CAPITOLO 46

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LORENZO

Passo tutta la giornata assieme a Marghe. Non mi muovo dalla sua stanza e neppure i suoi genitori se ne vanno, ma per tutto il tempo non mi rivolgono la parola. Verso le undici arriva Teo.

  - Salve- dice ai genitori di Marghe. Poi mi saluta.

  - Ciao Teo.

  - Come hai passato la notte?- chiede

  - Male, le poltrone fuori sono scomode

  - Ti ho portato dei vestiti puliti.

  - Grazie- dico alzandosi. Prendendo lo zaino che mi sta porgendo ed esco dalla stanza. Mi avvio verso il bagno e Teo mi segue.

  - Come stai?- mi chiede.

  - Come se mi avessero strappato via una parte di me- dico.

  - Mi dispiace

Annuisco entro nel bagno. Mi cambio i vestiti e mi sciacquo la faccia. Quando esco Teo mi sta aspettando. Insieme torniamo nella camera di Marghe. Mi risiedo sulla solita sedia e prendo Marghe per mano. Teo si siede sulla sedia in fianco alla mia. Alzo lo sguardo e davanti a me vedo Filippo e i suoi genitori con lo sguardo triste.  Michela, Mara e Briony entrano in stanza. Tutte e tre hanno gli occhi tristi e leggermente arrossati.

  - Scusa, ma devo andare- mi dice Teo.   - Ok, non ti preoccupare- dico. Fra lui e Michela non scorre buon sangue.

  - Ciao- dice ed esce dalla stanza portando con sé lo zaino coi vestiti sporchi.

  - Lore, ci dispiace tanto- dice Briony avvicinandosi al letto.

  - Quando Francesca ci ha detto cosa è successo siamo rimaste sconvolte- dice Mara. Restano con noi per un'oretta, ma poi devono andarsene. Quando sono uscite mi decido ad affrontare i genitori di Margherita.

  - Sentite, so che io non vi piaccio, ma voglio bene a vostra figlia. Anzi no, la amo. Vorrei che voi mi accettasse. Per me è brutto che i genitori della ragazza che amo non mi rivolgano nemmeno la parola.

  - Sai, mentre voi eravate in bagno noi abbiamo parlato di te. Ti abbiamo tenuto d'occhio in questa ore e abbiamo capito che tu ami veramente nostra figlia- dice la madre.

  - Non avrei mai pensato di dirlo, ma nonostante l'apparenza sei un bravo ragazzo. Siamo contenti che tu faccia parte della famiglia- dice il padre. Filippo guarda incredulo i suoi genitori. Mi alzo dalla sedia e faccio il giro del letto.

  - Grazie, sono felice che finalmente mi abbiate accettato- dico.

Col cuore leggermente più leggero mi risiedo sulla solita sedia.

Quando finisce l'ora delle visite ci cacciano dalla stanza e io mi sistemo sulla poltrona di ieri. La sua famiglia torna nel bed and breakfast in cui alloggia. Mi hanno detto che torneranno domani mattina.

Ti amo ma non possoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora