Capitolo 13 ~ Incontri inaspettati

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"Capitano a volte incontri con persone a noi assolutamente estranee, per le quali proviamo interesse fin dal primo sguardo, all'improvviso, in maniera inaspettata, prima che una sola parola venga pronunciata."
(Fëdor Dostoevskij)


Proprio mentre, in campagna, il suo papà iniziava ad aprire nuovamente le porte del suo cuore, ad una donna diversa da sua madre, in città, la piccola Liv si divertiva fra le giostre del parco giochi, con la sua zia preferita, essendo anche l'unica.

«Zia Abby, facciamo un altlo gilo sull'altalena?» chiese infatti, dopo aver bevuto un sorso d'acqua dalla fontanella, trascinandola verso la giostra in questione.

Sbuffando, quest'ultima però rispose «Tesoro, io ti voglio bene e farei di tutto per te, lo sai, ma sarà ormai la decima volta che mi chiedi di salire sull'altalena...
Non ti andrebbe, che so, di giocare sullo scivolo o sulla giostrina che gira?» e nel mentre le indicò le altre giostre del parco.

Ma la piccola si impuntò «Noo! Te l'ho già detto, gli altri giochi non mi piacciono, io voglio solo dondolale sull'altalena».

E quando voleva, Liv sapeva davvero essere persuasiva... tratto di famiglia.

Al che Abby esclamò «Uffa, sei testarda proprio come tuo pad...» venendo però interrotta, prima di poter terminare il discorso, da un'allegra e sorprendentemente delicata voce femminile.

«Liv, ciao!».

«Maestla Kate!» esclamò, a quel punto, la bimba, correndo, tutta contenta, verso la sua insegnante.

La quale, dopo averla presa in braccio, rispose «Ciao tesoro, come stai e dov'è il tuo papà?» guardandosi attorno, alla ricerca dell'uomo.

«Non c'è, sono con mia zia» rispose Liv, indicando quest'ultima, rimasta, per il momento, in disparte e invitandola a raggiungerle.

«Piacere, Abby» si presentò quindi lei, dopo averle affiancate.

«Piacere mio, sono Kate la maestra d'asilo di Liv» ricambiò il saluto la mora, sorridendo a trentadue denti.

Abby però ribatté, con tono ostile «Credevo che la sua maestra fosse l'amichetta di mio fratello... come diavolo si chiama... oh giusto! Rosie».

«Anche... siamo colleghe, oltre che migliori amiche» spiegò quindi Kaitlin, posando, nuovamente, Liv a terra.

«Oh, ora ho capito».

«E così lei è sua zia» constatò poi la mora, dandole del lei, ma mostrando reale interesse, mentre si accingevano a seguire la bimba fino all'altalena.

«Proprio cosí, Josh è mio fratello» rispose quindi Abby, mettendo, nel frattempo, la piccola sul seggiolino e iniziando a dondolarla.

«E vive in città, proprio come loro?».

«Diciamo che io non ho una vera e propria casa, semplicemente ho viaggiato per diversi anni in giro per il mondo e ora ho deciso di passare del tempo con mio fratello e la mia nipotina preferita... ma ti prego, avremo circa la stessa età, perciò evita di darmi del lei, o potrei iniziare a sentirmi vecchia».

Pur continuando a risponderle, buttandola anche un po' sul ridere, Abby iniziava a chiedersi il perché di tutte quelle domande e ad infastidirsi di tale curiosità, anche se lei per prima era una tipa estremamente curiosa.

Poi però Kate le fece una confessione che la toccò «Emh, v...va bene.
Comunque è fantastico che tu abbia viaggiato così tanto, pensa che io invece sono nata qui e non mi sono mai mossa in vita mia, se non per andare a trovare i miei nonni in Nord Carolina, ma detto fra noi, non è che sia molto diverso».

«E non ti piacerebbe, chessò... viaggiare, conoscere posti nuovi, nuove tradizioni e nuove culture?» le domandò quindi, mostrando, sta volta, di essere lei quella interessata.

«Mi piacerebbe moltissimo, non hai la minima idea di quante volte io l'abbia sognato, tanto che al college ho studiato lingue, ma ormai é troppo tardi... adesso sono una maestra d'asilo, amo il mio lavoro e amo quei bambini, perciò non credo che ce la farei a lasciare tutto» confessò perciò Kate, stranamente pensierosa.

Al che Abby le prese una mano ed esclamò «Sai Kate, a volte bisogna semplicemente buttarsi» poi però fu costretta ad interrompersi «Oh emh, se vuoi scusarmi, mi sta suonando il cellulare».
Dopodiché estrasse il telefono dalla tasca posteriore dei jeans e rispose «Ehi fratellone, dove sei?
Perfetto, noi al parco.
Davvero?
Oh si ti prego, vieni, che con sto caldo non ce la faccio a tornare a piedi.
Ok, va bene, a tra poco».

Sentendo, parzialmente, la conversazione, una volta che la bionda attaccò, Kate però constatò «E così te ne vai».

«Già, Josh sta venendo a prenderci, ma mi ha fatto davvero piacere conoscerti, Kate».

«Anche a me, era da tanto che non mi confidavo con qualcuno diverso da Rosie, ed è stato... bello» confessò la mora, con dolcezza.

Imbarazzata, mentre metteva sua nipote nel passeggino, Abby quindi affermò «Lo stesso vale per me...
Ciao, ci vediamo».

«Ciao Abby e ciao anche a te Liv».

☁✨☁

«Allora fratello, che mi dici? Ti sei divertito con la tua maestrina?» chiese Abby a suo fratello, poco dopo essere rincasati, con tono malizioso.

Al che Josh, ridacchiando e dandole una leggera spinta, ribatté «Che scema! Tu subito lì vai a parare?».

«Beh cos'altro dovrei pensare? Avete passato l'intera notte assieme e poi, come se non bastasse, lei ti ha portato in una sorta di radura incantata, con tanto di laghetto con cascata, mancavano solo le fatine.
Più romantico di così si muore» commentò quindi la sorella, prendendosi gioco di lui.

Ma lui era ancora troppo emozionato per la meravigliosa mattina trascorsa, per farsi rovinare l'umore dalle sue provocazioni «E infatti è stato magnifico, ma non è affatto andata come pensi tu.
Dopo la morte di Grace non ho più avuto questo tipo di affiatamento con nessuna donna...
Si certo, sono andato a letto con tante altre ragazze, ma la sintonia che sento quando sto con lei, ciò che provo in sua presenza, non lo sentivo da allora ed è inspiegabile.
Abby io sento di volerla e di volerle stare accanto, ma non in quel senso, o almeno non ora».

«Cosa? Mi stai dicendo che ci hai dormito assieme senza scoparci?» chiese però, per nulla raffinata, sua sorella, ignorando il resto del discorso.

La verità é che non riusciva a concepire una relazione che non sfociasse immediatamente nel sessuale, perché non ne aveva mai avute.

«Già, ti risulta tanto difficile sorellina?».

«Beh diciamo che credevo che aveste fatto altro...
Io almeno l'avrei fatto, se fossi stata al tuo posto».

«Beh ti sbagliavi, abbiamo solo parlato, anzi, che dico, ci siamo baciati, tante, tante volte e alla fine abbiamo deciso di provare a frequentarci, anche fuori dall'ambito scolastico, ma allo stesso tempo, di andare con calma, prendendola come viene, insomma.
Senza però dire nulla a Liv, non ora almeno, non posso permettermi di illuderla, voglio solo vivere quello che sta nascendo tra me e Rosie, vada come vada» spiegò Josh, sorridendo a trentadue denti al pensiero.

Al che Abby disse, con fierezza «Wow, mi sorprendi, di volta in volta, sempre di più fratellone...
Se solo penso a com'eri fino a qualche mese fa, rimango basita».

«Grazie dell'apprezzamento sorella.
Ora però, se non ti dispiace, ho una bambina che sta aspettando la sua favola della buonanotte, perciò è meglio che vada».

«Ok, notte fratello».

«Notte sorellina, a domani».

Angolo Autrice
Ecco un nuovo capitolo ragazzi e ragazze, scusate di nuovo per l'assenza ma ho finito giusto ieri le vacanze, quindi ho potuto pubblicare solo oggi, detto questo spero che il capitolo vi piaccia, se vi va lasciatemi i vostri pareri, al prossimo, ciao <3 ;)

Come la gravità ~ Come Me e Te Series vol.1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora