasca del proprio cappotto e lesse il nome di Teresa sul display.
Rispose alla telefonata ed impostò il vivavoce.

«Tom, si può sapere dove sei?» domandò Teresa, con un tono scocciato.

«In giro con Newt, perché? Che succede?» Thomas aggrottò la fronte, non riuscendo a capire perché Teresa l'avesse chiamato, parlando oltretutto con tono seccato.

Saudade | NewtmasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora