24 - Tradimenti

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«Andiamo a casa mia? Non dovrebbero esserci i miei, dato che oggi sono andati ad un ristorante per festeggiare con alcuni loro colleghi di lavoro e non torneranno prima di 'sta sera, immagino» disse Teresa, stringendosi maggiormente nel proprio cappotto a causa del freddo.

«Va bene» Newt sospirò, la brezza leggera ma fredda gli scompigliò i capelli, che gli ricaddero dinanzi agli occhi.
Li scostò con una mano, emettendo uno sbuffo.

«Newt... è tutta la mattina che sei silenzioso, ogni tanto sbuffi o ti limiti a sospirare, capisco che...» esordì Teresa, lui la interruppe: «No, Tessa, non capisci. Quello che è successo... è stato un errore. Un errore madornale.»

«Thomas è il tuo migliore amico, ci hai passato una vita insieme e non puoi lasciare che sia una semplice scopata a separarvi... di nuovo, per precisare» replicò lei, Newt la guardò con un sopracciglio alzato.

Erano seduti su una panchina del parco che si trovava sulla stessa strada della scuola e quindi delle loro case, avevano camminato tutta la mattina e si erano fermati solo per mangiare qualcosa di leggero, o almeno, Teresa aveva mangiato, perché Newt aveva ancora una nausea tremenda e lo stomaco gli si era completamente chiuso.

Il ragazzo avrebbe voluto ribattere dicendo che non poteva essere una semplice scopata, date le emozioni che stava provando, da quando era tornato, nei confronti di Thomas.
Il biondo aveva notato qualcosa cambiare anche nel suo migliore amico, ma non poteva nemmeno esserne sicuro, forse si stava semplicemente facendo influenzare dai suoi stessi sentimenti.

«Non so fino a che punto tu possa avere ragione» ammise Newt, corrugando la fronte.

«Fidati, ho ragione» fu la risposta di Teresa, «È circa un anno o poco più che, durante il periodo scolastico ed estivo, Thomas va a letto con ragazze completamente a caso, durante le feste di Minho o comunque durante le feste in generale.»

Newt spalancò gli occhi, abbassando immediatamente lo sguardo.
Improvvisamente, qualcosa dentro di lui sembrò spezzarsi.
Si sentiva ferito.
Ferito e preso in giro.

Thomas era andato a letto con lui, così come aveva fatto con altre persone che nemmeno conosceva.
Lo aveva trattato come se fosse uno qualunque.

E Newt, questo non poteva perdonarglielo.
Non poteva semplicemente perché era un danno alla loro amicizia, non era qualcosa che poteva essere dimenticato in poco tempo, o forse non poteva essere dimenticato e basta.

Thomas, in qualche modo, lo aveva tradito.
E si era preso gioco di lui, in quel modo.
Forse nel peggiore dei modi.

«Newt...» mormorò Teresa, «Lui... non te l'ha detto?» la ragazza sembrò allarmarsi.

«No.» Il tono di Newt risultò inespressivo, il ragazzo si alzò e iniziò a camminare verso l'uscita del parco, senza assicurarsi che Teresa lo stesse seguendo o meno.

«Newt, aspetta» la ragazza lo chiamò, ma lui la ignorò, anche se venne ben presto raggiunto.

«L'unica cosa che dovresti fare sarebbe parlarne con lui» disse Teresa, sembrava improvvisamente più nervosa.

«Parlare di cosa, esattamente? Lui nemmeno ricorderà quello che è successo. Eravamo senza inibizioni, Teresa, abbiamo bevuto superalcolici» precisò il ragazzo, respirando profondamente.

Sentiva le lacrime inumidirgli gli occhi, ma non poteva permettersi di piangere, tanto meno in presenza di Teresa, aveva bisogno di uno sfogo, di qualcosa che gli permettesse di non pensare al fatto che Thomas lo avesse trattato in quel modo.
Dopo tutto quello che avevano trascorso insieme, dopo una vita, passata insieme, Thomas si era permesso di trattarlo in quel modo.

«Appunto per questo, Newt!» esclamò la ragazza, «È così difficile, per te, pensare che forse lui è inconsapevolmente attratto da te in tutti i sensi? L'alcool gli ha solo dato un buon impulso per fare quello che desiderava, ma che da sobrio non avrebbe mai fatto. Ci hai pensato a questo, sì o no?»

«Teresa, lui porta a letto ragazze...» puntualizzò, «...che nemmeno conosce, certo, ma pur sempre ragazze.»

Teresa svoltò un angolo, fermandosi di scatto, Newt le andò quasi addosso, fece in tempo a fermarsi poco prima di lei, che si era voltata verso di lui.

«Parti dal presupposto che Thomas è un cretino, anche se immagino tu lo sappia» roteò gli occhi.
Newt, se non si fosse sentito così ferito, probabilmente avrebbe sorriso, invece rimase a guardare Teresa senza alcuna espressione.
«E di cazzate ne ha fatte tante, sul serio» lei sospirò, «Ma lui non prova quell'affetto che solitamente lega due persone in amicizia, nei tuoi confronti, Newt. Il vostro "essere migliori amici da una vita" è solo una scusa. Vi nascondete dietro un'amicizia, che per quanto mi riguarda è solo una messinscena perché entrambi state facendo finta che tra voi non ci sia niente di più.»

Teresa sembrava soddisfatta delle sue parole, diede nuovamente le spalle a Newt e riprese a camminare, il ragazzo suppose che stessero andando a casa sua.

«E ho capito questo sin dalla sera in cui vi siete rivisti. Perché, diamine, anche uno sconosciuto lo capirebbe, che tra voi non c'è solo amicizia» aggiunse.

Newt pensò allo sguardo che il cassiere aveva rivolto a lui e Thomas, si sentì quasi arrossire, anche se in quel momento non faceva piacere ricordare un momento passato col suo migliore amico.

«Ma lui è andato a letto con altre ragazze, che nemmeno conosceva e non me ne ha parlato» sapeva di star ripetendo una cosa ovvia, ma le parole di Teresa lo avevano spiazzato.

Un conto era supporre qualcosa, ma a questo punto la ragazza gli aveva praticamente sbattuto la verità in faccia e la mente di Newt stava ripercorrendo velocemente tutte le volte in cui i suoi stessi genitori lo avevano sgridato, notando una possibile attrazione verso un altro ragazzo.
Che, precisò mentalmente, era sempre stato Thomas.

«Non te ne ha parlato perché, oltre ad essere un cretino, se ne vergogna. Brenda gliel'ha detto varie volte di smetterla e lui le ha sempre risposto che lo faceva per divertimento, con persone tra l'altro consenzienti.
Quello di cui in realtà aveva bisogno, invece, secondo me, era distrazione. Thomas è capace di non far notare le sue emozioni, ma ha sofferto, ne sono più che sicura. E cosa vuoi fare, da adesso in poi? Evitarlo? Non puoi, dato che dormi a casa sua, avete lo stesso gruppo di amici, siete vicini di casa... Newt, le vostre vite sono legate, non c'è modo di separarvi» sentenziò Teresa, velocizzando il passo.

«Su questo non posso biasimarti, ma...» la ragazza si fermò e si voltò verso di lui con un'espressione seria in volto, incrociò le braccia al petto e lo guardò come se volesse leggergli l'anima, «Sono costretto a parlargli, sì, lo so. Prometto che lo farò, dopo l'uscita di 'sta sera, okay?» sbottò lui, facendola sorridere.

«Bene, era proprio ciò che volevo sentire.» Dichiarò soddisfatta, avanzando verso la porta della propria casa e aprendola.

Saudade | NewtmasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora