XXXI

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E cerco ogni forma di dolore
mischiata al sangue col sudore
e sento il respiro che manca
e sento l’ansia che avanza.
Fatemi uscire
da questa benedetta stanza
Questa è la mia cherofobia.
No, non è negatività,
questa è la mia cherofobia.
Fa paura la felicità
Questa è la mia cherofobia,
ma tu resta

“Michael.”

Il diretto interessato si girò con un sorriso, dopo aver levato il bacon dal fuoco. “Buongiorno amore, ho preparato la colazione. Puoi chiamare Macy?”

“Dobbiamo parlare Michael.” Luke lo guardò serio, avvicinandosi di qualche passo.

“Ti senti bene?” Il moro posò preoccupato la padella e si avvicinò a lui. Alzò la mano per accarezzargli la guancia ma l'altro si spostò. Aggrottò confuso le sopracciglia. “Luke? Mi spieghi che ti prende?”

“Non possiamo più stare insieme.”

Michael spalancò gli occhi, puntando gli occhi in quelli dell'altro. Erano freddi come il ghiaccio, uno sguardo che non gli aveva mai visto. “Come scusa?”

“Non possiamo stare insieme, pensavo di amarti ma.. beh, mi sei totalmente indifferente.” Lo sguardo di Luke era tranquillo, sorrideva quasi.

“Ti.. Ti sono indifferente?” Michael era sconvolto, confuso. Si appoggiò al tavolo guardandolo. “Io.. noi.. stanotte abbiamo fatto l’amore e adesso..”

“Lo ammetto, è stata una bella scopata.” Luke gli sorrise, passandosi una mano tra i ricci biondi. “E fai dei pompini da paura, ma sono stanco di tutta questa sceneggiata della famiglia felice.”

“Tu mi ami.” La voce di Michael tremò, strinse leggermente il bordo del tavolo. “Stai mentendo, tu mi ami. Tu ami Macy.”

“La marmocchia mi sta simpatica, sì.” Il biondo annuì leggermente. “Per questo ho preso una decisione.”

“Che.. Che diavolo stai dicendo? Luke mi hai preso per il culo per tutto questo tempo?!” Il moro quasi urlò, afferrandolo violentemente per la maglietta nera che indossava. “Di che cazzo di decisione stai parlando?!”

“Ho parlato anche con tua madre e con Calum, erano entrambi d’accordo.” Il più piccolo non si mosse, guardandolo negli occhi. “Non puoi crescere quella bambina, non sei un bravo padre. Anzi, fai abbastanza schifo. Abbiamo chiamato i servizi sociali.”

“Hai..” Michael sbatté le palpebre, incredulo. “I servizi sociali? Io non capisco, io.. Andava tutto così bene..”

“Questo perchè ho assecondato la tua stupida fantasia malata.” Luke se lo scrollò di dosso. “Prepara la roba di Macy, la verranno a prendere oggi.”

“Perché, Luke?” Il tinto non trattenne un singhiozzo, mentre cadeva in ginocchio per terra tremando. “Perchè mi stai facendo questo? Non puoi portarmi via Macy, non puoi..”

“Guarda la verità in faccia, Michael.” Luke lo guardò, con un ghigno. “Lei è contenta di venire via, di non dover crescere con uno come te. Dovevi bruciare in quel fottuto incendio, Michael. Avresti solo fatto un favore all’umanità. Chi mai potrebbe amarti?”

Chi mai potrebbe amarti?

,

Queste parole rimbombavano nella mente di Michael, mentre si alzava con un urlo strozzato. Si guardò freneticamente attorno, mentre il cuore gli batteva velocemente nel petto.

Luke era steso accanto a lui e dormiva tranquillo abbracciato al cuscino.

Era tutto un sogno?

Macy's Day Parade ||Muke||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora