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Il capitano

Come stabilito la ciurma si riunisce nel fondate dov'è ancorata Maree. Passo in rassegna gli uomini e verifico che tra di loro ci sono molti feriti, ma nulla di grave. Ritorneranno in forma nel giro di poche ore.

"Nessuna perdita, fortunatamente," mormoro, mentre guardo sopraggiungere Jack. Mancava solo lui all'appello. Il pirata nuota verso di noi in maniera scomposta, come fosse sotto shock.

"Capitano, il galeone è ridotto in cenere," esordisce Jack drammaticamente, "i guerrieri di Thot hanno appiccato il fuoco ovunque e si sono smaterializzati. La Regina è arrivata subito dopo, l'ho implorata di intervenire per salvare la nostra nave ma lei non ha mosso un dito. Anzi, sembrava sorridere." La notizia avvilisce la ciurma.

"Non mi meraviglio di niente e non mi importa, non ci serve più il galeone. Tra poco vivremo nel regno di Thot. Adesso riposatevi, non manca molto all'arrembaggio," concludo e mi allontano dalla ciurma per riflettere sul da farsi. Solo Rick mi segue.

"Aspettami, capitano. Allora l'hai rapita sì o no," mi chiede il neo vice capitano senza giri di parole.

"Sì, Rick, l'ho rapita," gli rivelo con stanchezza, "ma non guardarmi così. È solo una strategia per arrivare alla vittoria. Nessuna tresca. Ho messo fuori gioco la pedina più pericolosa. Tutto qui."

"Lo sapevo! Sei un folle! Re Nathan ti ucciderà e non avrà pietà di tutti noi," borbotta nervosamente.

"Rick, basta, mi hai stancato. Cerca di ragionare. Hai visto anche tu la Principessa evocare i poteri di Amantide. Non avremmo avuto nessuna possibilità di vittoria con lei tra i piedi. E adesso comunica alla ciurma che alle ventidue precise sarò qui ed entreremo in scena."

"Perché tu adesso dove vai?" Rick usa un tono di rimprovero, come fosse esasperato dal mio comportamento.

"Vado a darle l'addio, amico mio. Hai detto che morirò. Non posso morire senza darle un ultimo saluto," gli rispondo con strafottenza.

"Sei assurdo! Pensi forse che Kira ti darà un docile bacio di addio. Ragiona. Potrebbe anche ucciderti. Non andare."

"Non mi ucciderà," concludo e uso la magia per scomparire e materializzarmi davanti la cripta. Prima di entrare mi rendo invisibile in modo da poterla contemplare indisturbato. Questa volta Kira è sveglia ed è intenta a strappare un lembo del suo abito già striminzito per bendarsi le mani lacerate dalle ustioni provocate dal quarzo; è visibilmente sofferente ed accaldata, tanto che è costretta ad asciugarsi con le mani il sudore che le scivola sulle guance.

"Potessi essere il guanto di quella mano per poter sfiorare quella guancia," sussurro flebilmente, recitando un passaggio di Romeo e Giulietta.

Non appena termino la frase il suo sguardo si accende.

"Sei qui, vigliacco. Renditi visibile," dice nervosamente, ma resto indifferente alla sua richiesta e lei continua a guardarsi intorno come ossessionata.

"Vuoi vedere un trucco che mi ha insegnato mio padre?" dice, mentre sfrega le mani e lascia comparire una piccola fiamma che si disperde nell'ambiente. La osservo in silenzio.

"Capitano, quella era una fiamma rivelatrice. Permette di vedere se nel raggio di pochi metri c'è qualcuno che si nasconde usando la magia dell'invisibilità," si interrompe e guarda nella mia direzione. "Non mi credi? Indossi un pantalone nero, una giacca a tre quarti dallo stile tipicamente piratesco e una camicia bianca sbottonata. Ti sei fatto bello per venirmi a trovare?" mi schernisce con ironia.

"Come hai fatto?" le chiedo con tono nervoso e lei, per tutta risposta, si avvicina e mi dà un calcio all'inguine.

"Sei matta," urlo, piegandomi in due per il dolore.

DARK STAR 2 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora