Capitolo 14 ~ Sostenersi

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"Lei, è stato un evento che mi ha travolto fortemente, troppo fortemente. Ed io, forse, ero troppo distratto o troppo disattento per non innamorarmi."
(Charles Bukowski)

Qualche giorno dopo la passeggiata a cavallo, Josh si svegliò di buon umore, come gli accadeva ormai sempre più spesso, ma dopo aver dato una rapida occhiata all'orologio e aver realizzato di essere in enorme ritardo, si alzò, si infilò rapidamente i pantaloni del pigiama e si diresse in tutta fretta nella camera di sua figlia.

«Ehi tesoro, sveglia... é ora di alzarsi» disse poi, scuotendo la piccola, nel tentativo di svegliarla.

«Mhh... papà ancola un altro po» rispose però lei, insofferente, rannicchiandosi, ulteriormente, sotto le coperte.

Al che Josh insistette, iniziando a scoprirla «Amore so che sei stanca e come potrebbe essere altrimenti?! Sei una pigrona, proprio come tua madre.
Ma oggi devi andare all'asilo ed è già parecchio tardi, perciò in piedi, ora».

«Uffa... e va bene» si dovette quindi arrendere Liv, per poi sbracciare in direzione di suo padre, incoraggiandolo così a prenderla in braccio.

«Brava la mia bambina... adesso andiamo in bagno e poi dritti a far colazione.
Oggi stranamente ho dormito più del solito e siamo giá in ritardo» disse poi lui, stringendola a sé e dirigendosi rapidamente verso la toilette.

☁✨☁

Un'ora più tardi, padre e figlia, preparatisi in tempi record, erano già a scuola.

«Hai visto papà che alla fine siamo arrivati in olalio?» esclamò perciò Liv, ridacchiando e saltellando verso la propria aula.

«Si tesoro, ma per un pelo, perciò credo proprio che da domani inizierò a puntare la sveglia» rispose quindi Josh, ancora piuttosto affannato.

Al che sua figlia ribatté «Beh, gualda il lato positivo, se ti svegli tardi è pelché dolmi e se dolmi è pelchè nella notte non hai fatto incubi».

E la naturalezza con cui lo disse, lo scioccò in positivo, tanto che esclamò «Mhh e dimmi, da quand'è che te sei così saggia?».

«Da quando passo più tempo con la zia».

«Certo, ora si spiega tutto» affermò perciò l'ex capitano dei Marines, scuotendo la testa e ridacchiando, al pensiero di sua sorella e sua figlia nel bel mezzo di una conversazione ad alto tasso intellettivo.
Dopodiché riprese il discorso, esclamando «Parlando seriamente, non so se ti ricordi tesoro, ma da oggi non potrò più rimanere l'intera giornata qui con te, perciò ascolta le maestre e fa la brava... mi raccomando».

Anche se stava tentando di mascherarlo, infatti, non c'era cosa che lo preoccupava di più, che doverla lasciare ore e ore sotto la custodia di qualcun altro.

E neanche a farlo apposta, Liv rispose «Ma papà, io non voglio star da sola!» intristendosi improvvisamente.

Forse, in fondo, Josh non era l'unico a soffrire il distacco.

In ogni caso, cercò comunque di spronarla «Ma se nelle scorse settimane è già capitato che rimanessi parte della giornata da sola, o meglio senza di me e non ti sei mai lamentata...
E poi Rosie e Kate sono delle maestre fantastiche ed é ora che faccia amicizia con i tuoi compagni...
Papà non può seguirti ovunque Liv e al di là di questo, non potrei rimanere neppure se lo volessi, oggi ho un appuntamento molto importante, che non può proprio essere rimandato».

«Ma...».

«Niente ma, promettimi che ti comporterai bene e non farai disperare le tue maestre, per favore» la interruppe, con fermezza.

Al che, dopo essersi lasciata scappare uno sbuffo, sua figlia annuí e affermò «E va bene, te lo prometto papino».

Poi, dopo che furono entrati in aula, la bimba si diresse verso uno dei tavolini, per disegnare con alcune compagne, mentre suo padre si avvicinò a Rosie, voltata di spalle, intenta a riordinare la cattedra e dopo averle coperto gli occhi con le proprie mani, camuffando la voce, esclamò «Ehi baby, indovina chi sono?».

«Mhh, dal nomignolo credo proprio tu possa essere il mio futuro marito, ovvero Tom Cruise» rispose quindi lei, ridacchiando.

«Si sono proprio... aspetta un attimo, hai detto Tom Cruise? Ma sei seria?!».

Ahia, l'ego smisurato di Josh stava per essere messo a dura prova.

«Più che seria, è da quando ho visto "Top Gun" per la prima volta, che lo considero il mio amante segreto...
Lo amo alla follia e sogno, un giorno, di poter fare un giro su quel caccia con lui».

Un'affermazione, quella di Rosie, che però, in realtà, lo fece quasi sorridere, viste le assonanze.

Tanto che decise di stare al gioco e ribatté, con tono malizioso «Ah e così non solo hai un fidanzato segreto, ma aspiri anche d entrare nella marina... Questa si che mi è nuova».

«Oh si, ti ci dovrai abituare, tesoro» rispose perciò la bionda, ridacchiando.
Poi però tornò improvvisamente seria, forse essendosi resa conto del luogo in cui si trovavano, fino a prova contraria «Scherzi a parte, avevi bisogno di dirmi qualcosa in particolare?».

Al che anche lui si fece piú serio e disse «In realtà si, puoi uscire un secondo fuori?».

Una volta in corridoio però la trascinò nello sgabuzzino dei bidelli e sbatté, il più delicatamente possibile, il suo corpo, contro il muro alle sue spalle.

Stranita, Rosie perciò esclamò «Ma come, non volevi parl...» ma Josh la interruppe schiantando le labbra sulle sue, dando vita ad una danza che di dolce non aveva altro che il sapore del suo burrocacao.
«Wow, ora ho capito cos'é che volevi realmente» commentò poi, sempre lei, quando le loro bocche si furono divise.

«Questo e dirti che oggi ho un appuntamento molto importante e sono un po preoccupato, perciò avrei bisogno di un leggero incoraggiamento» rispose quindi l'ex capitano dei Marines, piuttosto in ansia.

«Che genere di appuntamento?» domandò perciò lei, curiosa.

Nulla da fare, non poteva fare a meno di esserlo, soprattutto riguardo a lui.

«Un colloquio di lavoro, come guardia del corpo del sindaco.
É un impiego molto particolare, lo so, ma sotto certi aspetti si avvicina a ciò che facevo prima e io desidero ottenerlo con tutto il cuore».

«Wow, é un lavoro... importante».

«Abbastanza, ma vedi, da quando mi sono trasferito, sento, più di ogni altra cosa, di voler riprendere in mano la mia vita.
Da quando sono tornato dall'esercito, ormai tre anni fa, infatti, non ho mai ripreso a lavorare, sfruttando i contributi statali e la ricchezza dei miei genitori, ma ormai sono stanco di dipendere da qualcuno... ora che sono qui, seppur abbia molta paura a tornare ad imbracciare un'arma, voglio realizzarmi e voglio rendere mia figlia fiera di me» spiegò l'ex capitano dei Marines.

Tanto che, con dolcezza, accarezzandogli una guancia, Rosie rispose «E lo farai, ne sono certa...
Io incrocerò le dita per te».

«Sei unica Rosie, grazie».

«A te».

«Allora ciao, ci vediamo più tardi» la salutò poi Josh, uscendo dallo sgabuzzino.

La ragazza aspettò quindi qualche secondo, per evitare di destare sospetti e fece lo stesso, tornando in classe, con un sorriso stampato in viso.

Angolo Autrice
Ciao ragazzi e ragazze, spero che questo nuovo capitolo vi piaccia e vi chiedo, se vi va, di farmi sapere cosa ne pensate della storia, ci tengo davvero tanto.
Al prossimo, ciao <3 ;)

Come la gravità ~ Come Me e Te Series vol.1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora