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Rashid

Sollevo la schiena dal lettino dell'infermeria per farmi visitare dal medico di bordo. La donna ha un atteggiamento distratto. Mi controlla la pressione mentre mi confida che la chiacchierata con l'uomo vestito da pirata le ha lasciato l'amaro in bocca ma che se n'è farà una ragione.

"Rashid, ti consiglio di fare lo stesso. Levati quella ragazza dalla testa. Non puoi costringerla a stare con te," mi dice, mentre impugna lo stetoscopio e rivolge uno sguardo di complicità ad Abeba.

"Non ci pensare... in un modo o nell'altro lei sarà mia e quel pirata me la pagherà." Stringo i pugni per il nervosismo e il medico si irrigidisce e mi rimprovera per il mio atteggiamento minaccioso e troppo confidenziale. Veniamo interrotti da Keya che entra nella stanza come una furia e chiude la porta sbattendola.

"Rashid, cosa diavolo hai combinato sul ponte?" urla l'assistente, "come ti è saltato in mente di rincorrere quella donna? E perché hai spinto a terra tutti quei turisti? Ma chi sei?"

"Cosa?" balbetto per l'irritazione, incrociando lo sguardo preoccupato di Abeba.

"Dicono di te che sei un irriconoscente, un violento e un sequestratore di donne."

"Non non ho fatto nulla. È stato quell'uomo," urlo.

"Dalle telecamere di video sorveglianza si vede chiaramente che hai fatto cadere dei turisti mentre cercavi di raggiungere quella donna. Cosa volevi farle?" incalza Keja.

"È tutto un malinteso. Non è andata così, ve lo giuro. Quell'uomo ha rapito Naja e io volevo salvarla." Keya mi ride in faccia istericamente.

"Smettila di dire bugie! Ti ricordo che c'ero anch'io quando la ragazza ha baciato l'uomo riccioluto. La frottola del rapimento proprio non regge."

"Non sono un sequestratore. Chiedo di parlare con il capitano," dico categoricamente.

"Sarai accontentato," replica il medico di bordo con fare acido, gettando lo stetoscopio sulla scrivania. Le due vanno via minacciando di farci rimpatriare.

Passano pochi minuti e la porta si riapre. Entra il medico di bordo accompagnato da un marinaio in alta uniforme e un altro uomo in giacca e cravatta. I due ci salutano educatamente e il medico fa le presentazioni.

"Loro sono il capitano Carpes, giunto in sostituzione del capitano Vanni, attualmente irreperibile per sconosciuti motivi, e l'ambasciatore americano Brian Campel che casualmente si trova in vacanza su Maree. Vi lascio soli," conclude il medico e va via senza neppure salutarci.

"Buongiorno ragazzi," esordisce il capitano con fare frettoloso, "mi è stato riferito del vostro salvataggio e del disordine che Rashid ha creato sul ponte. Al primo scalo vi faremo scendere e verrete rimpatriati."

Rimpatriati? Sento il sangue pulsare veloce nelle vene. Abeba fa un passo avanti e interviene.

"Capitano, lei ha tratto conclusioni affrettate," la voce della mia compagna di sventura è spezzata per la tensione. "Siamo delle brave persone. C'è stato un equivoco. Rashid cercava solo di salvare la donna di cui è innamorato. È tutta colpa di quel maledetto pirata degli abissi. Dobbiamo trovare la principessa. Lei chiarirà ogni cosa."

Istintivamente porto le mani sul viso. Avevo detto ad Abeba di non parlare di quello che avevo scoperto del mondo degli abissi e della Principessa. Non ci crederanno e sarà peggio. Infatti il capitano scoppia a ridere.

"Principessa? Pirata? Siete davvero matti," commenta il neo capitano, "confermo la mia decisione. Scenderete da questa nave. Devo garantire la sicurezza degli ospiti di Maree."

"Aspetti, capitano," interviene l'ambasciatore, "sulla nave c'è davvero una principessa e viaggia in incognito. Credo che sia il caso di ascoltare i ragazzi con più calma, ma lo farò da solo visto che lei ha fretta. Mi assumo ogni responsabilità, ovviamente."

"Davvero su Maree viaggia una principessa?" chiede incuriosito il capitano.

"Certo, è una persona molto riservata."

"Non ho mai conosciuto una principessa, magari potrebbe presentarmela," dice Carper prima di lasciarci soli con l'ambasciatore, che riporta subito lo sguardo su di me.

"Rashid, ho intenzione di aiutarvi, ma non sarà facile," esordisce l'uomo dai modi impeccabili, "all'ambasciata il tuo nome è in cima a una lista nera. Se vuoi il mio aiuto devi essere sincero." Mi impietrisco.

"Non capisco. Di cosa parla?"

"Parlo del motivo del tuo viaggio." L'atmosfera si fa pesante. Abeba ha uno sguardo smarrito e mi supplica di essere sincero.

"Rashid, te lo ripeto. Voglio aiutarvi e in cambio vi chiedo solo di non rivelare nulla del mondo degli abissi. Che ne dite?"

La sua proposta è interessante e decido di raccontargli dell'attentato programmato in Italia in cui avrei dovuto avere il ruolo principale.

"Mi servono i nomi," incalza l'ambasciatore. Confesso anche i nomi del gruppo, in fondo e avevo già deciso di non partecipare al colpo anche se temo che me la faranno pagare.

"Rashid, le tue sono notizie preziose. Avviserò immediatamente le autorità italiane. Quella gente sarà arrestata e a te sarà offerta protezione."

"Quindi non verrò arrestato?"

"Perché dovresti? Ci stai aiutando. Parlerò con il comandante Carper, verrete a Miemi e cercherò di darvi una sistemazione."

Dopo queste parole l'ambasciatore va via e ritorno a pensare a quel dannato pirata.

"Sono orgogliosa di te," mi dice Abeba prima di crollare in un sonno profondo.

DARK STAR 2 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora