CAPITOLO 3

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LORENZO

La suoneria del telefono mi sveglia dal mio profondo sonno. È un messaggio da parte di Fabio.

F: "Che cosa è successo ieri sera?"

Fabio è sempre troppo curioso, mi da così sui nervi. Se gli racconto che ho aiutato quella ragazza penserá che io sia diventato un bravo ragazzo e perderò la mia fama da duro. Decido di dire una piccola bugia a con di bene.

L: "Ho incontrato una ragazza al bar e sono uscito con lei".

F:"  Come si chiama?"

L:" Margherita"

F: "Mai sentita, non è del nostro giro vero?"

L:"No"

F:"Devi presentarmela"

L:" Lascia stare non penso che la rivedrò"

Lascio il telefono sul comodino e richiudo gli occhi sperando di riaddormentarmi. Mi arrivano altri messaggi, ma li ignoro completamente. Quando a mezzogiorno  mia mamma viene a chiamarmi perché è pronto il pranzo non sono ancora riuscito a riaddormentato. Mi piacerebbe vivere da solo, per questo sto cercando un' appartamento insieme a Matteo il mio migliore amico, ma non ne abbiamo ancora trovato una adatta a noi. Questo pomeriggio dobbiamo andare a vedere un appartamento in periferia. Quando entro in cucina un piatto di pasta al pomodoro mi aspetta sul tavolo. Mangio velocemente scambiando due parole coi miei genitori e poi torno in camera mia per cambiarmi velocemente.

  - Mamma, io esco! Vado a vedere un appartamento con Teo- dico quando sono sulla porta di casa.

  - Non fare tardi- mi risponde lei.

  - Va bene. Ciao!

  - Ciao

 Appena salgo sulla mia auto inserisco nel tom tom la via in cui si trova l'appartamento. Seguendo le indicazioni della voce registrata del navigatore mi muovo per la ragnatela delle strade di Milano. Quando mi fermo a un semaforo rosso ne approfitto per accendere l'autoradio.  Appena scatta il verde rilascio la frizione e schiaccio il pedale dell'acceleratore. Stranamente non c'é tanto traffico e dopo neppure un quarto d'ora arrivo davanti l'appartamento. Matteo è già lì. Cerco un parcheggio dove posso  lasciare l'auto e raggiungo il mio migliore amico.

  - Ciao Teo, è questo il posto?- chiedo indicando la casa di fronte a noi.

  - Si, da fuori non sembra male.

È un palazzo di otto piani, giallo chiaro con le finestre bianche.

  - A me non interessa com'è fuori, l'importante è com'è fatto dentro- dico sincero.

  - Giusto, forza entriamo. Quello in vendita è al quinto piano

  - C'è l'ascensore vero? Non voglio farmi tutte quelle rampe di scale ogni giorno.

  - Penso di si.

  - Entriamo e controlliamo.

Per fortuna oltre alle scale c'è anche l'ascensore, altrimenti avremmo dovuto fare un sacco di gradini. Quando arriviamo davanti alla porta del nostro futuro appartamento suoniamo il campanello. Dopo pochi minuti viene ad aprirci la porta una donna sulla cinquantina.

  - Siamo qui per vedere l'appartamento-spiega Matteo. La donna ci scruta attentamente dalla testa ai piedi facendo delle strane smorfie. La gente di solito ci guarda male a causa del nostro aspetto. Sono colpiti dai numerosi tatuaggi che riempiono il nostro corpo e dal nostro modo di vestire. Ormai ci ho fatto l'abitudine e non mi da più molto fastidio.

  - Entrate- dice lei- pensavo che sareste venuti più tardi. Venite che vi faccio fare un giro della casa.

  - Va bene- dice Matteo.

  - Questa casa è di mia madre, ormai vive qui da sola da un paio di mesi da quando mio padre è morto. Si sente molto sola a vivere in questa casa così vuole trasferirsi a casa mia- spiega la donna incamminandosi nel corridoio. Io e Teo la seguiamo curiosi guardandoci attorno.

Dopo un breve giro della casa la donna ci dice- Mi piace che due ragazzi della vostra età vogliano essere indipendenti e vivere da soli, quindi, se siete interessati all'appartamento, potrei farvi uno sconto.

  - Grazie signora, ne parliamo insieme e quando abbiamo deciso l'avvisiamo- dico. A me la casa aveva fatto una buona impressione.

  - Certo, vi lascio il mio numero di cellulare così potete contattarmi- dice prendendo un foglietto e una penna da un cassetto del mobile dell'ingresso. Scrive velocemente il numero e ci porge il bigliettino.

  - Grazie, arrivederci signora- diciamo io e Teo uscendo dalla porta.

  - Ciao ragazzi, fatemi sapere al più presto se volete affittarlo oppure no.

Quando siamo in strada sorridendo dico a Teo- A me piace molto, a te?

  - Abbastanza

  - È in una bella zona, ha tre camere da letto grandi, due bagni, il salotto e la cucina. È perfetta per noi- tento di convincerlo.

  - Hai ragione, è bella grande.

  - E poi ha detto che ci farà uno sconto.

  - Si ma i mobili ha detto che non sono inclusi.

  - Li avremmo comprati comunque nuovi. Quelli sono da vecchi.

  - Vero, pensiamoci un po' prima di decidere.

Io in realtà ho già preso la mia decisione, ma lo accontento- Ok, va bene. Ti va di andare a fare un giro?

  - Non posso amico, devo uscire con una ragazza.

  - Michela?

  - Proprio lei- sorride lui.

  -State uscendo insieme praticamente tutti i giorni da tre settimane, non le hai ancora chiesto di diventare la tua ragazza ?

  - Lo sai che quella roba non fa per me.

  - Quale roba?

  - Avere una ragazza fissa.

  - Ma smettila!

  - Sono serio, io non riesco a stare solo con una. Non sono come te! Tu sei stato per quasi un anno con Noemi e da quando vi siete lasciati due mesi fa,  non sei più uscito con nessuna. Le ragazze che ti vengono dietro non ti mancano, ma tu non le consideri.

  - Non mi piacciono- Io voglio una ragazza seria.

  -  Non devi mica sposarle! Vi divertite un po' assieme e poi basta.

  - Credo di aver capito cosa intendi per divertimento e ti dico non mi interessa.

  - Scommetto che non riesci a portarti a letto nessuna. Facciamo una cosa, se stasera ti porti a letto una ragazza poi ti lascio stare con sta storia. Per sempre.

  - Ci sto- dico. È l'idea più stupida che potesse venirgli in mente, ma voglio mettere la parola fine a questa storia.

Ti amo ma non possoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora