CAPITOLO 56

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LORENZO

Sto andando a casa dei miei per parlargli. Sono un po' nervoso, ma so che prima o poi devo affrontarli. Sono deciso a sposarmi, ma voglio essere sicuro che i miei siano felici per noi. Parcheggio davanti a casa loro e scendo dalla macchina. Appena entro in casa, loro mi salutano.

  - Volevamo parlarti- dice mio padre.

  - Pure io. Voi sapete che la amo molto- dico sedendomi sulla sedia in cucina.

  - Sh, lascia parlare prima noi- mi zittisce mio padre.

  - Mm, va bene.

  - Sappiamo che nonostante tutto, sei un bravo ragazzo e che hai la testa sulle spalle- dice lui.

  - Noi ti consideriamo nostro figlio anche se non siamo i tuoi genitori naturali- continua mia madre.

  - Anche io vi voglio bene, sappiatelo- dico.

  - Abbiamo riflettuto su quello che ci hai detto ieri sera, e siamo contenti per te. Sappi che hai il nostro appoggio- dice mia madre.

Mi alzo e con un sorriso enorme stampato in faccia abbraccio mia madre. La stringo forte e la sollevo da terra.

  - Grazie, grazie, grazie, grazie- dico.

  - Lore, mettimi giù che peso- dice lei ridendo. Faccio ció che ha detto e abbraccio anche mio padre.

  - Vado subito a dirlo a Marghe- dico entusiasta. Non vedo l'ora di dirglielo.

  - Lore, aspetta- dice mia madre.

  - Che c'è?- chiedo.

  - Siamo orgogliosi di te- dice lei.

Nel frattempo

MARGHERITA

  - Sono così nervosa- dico a Fra e a Filo per la milionesima volta.

  - Marghe, siediti e calmati- dice Filo.

  - Non ci riesco! Fra meno di un'ora tornerete a casa e mamma e papà non mi hanno detto se sono d'accordo o no - dico.

  - Margherita, continuando a camminare avanti e indietro non risolvi nulla, anzi diventi ancora più nervosa- dice Fra.

  - Uff- sbuffo sedendomi sul divano.

  - Stai tranquilla- dice Filo.

  - Filippo, vero che quando sarai a casa tua proverai a convincerli?- dice Francesca

  - Certo, non preoccuparti. Riusciremo a fargli cambiare idea- dice lui.

  - Grazie- dico.

  - Filo è ora di andare- dice mio padre entrando in salotto.

  - Ok, arrivo- dice lui.

  - Marghe, ci accompagnate in stazione?- chiede mio padre.

  - Certo- dico alzandomi. Fra prende le chiavi della sua macchina, perché la mia è distrutta. Usciamo di casa. Io mi accomodo davanti, mentre la mia famiglia si sistema sui sedili posteriori. Quando arriviamo in stazione scendiamo dall'auto e accompagnamo la mia famiglia fino ai binari.

  - Che ore sono?- chiede mia madre.

  - Le 10:20- le risponde mio padre.

  - Siamo in perfetto orario, il treno arriva fra dieci minuti.

Quando il treno arriva abbraccio Filo e i miei genitori prima che salgano.

  - Ci vediamo presto- dice mia madre. Annuisco e loro salgono sul treno. Prima di andarcene aspettiamo che il treno parta.

  - Finalmente di nuovo la casa libera- dice Fra mentre usciamo dalla stazione.

  - Mi dispiace che i miei ci abbiano invaso la casa.

  - Non importa, se non fossero venuti ad abitare a casa nostra avrebbero dovuto stare in un hotel. Però sono contenta di poter lasciare in giro la mia biancheria senza correre il rischio che Filippo o peggio tuo padre la trovino- dice lei salendo in macchina. Ridendo mi siedo in fianco a lei e accendo la radio.

  - Chi ti ha dato il permesso di accenderla?

  - Mm, io non ho bisogno di permessi perché io sono speciale

  - Già hai qualche neurone in meno delle persone normali

  - Oh, così mi offendi

  - Era quella la mia intenzione

  - Sono davvero commossa

  - Ti voglio bene

  - Anch'io

  - Se qualcuno sentisse le  nostre conversazioni ci prenderebbe per pazze

  - Ahahah già. Ma in fondo è meglio essere po' matte

  - La normalità è così noiosa

  - Concordo pienamente - dico.

  - Dovrebbero inventare la giornata nazionale della pazzia. Lo slogan sarebbe normal is boring

Scoppiamo a ridere per l'assurdità delle nostre idee.

  - Che sceme che siamo-dico. Sono felice di avere un'amica speciale come lei. L'amicizia è unica e insostituibile.

 

CIAO! SPERO CHE QUESTO CAPITOLO VI PIACCIA <3 :) IL CAPITOLO NON È DEI MIGLIORI, MA OGGI SONO PROPRIO DISTRUTTA. GRAZIE MILLE PER I VOTI E I COMMENTI, È BELLO SAPERE CHE LA STORIA VI PIACE <3

Ti amo ma non possoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora