CAPITOLO 9

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MARGHERITA

Appena apro la porta Michela resta a bocca aperta per il mio aspetto. Non mi vesto mai così bene, a meno che non sia obbligata.

  - È stata la Fra a prepararmi- spiego

  - È stata bravissima! Sei uno schianto.

  - Sono contenta che ti piaccia. Non sai quanto ho dovuto lottare per convincerla a mettere questo vestito- dice Francesca che ci ha raggiunte proprio in questo momento.

  - Scusa Fra, ma siamo in ritardio. Dobbiamo andare, te la riporto sana e salva- dice Michela a Francesca.

  -Divertitevi- Francesca mi fa l'occhiolino. Prendo la borsetta nera con una catenella d'oro come tracolla che mi sta porgendo ed esco di casa- Mi mancherai dolce casetta.

  - Guarda che non stai mica andando in guerra. È solo un appuntamento con un ragazzo- mi rimprovera Francesca.

  - Solo?- dico.

  - Si. Ora va da Michela che é già in macchina ad aspettarti.

  - Si capo- dico tentando di fare un sorriso.

  - Ciao Marghe.

  - Ciao- dico e scendo le scale. Percorro il breve vialetto che mi separa dalla strada e salgo sulla macchina di Michela.

  - Eccomi- dico chiudendo la portiera.

  - Pensavo ti fossi persa per strada.

  - Lo sai che io sono sempre ritardo. È un mio difetto, non posso farci niente- dico ridendo.

  - Giusto.

  -Matteo ti ha detto qualcosa del suo amico-? chiedo. Devo passare la serata con uno sconosciuto. Voglio essere preparata a qualsiasi mostro mi troverò davanti.

  - Nulla. Come io non ho detto che l'amica saresti stata tu.

Passiamo il resto del breve tragitto ognuna assorta nei propri pensieri. Sono troppo agitata all'idea, ho paura di non divertirmi con loro. Michela é simpatica, ma il suo ragazzo non mi sembra il tipo con cui io possa andare d'accordo.  Quando scendiamo dalla macchina dobbiamo fare circa venti metri a piedi per raggiungere il ristorante, per me non è mai stato così difficile come in questo momento percorrere una distanza così breve- Aspetta- dico bloccando Michela

  - Che hai?- mi chiede.

  - Devo preparami psicologicamente

  - Non fare la scema- dice lei, ma la ignoro. Tranquilla Margherita, è solo un ragazzo. Parli con Andrea di tutto. È uno dei tuoi migliori amici e con lui non sei nervosa. Sicuramente non sarà così terribile come temi. Forza, ce la puoi fare-Sono pronta - dico facendo un sospiro per prendere coraggio.

  - Marghe, tu mi stupisci ogni giorno di più- ride lei.

Quando entriamo Michela scorge subito Matteo fra gli altri clienti. Seduto in fronte a lui c'è il ragazzo con cui devo trascorrere la serata. Ci da le spalle e non riusciamo a vederlo in faccia, ma già da qui riesco a scorgere due tatuaggi. Decisamente non il mio ragazzo ideale. Ci avviciniamo al tavolo. Ho il cuore che batte all'impazzata. Quando siamo a pochi metri dal tavolo l'altro ragazzo si gira. Non mi sarei mai immaginata di rivederlo. Mi blocco all'improvviso pensando a come ci siamo conosciuti, mentre i suoi bellissimi occhi azzurro cielo mi osservano attentamente. Ero pronta a tutto tranne che a lui.

LORENZO

Mi giro e me la ritrovo davanti. È bellissima vestita così,  ma non sembra a suo agio. Il mio sguardo si posa sul suo viso. Ha un miscuglio di emozioni dipinte sul viso. Stupore e paura. Probabilmente è sorpresa quanto me, questo riesco a spiegarlo. Ma quell'aria da micetta impaurita? Di cosa ha paura? Spero non di me. I suoi occhi verdi incrociano per un secondo i miei, ma lei distoglie subito lo sguardo arrossendo.

  - Hey,  non stare lì impalata- dice Michela tirandola per un braccio.

  -Ciao Margherita- la saluto sorridendo. Voglio farla sentire a suo agio.

  - Ciao Lorenzo- dice lei.

  - Vi conoscete?- chiede Matteo spostando lo sguardo da me e lei.

  - Si- dico.

  - Che coincidenza- dice il mio amico.

  - Forza sediamoci- le dice Michela accomodandosi da parte a Matteo.

  - Allora, come vi siete conosciuti?- chiede Matteo. Guardo Margherita. Mi guarda con aria spaesata. Non so perché, ma questa ragazza mi fa quasi tenerezza. Tenerezza. Avete letto bene. Lorenzo il duro, Lorenzo il bulletto prova tenerezza per una ragazza.

  - Storia lunga- dico, non ho voglia di raccontarla. Sento Margherita fare un sospiro di sollievo.  È così silenzioso che dubito che gli altri l'abbiano sentita.

  - Buonasera ragazzi, vi ho portato i menù- dice un cameriere. Per me é sempre strano stare seduto al tavolo, sono troppo abituato a servire i clienti. Per alcuni minuti, mentre è occupata a leggere il menù noto che Margherita che è più rilassata. Probabilmente perché mentre legge non deve fare conversazione. Man mano che il tempo passa sembra che il nervoso di Margherita diminuisca. Probabilmente perché, facendo conversazione, mi ha conosciuto meglio e ha capito che in fondo non deve essere così spaventata da me. Più il tempo passa più io mi sento attratto da lei. Dall'innocenza del suo sguardo e dalla sua aria da tenera micetta. La cosa che più mi attrae di lei però é il modo in cui sussulta e arrossisce tutte le volte che la sfioro.

Ti amo ma non possoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora