Gli ultimi due giorni precedenti il Natale, Thomas si occupò dei regali per tutti i suoi amici.
Per Brenda e Teresa aveva puntato sui vestiti, così come per Misty, Minho lo aveva letteralmente pregato di comprargli un videogioco per la nuova playstation che gli avrebbero regalato i suoi, mentre per Newt aveva deciso di prendere uno dei tanti ricordi che avevano vissuto e racchiuderlo in una cornice ben decorata.
Ad occhi esterni sarebbe sembrato un oggetto semplice e privo di significato, ma Thomas sapeva che Newt lo avrebbe apprezzato.Mentre sistemava i pacchetti sotto l'albero nel soggiorno, il suo cellulare iniziò a squillare, Thomas sorrise quando lesse il nome di Newt sullo schermo, ormai tutto era tornato com'era un tempo e lui non poteva essere più felice di così.
«Tommy!» esclamò Newt, quando il moro rispose alla chiamata, «Ti va di venire a casa mia? Stavo cercando di sistemare l'albero e ho pensato che mi potresti aiutare» Thomas poté percepire il sorriso dell'altro ragazzo, poi udì un tonfo e Newt imprecò, facendolo scoppiare a ridere.
«D'accordo, arrivo a minuti» disse Thomas, chiudendo la chiamata pochi istanti dopo e inviando un messaggio a sua madre, nel caso non l'avesse trovato una volta tornata a casa.
Thomas prese la propria copia delle chiavi e poi uscì, raggiungendo la casa di Newt in pochissimo tempo.
Il cancello esterno era già aperto, così percorse il vialetto e bussò non appena fu di fronte la porta d'ingresso.
Newt gli aprì poco dopo, facendolo entrare.«Mi era mancata anche casa tua, ora che ci penso» mormorò Thomas.
Newt emise una risatina, lasciando un bacio leggero sulla guancia di Thomas prima di avviarsi verso il soggiorno, dove Thomas appese la propria giacca.
Sentì la pelle assumere calore, ma non ci fece troppo caso.
Alcune scatole erano appoggiate sul pavimento, Newt aveva già montato l'albero e vi aveva sistemato le luci natalizie, che brillavano ad intermittenza.
«Direi che la metà del lavoro è svolta» osservò Thomas, piegandosi per aprire una delle tante scatole.
«Già, mio padre questa mattina ha montato giusto la base. Ovviamente a me è toccato aprire i rami e tutto il resto» disse Newt, roteando gli occhi.
Iniziarono ad aggiungere delle sfere in vetro sottile, sulle quali erano disegnati motivi natalizi in bianco, Thomas rischiò anche di farne cadere una per terra e quindi romperla, ma fortunatamente i suoi riflessi avevano agito in tempo.
Newt aveva semplicemente scosso la testa, ridendo.
Impiegarono poco meno di due ore per sistemare tutte le decorazioni che Newt possedeva, il pomeriggio trascorse comunque molto velocemente, come era solito quando passavano del tempo insieme.
«Magari mangiamo e poi usciamo a fare un giro?» propose Newt, alzandosi dal divano.
Avevano appena finito di guardare un film ed erano le otto e mezza passate, Thomas si stiracchiò e annuì, seguendo Newt in cucina.
«Per che ora torna tuo padre?» domandò il moro, guardando Newt a prendere degli ingredienti dal frigo.
«Probabilmente tardi, come al solito. Mezzanotte passata come minimo. A proposito, ha detto di avere dei convegni e alcune promozioni da fare fuori città a partire dal giorno dopo Natale. Ciò significa che ti toccherà sopportarmi per più di una settimana a casa tua, Tommy» Newt sorrise innocentemente, lanciando un'occhiata all'altro ragazzo.
«Che fastidio» disse ironico Thomas, «Non puoi startene a casa tua?»
«Ti ho già detto che sei un cretino?» mormorò Newt con tono amabile, mentre Thomas iniziò a ridere.
«Devo pure condividere il mio caro letto matrimoniale con te, ma per favore» continuò a prenderlo in giro, «Anzi ti faccio dormire sul pavimento.»
Newt si voltò verso di lui, con sguardo minaccioso, «Allora puoi dimenticarti dei massaggi prima di dormire. Non te ne farò» puntualizzò.
«Questo è un colpo basso. No, okay, dormirai nel mio stesso letto» Thomas ridacchiò, «Non posso vivere senza i tuoi massaggi. Non so nemmeno io come abbia fatto in questi anni.»
«Senza di me la vita è difficile» disse Newt, con tono drammatico, teatrale.
«Guarda che lo è stata sul serio» replicò Thomas, avvicinandosi al ragazzo e scompigliandogli il ciuffo, diventato molto più lungo, con un sorriso.
«Non distrarmi dai fornelli» lo riprese Newt, mentre preparava delle uova strapazzate.
«Va bene, chef» disse Thomas, vedendo Newt roteare gli occhi quando gli passò nuovamente la mano tra i capelli.
«E comunque mi auguro che tu non abbia perso le capacità che avevi da bambino a fare i massaggi» lo schernì.«Questo sarai tu a giudicarlo, Tommy» ribatté Newt, mentre Thomas deglutì a vuoto.
Si chiese davvero cosa gli stesse succedendo, in quei pochi giorni.Quando la cena fu pronta, apparecchiarono velocemente e in poco tempo mangiarono, prendendosi una mezz'ora di tempo tra la cena e il lavare i piatti subito dopo aver finito.
«Adesso andiamo a goderci l'atmosfera natalizia» esultò Thomas, mettendo a posto il bicchiere che aveva utilizzato, una volta lavato.
«A volte mi sembri quel bambino da cui sono stato separato per sette anni, Tommy. Hai o no sedici anni?» lo canzonò Newt, sorridendo.
«A volte anche Minho dice che dimostro meno anni di quelli che ho, mentalmente. Cosa posso farci» Thomas fece spallucce, «Rimango sempre un bambino tenero e coccoloso.»
«Mh... certo, come no» ironizzò il biondo, circondandogli le spalle con un braccio e stampandogli un bacio sulla guancia, «Proprio tenero e coccoloso» ridacchiò, allontandosi poco dopo, «Indosso qualcosa di più comodo e poi usciamo» gli disse, dirigendosi verso il piano superiore.
Rivedere la camera di Newt fu un'altra cosa che fece capire a Thomas quanto gli fosse davvero mancato tutto ciò che aveva trascorso con Newt.
Non poteva ancora credere che dopo interi anni, il suo migliore amico fosse tornato e questa volta per restare.
«Cos'ha di così interessante, la mia scrivania?» domandò Newt, distogliendo Thomas dal flusso di pensieri.
Il moro si voltò verso l'altro ragazzo, che aveva appena sfilato la maglietta.
Thomas, questa volta, sentì davvero una sensazione di calore avvolgerlo completamente e, oltre a cercare di ignorarla, sperò che Newt non se ne accorgesse.«Niente, pensavo al fatto che non smetto di rendermi conto di quanto... tutto questo mi sia mancato. Non... non posso credere che io abbia passato tutto quel tempo senza di te, Newt, è... non lo so... diamine, non credevo che sarei diventato così sentimentale. Sembro una ragazzina» Thomas sbuffò, sentendo però gli occhi inumidirsi.
Newt cinse i fianchi di Thomas da dietro, peggiorando quella sensazione che il moro aveva iniziato ad avvertire.
«Anche tu mi sei mancato, Tommy. E non sembri una ragazzina solo perché ti rendo sentimentale» Thomas sapeva che Newt lo stesse prendendo in giro, così si voltò di scatto con l'intenzione di tirargli un pugno, ovviamente leggero, per scherzare, ma si bloccò immediatamente.
«Newt, cosa... questi sono lividi?»
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Saudade | Newtmas
FanficSaudade: (n.) un nostalgico desiderio di essere di nuovo vicino a qualcosa o qualcuno che è distante, o che è stato amato e poi perso; "l'amore che rimane". [ A nostalgic longing to be near again to something or someone that is distant, or that has...