Capitolo 18 ~ Sognare ad occhi aperti

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"Potrei rimanere sveglio solo per sentirti respirare
vederti sorridere mentre dormi.
Mentre sei lontana e sognante
Potrei trascorrere la mia vita in questa dolce resa.
Potrei rimanere perso in questo momento per sempre "
(I don't want to miss a thing- Aerosmith)

La mattina successiva, la piccola Liv si svegliò piuttosto in anticipo e corse in camera del suo papà, pronta a svegliarlo, per farsi cucinare una ricca colazione, ma diversamente dal solito, trovò la porta stranamente socchiusa e ne rimase parecchio stranita, considerando come lui fosse solito lasciarla aperta apposta per lei, così da permetterle di entrare anche di notte, qualora ne avesse bisogno.

Perciò, cercando di fare meno rumore possibile, si affacciò e rimase ulteriormente perplessa nel vedere suo padre, con un ampio sorriso stampato in viso, accarezzare dolcemente i capelli della ragazza sdraiata a pancia in giù al suo fianco, coperta quasi del tutto dal lenzuolo e probabilmente ancora addormentata.

A quel punto, perciò, la bimba non poté che domandarsi chi potesse essere quella principessa dai lunghi capelli biondi, per essere riuscita a rendere il suo papà così felice e spensierato e pian piano, un pensiero si fece strada nella sua mente: quella ragazza doveva per forza essere Rosie, la sua maestra d'asilo.

Inizialmente fu quindi tentata di entrare e saltare sul letto dalla gioia, ma poi sentì suo padre sussurrare qualcosa e incuriosita, decise di soffermarsi prima ad ascoltare le sue parole... per quanto, a dir la verità, le comprendesse a malapena.

«Oh Rosie, potrei rimanere ore ad osservarti dormire, solo per scorgere quelle tenere fossette che ti spuntano sul viso quando sogni qualcosa di piacevole, ritrovandomi a sperare, in cuore mio, tu stia sognando me.
Potrei rimanere ore ad accarezzare i tuoi morbidi capelli, solo per saperti a contatto con me.
Potrei rimanere ore, fermo in questa posizione, solo per sentire il battito del tuo cuore, con la speranza che batta per me.
Potrei passare una vita intera in questo letto, senza fare altro che questo, se ciò significasse che sei mia e lo sarai per...».

Improvvisamente però Josh fu costretto ad interrompersi, poiché sentì uno strano rumore, provenire dal corridoio e quindi, preoccupato, tentò di alzarsi, per controllare che non fosse accaduto nulla.
Sennonché, quando si accorse che anche Rosie si era svegliata, desistette.

Contemporaneamente, la piccola Liv, stando attenda a non sbattere nuovamente contro la cassapanca, tornò nella sua stanza, si sdraiò nel lettino, abbracciò il suo tenero orsacchiotto di peluche e socchiuse gli occhi, sognando un futuro, non poi così tanto lontano, con Rosie come parte integrante della famiglia, la parte che le era sempre mancata.

E non era l'unica, la sua dolcissima maestra, era infatti riuscita a colmare un vuoto ancora più grande, quello presente nel cuore di suo papà.

«A cosa stai pensando?» chiese infatti, proprio la bionda, al suo fidanzato, sbadigliando.

«A quanto star con te mi renda felice» confessò quindi lui, accarezzandole, nel mentre, teneramente, una guancia.

Tanto che, sorpresa, lei gli chiese «Davvero?».

«Giuro.
Rosie non te lo so spiegare, ma quando sto con te, impazzisco e quando non ci sei, vado letteralmente fuori di testa.
In poco tempo sei diventata una presenza fondamentale nella mia vita ed anche in quella di Liv e so che forse te l'ho già detto, ma non posso più vivere senza di te» confessò perciò, con infinita dolcezza, a conferma, l'ex capitano dei Marines.

E non avrebbe potuto pronunciare parole più belle.

Per stemperare l'imbarazzo che si era venuto a creare, Rosie però decise di buttarla sul ridere, esclamando «Mhh quanta dolcezza.
A sto punto, credo che sarebbe meglio se la colazione la facessimo solo io e tua figlia».

Come la gravità ~ Come Me e Te Series vol.1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora