Il suono della campanella di fine giornata irruppe nel silenzio dei corridoi scolastici, che ben presto furono animati da tutti gli studenti che si accingevano ad uscire da scuola.
Newt e Thomas si ritrovarono all'uscita, fuori dal cancello della scuola, entrambi visibilmente già esausti.
«Come primo giorno non è andata così male, direi» commentò Newt, tanto per parlare, mentre aspettavano il resto del gruppo.
«Be', effettivamente, se escludiamo l'attacco di panico e il giornalino che, aggiungo, è stampato al momento, sì, non è stato tanto brutto» disse Thomas, con una punta di ironia nella voce.
«Stai bene? Intendo, adesso» chiese Newt con serietà, guardando Thomas negli occhi.
«Sì» il moro annuì, distogliendo lo sguardo da quello penetrante di Newt.
«Non mentirmi» mormorò l'altro ragazzo, avvicinandosi, «Qual è il problema, Tommy?» ripeté, con un tono di voce più basso.
«Non lo so, forse ho solo paura che... qualcosa possa andare storto» Thomas si morse il labbro inferiore, abbassando lo sguardo.
«Se lo fai un'altra volta, non sarò responsabile delle mie azioni, Thomas, ti sto avvisando» disse Newt, con l'accenno di un sorriso.
«Fare cosa?» domandò l'altro ragazzo, che non aveva capito a cosa si riferisse.
Distrattamente, Thomas strinse appena, di nuovo, il labbro inferiore tra i denti.«Mi ci vuole tutto l'autocontrollo che possiedo per evitare di baciarti, Tommy. Smettila» sentendo quelle parole Thomas arrossì violentemente, mentre Newt scoppiò a ridere, anche lui stesso aveva le gote arrossate.
«Che carini, ma guardali» ironizzò qualcuno, Newt e Thomas si voltarono verso la voce, che scoprirono appartenere a Gally.
«Posso fare qualcosa per te?» chiese Newt con gentilezza leggermente marcata da sarcasmo, incrociando le braccia.
«Certo, una persona mi ha detto di darti questa» rispose Gally, porgendogli un foglio piegato.
«E questa persona... sarebbe?» Thomas parlò con un tono evidentemente infastidito, cosa che il ragazzo dai capelli neri notò, visto il ghigno che fece.
«Qualcuno che prova un certo interesse» rispose Gally, vago, per poi allontanarsi dagli altri due avanzando.
«Non so se leggerla o gettarla» disse Newt, con un tono ironicamente riflessivo, tenendo il foglio tra due dita.
«Il punto è che... chi usa più le lettere? Insomma, le dediche non erano da scuola elementare? E da parte di qualcuno che nemmeno conosci, poi?» Thomas sbuffò, «Oh, ecco gli altri» aggiunse, vedendo Brenda e Teresa con Minho e Misty.
«Tommy, non dirmi che ti infastidisce un semplice foglio» disse Newt, accennando ad una risatina.
«Ragazzi, sono in detenzione» disse Minho, interrompendoli, una volta avvicinatosi, con un sospiro.
«Che hai fatto?» domandò Thomas, guardandolo con un'espressione torva.
«Le sue intenzioni erano buone, ma la situazione è leggermente sfuggita di mano» disse Brenda, con una punta di sarcasmo nella voce.
«Diciamo che ho quasi preso a pugni un ragazzo» fu la risposta del ragazzo asiatico.
«Perché ha espresso un'opinione decisamente poco carina nei confronti delle persone omosessuali» soggiunse Teresa.
«Io devo comunque tornare dentro, ci vediamo domani» disse Minho, con un sospiro, per poi dare un bacio a Misty, la quale si avvicinò alle altre due ragazze.
«Va bene, ci vediamo dopo a casa» salutò Brenda, per poi inziare ad allontanarsi con Teresa e Misty, parlottando.
«Certo che solo tu puoi finire in detenzione il primo giorno di scuola dopo le vacanze» Thomas roteò gli occhi, ma gli diede una pacca amichevole sulla spalla.
«È per una buona ragione, in fondo» Minho gli fece l'occhiolino, «E, a proposito di questo, volevo dirvi che, anche se nessuno sa niente, io sono davvero felice per voi due. Prima o poi dovrete uscire allo scoperto, ragazzi, sareste una coppia amatissima, secondo me.»
«Sì, Minho, devi sapere non sono tutti come te» ironizzò Thomas.
«È il caso di andare, Tommy, le altre sono arrivate quasi all'angolo» disse Newt, così pochi secondi dopo salutarono Minho e si avviarono.
«Rallenta» Newt riprese Thomas, che stava camminando velocemente, vari passi davanti a lui.
«Ma... non dobbiamo raggiungere le ragazze?» il moro corrugò la fronte, Newt scosse la testa, «Voglio leggerla adesso» gli disse.
Il cellulare di Thomas, in quel momento, squillò.
Quando lo prese, sul display campeggiava il nome di Teresa.«Dimmi» il ragazzo rispose, mentre Newt tirava fuori il foglio che aveva precedentemente riposto nella tasca della giacca.
«Venite o no? Che state facendo tu e Newt?» domandò Teresa, «Noi siamo arrivate all'angolo» aggiunse.
«Uhm, non aspettateci... io e Newt stiamo facendo un giro, ci vediamo domani, okay?» Thomas cercò di congedarla velocemente.
«Va bene, ma poi parliamo» lo avvertì lei, prima di chiudere senza aspettare che il moro rispondesse.
«È anonima, dannazione» Newt sbuffò, cominciando a leggere il foglio quasi completamente rovinato.
Thomas si mise al suo fianco, così da riuscire a vedere meglio le parole scritte sulla carta, rimanendo un po' spiazzato e confuso quando finì di leggerla.
«E chi dovrebbe essere?» domandò al biondo, che aveva un'espressione confusa quanto quella di Thomas.
«Non ne ho idea, Tommy. Non ricordo niente riguardo quello che ha scritto qui» ammise Newt, corrugando la fronte.
«Andiamo a casa, avremo modo di pensarci» sbuffò, «Ci mancava solo questa.»
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Saudade | Newtmas
FanficSaudade: (n.) un nostalgico desiderio di essere di nuovo vicino a qualcosa o qualcuno che è distante, o che è stato amato e poi perso; "l'amore che rimane". [ A nostalgic longing to be near again to something or someone that is distant, or that has...