XXI

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If the whole world was watching
I'd still dance with you

Febbraio era ormai inoltrato e grazie a Michael, Luke aveva un lavoro.

In un bar vicino casa del moro mancava un cameriere e, dato che conosceva molto bene la proprietaria, le aveva parlato di Luke.

Dopo due settimane di prova, era stato assunto ufficialmente e strano ma vero, ma non aveva fatto nemmeno un ritardo.

Di solito Michael, dopo essere andato a prendere Macy a scuola, -quando aveva il turno di mattina, ovviamente- passava a prendere anche lui e insieme andavano a mangiare qualcosa.

Anche quella mattina, Luke avrebbe staccato pochi minuti più tardi e stava preparando un cappuccino, pensieroso.

“Vorrei un caffè lungo nero" Disse una voce roca dietro di lui che subito riconobbe. “E il tuo numero.”

“Mi dispiace.” Si girò sorridendo, posando il cappuccino davanti al cliente seduto al bancone. “Ho un ragazzo ed è anche piuttosto geloso.”

Michael sorrise, sporgendosi per lasciargli un dolce bacio. “Che tipo fortunato, il tuo ragazzo.”

Il biondo rise e baciò la guancia a Macy, che era seduta sullo sgabello accanto al padre. “Ciao Rae. Succo di frutta?”

La bambina sorrise annuendo. “E una fetta di torta. Posso papà?”

Al cenno affermativo del padre Luke si mise a preparare gli ordini, con un sorriso stampato sulle labbra. “Oggi mangiamo a casa? Qualcosa di sano, magari. Abbiamo mangiato schifezze tutta la settimana.”

“Dovrebbe esserci dell’insalata in frigo, possiamo fare un po’ di pasta fredda sennò.” Michael sorrise bevendo un sorso di caffè. “Sennò.. beh, non c’è altro.”

“Pasta fredda! Quella che fa Robert è ottima.” Macy li guardò sorridendo, con la bocca sporca di cioccolata.

“Non entro in cucina da mesi" Scherzò Michael pulendola dolcemente con un tovagliolo.

Luke sorrise dolcemente, appoggiandosi al bancone e guardandoli.

Quei due insieme erano la dolcezza.

“Michael Clifford, smettila di distrarre i miei dipendenti!”

Il moro rise, alzandosi dal bancone e abbracciando la donna mora che lo guardava divertita con le mani poste sui fianchi. “Ciao Johanna! Lo sto solo intrattenendo un po’.”

“Oh certo!” La donna rise ricambiando l’abbraccio. “Immagino, immagino. Come sta la mia peste preferita?”

Macy rise correndo ad abbracciarla. “Io sto bene zia Jo, tu?”

“Tutto bene.” Alzò lo sguardo su Luke e sorrise. “Stacca pure tesoro, portati via questo energumeno.”

Johanna era una donna sulla cinquantina, mora e con dei bellissimi occhi blu che conosceva Michael fin dalla nascita.

“Oh Jo ma cosa faresti senza questo energumeno? Se non ci fossi io..” Il moro ammiccò, baciandole la guancia. “Ti ho anche portato questa meraviglia di dipendente!”

“In effetti è pieno di ragazze da quando c’è lui, gli affari vanno a gonfie vele!” Johanna rise dando una pacca sulla spalla a Luke che nel frattempo si era levano il grembiule ed era uscito da dietro al bancone.

“Okay, Luke si licenzia. Andiamo piccolo troveremo un'altro lavoro.” Michael li guardò serio, prendendo per mano Macy che ridacchiava.

Il biondo rise e prese l’altra mano alla bambina, guardando il ragazzo accanto a lui. “Oh certo, aspetta che mollo il lavoro solo perché sei geloso. Poi non è vero, nessuno ci prova c-" Si interruppe e arrossì, quando due ragazze che passarono di lì lo salutarono ridacchiando.

Macy's Day Parade ||Muke||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora