XXIV

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Throwing rocks at your window
at midnight
You met me in your backyard
that night
In the moonlight you looked just like an angel in disguise

Erano passati quasi cinque giorni da quando aveva litigato con Michael.

Il moro lo aveva riempito di messaggi e di chiamate, ma era davvero troppo arrabbiato per parlargli.

Il giorno dopo il litigio Calum si era presentato a casa sua con un pacco di birre e, dopo che si era aggiunto anche Ashton, si erano messi a guardare un film in tranquillità.

Il moro non aveva nemmeno accennato a quello che era successo e Luke glien’era solo totalmente grato.

Era sabato sera, era sul divano con Ashton e stavano guardando un interessantissimo documentario sugli alpaca.

“È quasi passata una settimana, Lukey.” Il riccio lo guardò buttandosi in bocca una manciata di popcorn. “Dovresti parlargli.”

“Ha smesso di chiamare" Luke alzò le spalle, stringendosi nella felpa. In quei giorni stava facendo piuttosto freddo a Sydney. “Forse si è arreso.”

“Oh andiamo lo sappiamo che è quel ragazzo è testardo come un mulo! Lo hai detto tu che quando si mette in testa qualcosa è impossibile fermarlo!”

“Sei così odioso quando hai ra-" Si zittì, quando sentì un rumore basso ma insistente. “Cos’è?”

Ashton sollevò le spalle, ma per risposta alzò il volume della tv per cercare di coprire il rumore.

Luke alzò gli occhi al cielo e fece un giro per il salotto, cercando la fonte del rumore.

Quando si fermò a pensarci meglio, realizzò che era il rumore che faceva il vetro quando veniva colpito, così si avvicinò alla finestra e fece un verso sorpreso quando vide un sassolino sbatterci sopra.

Aprì di scatto la finestra, pronto a inveire contro i vandali che cercavano di spaccargli la finestra. “HEY! CHE CAZZ- Oh.”

Michael era lì, con la chitarra in spalla in mezzo al giardino pronto a tirare un'altro sasso.

Lo lasciò cadere e gli sorrise, il cuore di Luke prese a battere più forte. “Ciao Lukey.”

Il biondo si morse il labbro, guardandolo dall’alto. “Che ci fai qui? Non.. Non potevi bussare?”

“Avevo paura che non mi avresti aperto.” Il moro alzò leggermente le spalle, imbracciando la chitarra.

“Mike è mezzanotte, che stai facendo? Non vorrai mica metterti a suonare?” Luke lo guardò sgranando gli occhi. “I vicini mi uccideranno.”

“In realtà Dalia” Il moro indicò la simpatica signora sulla settantina affacciata alla finestra accanto a lui, che sorrideva. “Mi ha consigliato di usare i sassolini, io non ci avevo pensato.”

“Il tuo ragazzo è davvero un tesoro, Luke! Non vedo l’ora di sentirlo suonare, lascialo fare.”

Il biondo li guardò sconvolti e divertito, prima di appoggiarsi al davanzale e guardare il ragazzo senza trattenere un sorriso.

Michael si schiarì leggermente la voce. “La prima cosa che ho pensato, era che dovevo suonarti qualcosa di Ed Sheeran. Alla fine Ed fa sempre colpo, ma non mi sembrava adatto a noi. Vorrei anche dirti che ho scritto una canzone meravigliosa su di noi e che ti canterò quella, ma sarebbe una bugia. Allora ho pensato a qualcosa di più semplice: la tua canzone preferita. Quando me lo hai detto ero quasi del tutto addormentato, ma ricordo chiaramente cosa mi hai detto, ovvero che ti sarebbe piaciuto sentirmela suonare e beh, eccomi qui.” Gli sorrise ancora, prima di iniziare a pizzicare gentilmente le corde.

Macy's Day Parade ||Muke||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora