Quando Newt aprì gli occhi, la prima cosa che vide fu il volto di Thomas, che era per metà coperto dalle lenzuola e dal piumone, tanto che il ragazzo sembrava volervisi nascondere sotto.
Il biondo non poté fare a meno di sorridere nel vederlo così, ancora addormentato, con dei ciuffi di capelli scuri che gli ricadevano sulla fronte, in contrasto con la pelle chiara, ma non pallida come la propria.
Newt richiuse gli occhi, anche se la stanza era invasa dalla luce, ed iniziò a pensare alla sera precedente, al bacio che aveva dato a Thomas e a come si erano svolti gli innumerabili minuti ad esso successivi, durante i quali non avevano fatto altro che scambiarsi effusioni, avevano parlato, riso, finché ad entrambi non era venuto sonno.
«Tommy, credo sia ora di svegliarsi» disse, scostando lenzuola e piumone dal viso del moro, che non diede segno di averlo sentito.
«Dài Thomas, svegliati» mormorò con tono più basso, avvicinando il proprio volto a quello dell'altro ragazzo.
«Non costringermi ad utilizzare le maniere forti, Tommy. Non ti piacerebbe» sussurrò Newt, non ricevendo alcun risultato.
«L'hai voluto tu.» Dichiarò infine, infilando le mani sotto la felpa di Thomas, all'altezza dei fianchi e facendo scorrere velocemente le dita sulla pelle accaldata.
Pochi secondi dopo, il moro si stava contorcendo e rigirando, cercando di prendere le mani di Newt per tenerle ferme.
Quest'ultimo sembrava non essere intenzionato a smettere, la risata di Thomas era l'unico suono nel silenzio della casa e per Newt era decisamente piacevole.
Thomas finì per essere avvolto dalle braccia di Newt, che ridacchiò, stringendolo a sé e dandogli tregua.
«Dovevi per forza farmi il solletico?» riuscì a domandare il moro, senza fiato, circondando la vita dell'altro ragazzo con un braccio.
«Sì, dato che non volevi svegliarti» rispose quest'ultimo, avvicinando le labbra alla fronte di Thomas e dandogli un bacio sulla fronte.
«Questo sarebbe stato molto meglio» mormorò, con l'accenno di un sorriso.
«Questo cosa?» domandò Newt, perfettamente consapevole riguardo cosa si stesse riferendo Thomas.
Questi non disse nulla, semplicemente alzò di poco il viso per avvicinarlo a quello del biondo e far incontrare le loro labbra.
Fu solo un dolce, delicato, tocco, che bastò per far sorridere Newt.«Ci penserò, la prossima volta» dichiarò.
«Ma adesso?» chiese Thomas, l'espressione seria, «Intendo... con gli altri, i nostri amici dovranno pur... sapere, no?» il tono del ragazzo era incerto.
«Non se non sei pronto a dirglielo, Tommy. E poi, cosa dovranno sapere esattamente?» domandò Newt, con una punta di ironia nella voce.
«Oh, andiamo! Lo sai cosa» mormorò Thomas, sentendo le guance accalorarsi, reazione dovuta anche alla vicinanza dei loro corpi.
«No che non lo so» replicò Newt, ridendo appena, «Voglio sentirtelo dire» sussurrò all'orecchio dell'altro ragazzo, che arrossì ancora di più.
Thomas nascose la testa nell'incavo del collo di Newt, per evitare che potesse accorgersi del fatto che avesse gli zigomi color porpora, come minimo.
«Dovranno pur sapere che adesso stiamo insieme» mormorò infine Thomas, avvertendo una sensazione piacevole nel pronunciare quelle parole.
Lui e Newt stavano insieme.
«Io aspetterei, Tommy. Non abbiamo alcuna fretta di dirlo in giro, tanto meno se non siamo convinti che condividere questa cosa possa portare a conseguenze positive.» Disse Newt, accarezzando la guancia di Thomas e lasciandogli un bacio sulla punta del naso.
«Sì, hai ragione. Soprattutto perché quando comincerà nuovamente la scuola, diventerai automaticamente di dominio pubblico, che tu lo voglia o meno» Thomas sembrò improvvisamente infastidito.
«Certo, come no. Se voglio che le persone mi stiano lontano, devono starci e basta. Insomma, saranno curiosi e tutto quello che vuoi, ma più di tanto non possono fare» Newt fece scorrere la propria mano sul dorso di quella di Thomas, risalendo lungo il suo braccio.
«Non so quanto effettivamente possano fare, ma ci sono comunque persone poco tolleranti, in generale» il ragazzo sospirò, socchiudendo gli occhi e concentrandosi sul tocco di Newt.
«Nessuno ci obbliga a mostrarci in pubblico, Tommy. Mi pare ovvio che non dovremo per forza farci vedere, nemmeno dai nostri amici. Possiamo limitarci a dirlo semplicemente ai tuoi genitori. Mio padre sarà via per un'altra settimana, immagino» il biondo cercò di rassicurarlo.
«Mi auguro che vada tutto per il meglio» Thomas sospirò, riaprendo gli occhi e avvicinando di nuovo le labbra al volto di Newt.
Iniziò a lasciargli una scia di baci lungo la mascella, risalendo sullo zigomo e scendendo di poco per avvicinarsi alle sue labbra, lo sentì sorridere prima di ricambiare il bacio.
«Non credevo che l'anno potesse cominciare così... bene» disse Thomas tra un bacio e l'altro, si sistemò meglio, per avere un contatto più diretto con Newt.
«Nemmeno io, Tommy» mormorò quest'ultimo, stringendo poi Thomas a sé e facendo scorrere le dita lungo la sua schiena.
«Ma sono davvero felice, come non lo sono mai stato» dichiarò Newt, sospirando piacevolmente.Note Autrice
È un capitolo corto, giusto di transizione, ma volevo integrarlo comunque.Vorrei ringraziarvi di tutto, sono molto felice che la storia vi piaccia e che aspettiate sempre con ansia i nuovi aggiornamenti, siete tutti così dolci e non sarò mai abbastanza grata per il supporto che mostrate.
Love you all,
.Reb.
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Saudade | Newtmas
FanfikceSaudade: (n.) un nostalgico desiderio di essere di nuovo vicino a qualcosa o qualcuno che è distante, o che è stato amato e poi perso; "l'amore che rimane". [ A nostalgic longing to be near again to something or someone that is distant, or that has...