XVI

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You're gonna be the one
that saves me
And after all,
you're my wonderwall

Quando Michael gli disse che sua madre aveva invitato a pranzo anche a lui la domenica successiva, Luke ebbe tre reazioni: prima si lasciò scappare una risata isterica, poi sgranò gli occhi e infine si lasciò travolgere dall’ansia.

Tutto questo sotto lo sguardo divertito dell’altro.

“Ti adoreranno almeno la metà di quanto ti adoro io" disse cercando di tranquillizzarlo. “Non sei obbligato, se non ti va gli dico che non sei ancora pronto.”

Ma una Macy contenta di presentargli i suoi amati nonni si inserì nella conversazione e Luke proprio non riuscì a rifiutare.

Per questo si troverà lì, un sabato di metà dicembre, in macchina seduto accanto a Michael che guidava verso la casa della sua infanzia.

I genitori del rosso abitavano appena fuori città, a circa un quarto d'ora da casa del figlio, in una villetta a schiera di un color pesca davvero carino.

La casa era circondata da uno steccato bianco e aveva un giardino curato e pieno di fiori, sembrava una delle tipiche abitazioni da film.

Il tinto lasciò la macchina fuori al cancellino e scese, aprendo la portiera sia a lui che a Macy.

La bambina subito corse alla porta, suonando il campanello contenta. “Nonna! Sono qui!”

Michael guardò dolcemente la figlia e sorrise, quando la figura di sua madre apparve sulla soglia della porta e prese in braccio Macy con una risata. “La mia peste!”

Karen Clifford era una donna minuta, con i capelli biondi e gli stessi bellissimi occhi del figlio.

Luke rimase incantato dalla dolcezza che emanava e dallo splendente sorriso che gli rivolse.

“Mikey Mouse! Siete arrivati in anticipo.” La donna sorrise lasciando passare Macy -che corse a salutare il nonno- e li fece entrare, prima di abbracciare il figlio e poi lui. “È un piacere conoscerti, Luke. Mikey parla davvero tanto di te.”

Luke sorrise dolcemente arrossendo e la strinse. “Il piacere è tutto mio, sign-"

“Oh non ci provare!” La bionda lo interruppe, guardandolo corrucciata. “Karen tesoro, sono solo Karen.”

L’altro sorrise, sentendosi più rilassato e annuì. “Okay, Karen.”

“E la stessa cosa vale per me, ragazzo.” Un uomo con gli stessi tratti di Michael gli sorrise, avvicinandosi seguito da Macy. “Sono Daryl, Michael parla davvero tanto di te.”

Luke gli strinse la mano sorridendo imbarazzato, il ragazzo accanto a lui emise un mugolio contrariato. “Mamma, papà, mi mettete in imbarazzo così.”

“Siamo i tuoi genitori tesoro.” Karen lo guardò ovvia. “È il nostro lavoro.”

“Nonna" Macy parlo a bassa voce, ma sapeva che gli altri potevano sentirla. “Luke è il fidanzatino di papà, ma loro credono io che io non lo sappia quindi shh" La bambina avvicinò l’indice alle labbra e le fece segno di fare silenzio, poi saltellò fino al salotto.

Michael scoppiò a ridere, scuotendo leggermente la testa. “È una peste.” Poi si girò verso Luke e sorrise. “Ma sì, Luke è il mio compagno.” Chiarì.

Il biondo arrossì, sorridendo timidamente ai genitori dell'altro che li guardavano dolcemente.

“Andiamo a tavola ragazzi" Daryl gli fece cenno di seguirlo in salotto. “Parleremo lì.”

Macy's Day Parade ||Muke||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora