Capitolo 8

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Da due giorni Beatrice non è più la stessa. Appare molto più cupa, pensierosa e quando le rivolgi la parola fa un sorriso accennato, ma in realtà si vede che ha la mente da un'altra parte. Quella luce che aveva negli occhi da qualche settimana è scomparsa lasciando posto ad una voragine nera e grigia che non trasmette emozioni. Sembrano gli occhi di Mattia.
Esco da scuola. Non avendo danza, non so cosa fare dopo aver finito i compiti e non so se è opportuno chiedere a Bea di uscire. Ozio sul letto per circa mezz'ora fino a quando la snervante suoneria del mio cellulare non rischia di danneggiarmi un timpano.
<<Ehi Alessio!>>
<<Ehi principessa, ti va di farci un giretto?>>
<<Perché no... Basta che non mi porti di nuovo a mangiare messicano, sento ancora la lingua in fiamme.>>
<<Va bene va bene.>>
Io e lui ormai siamo inseparabili e sto imparando a conoscerlo sempre meglio.
Ho scoperto che ama la fotografia e che proprio per questo ha iniziato uno stage in teatro.
In pratica si occupa dei video e delle immagini che vengono proiettate durante gli spettacoli, qualche volta delle scenografie e raramente delle musiche.
Ha finito la scuola l'anno scorso, anche se dovrebbe fare il quinto poiché si è diplomato in Francia dove la scuola dura un anno in meno.
So che ha quel sogno che non vuole rivelarmi. Ormai è diventata un'abitudine che io provi a indovinare e mi ha promesso di dover dire per forza la verità se azzeccassi, ma fin ora non è mai successo.
<<Ciao ale!>>
<<Ehi principessa!>>dice dandomi un buffetto sulla guancia.
<<Ti ho detto mille volte di non chiamarmi così>>
<<Ma è questo che sei, la mia principessa! Su sali sulla moto così andiamo al parco a fare una passeggiata.>>
Mi passa il casco, io lo indosso e prendo posto sulla sella morbida.
<<Tieniti>>dice prima di mettere in moto.
Afferro la sua schiena per non cadere, circondando il suo busto con le mie braccia e lo imploro di andare piano, ma non mi ascolta così sono costretta a stringerlo tanto forte che ho paura di fargli male. Sento il suo odore invadermi le narici, nonostante il casco mi permetta a malapena di respirare. È un odore delicato, dolce,  che sa di protezione, che mi fa sentire al sicuro.
Il nome Alessio vuol dire "protettore, difensore" ed è così che lo vedo, come il mio difensore, colui che so farebbe qualsiasi cosa per il mio bene.
Ci fermiamo e ci sediamo su una panchina.
<<Allora vediamo quale potrebbe essere il tuo sogno?>>chiedo per l'ennesima volta.
<<Ancora con questa storia?>>
<<Vediamo ehm... giocare a tennis?>>
<<Sul serio immagini me con una racchetta in mano?>>
<<In effetti no.>>
<<Quella tua amica alla fine si è risollevata?>>
<<Stai provando a cambiare discorso? Comunque non ancora, la vedo proprio spenta rispetto a prima, sarebbe stato meglio se non lo avesse mai incontrato.>>
<<Ma cosa dici? Vale sempre la pena amare, anche se può portare a soffrire, è come se non avessimo vissuto altrimenti. Lo hai detto anche tu che nell'ultimo periodo era diventata più luminosa, nessun dolore è troppo forte se c'è l'amore in gioco.>>
<<Avevo pensato di parlarci, con Mattia intendo. Voglio capire che è successo o almeno fargli rendere conto di ciò che ha fatto.>>
<<Provarci non costa nulla! Ma non so quanto dovresti immischiarti>>

<<Stiamo parlando di Beatrice>>

<<Se vuoi posso accompagnarti>>

<<No è una cosa che devo fare sola.>>

<<Come preferisci, principessa. Andiamo a fare qualche foto? Ti porto in un posto. Mi prende per mano e mi porta davanti ad un'aiuola del parco piena di margherite, in un luogo un po' nascosto in cui non ci veda nessuno. >>
<<Entra su!>>
<<Nell'aiuola? Ma stai scherzando? Non si può e poi mi sporcherei tutta!>>
<<Dai ci vuole un po' di rischio nella vita.>>
Alessio prepara la fotocamera ed io entro nell'aiuola e mi sistemo i capelli, poi Alessio prende qualche fiore e intreccia i loro gambi con le ciocche più vicine al mio viso.
Lo fa con attenzione, corrugando lo sguardo in un'espressione seria che è quasi ridicola sul suo volto sempre solare.
<<Perché mi guardi così?>>domanda interrompendo il silenzio.
<<È strano vederti concentrato.>>
<<È strano vederti zitta.>>
<<Ehi!!>>
<<Non ho detto che mi piaccia, ho detto solo che è strano. Mi piace sentirti parlare. Bene qui ho finito.>>si allontana impugnando la macchinetta <<Sorridi!Ecco qua Margherita tra le margherite>> esclama porgendomi la fotocamera fieramente.
<<Wow, mi hai fatto quasi sembrare carina>> roteo la testa leggermente per osservare meglio <<non credi che mi assomigli?>>
<<Cosa?>>
<<La margherita.>>
Lui ride e non lo biasimo, so di aver detto qualcosa senza senso, ma con lui mi sento libera di dire ciò che voglio e mai troppo stupida, libera di dire qualche cosa di insensato. Mi sento libera si essere me.
È qualcosa che non so spiegare, qualcosa che mi fa stare bene.
Stiamo facendo gli ultimi scatti quando arriva quello che credo sia un giardiniere del parco.
<<Ma cosa fate! Non sapete che è vietato entrare nelle aiuole? Io ci spreco il mio tempo, credete che alberi e fiori crescano da soli?>>
Ci allontaniamo sbuffando, mentre il tipo ancora borbotta qualcosa.
Ma cos'hanno da sbraitare tutte le persone di qui? Prima Erica, poi la Paloma, poi Petrelli, poi Mattia, poi questo giardiniere.
Gironzoliamo per le strade, senza sapere dove stiamo andando, mentre il sole cala pian piano fino a raggiungere i rami degli alberi nel suo arancione brillante. Ed è ora che capisco, mentre mi affatico per correre, mentre sono stesa su una panchina di cemento per riprendere fiato, guardando Alessio, scoppiando a ridere insieme, quale sia la felicità.
Capisco che va assaporata in momenti come questi, quelli fuori dai programmi, quei momenti in cui sei semplicemente tu, senza vincoli e ostacoli, nei momenti in cui sei libera.
Arrivo a casa stanca morta. Poggio frettolosamente la mia borsa sul letto e prendo un quaderno ad anelli che avevo comprato per la scuola. Sopra ci sono delle farfalle colorate che mi trasmettono l'idea del sogno, della libertà.
Sono una persona che vive tutto all'ennesima potenza, e prova le emozioni in un modo così profondo e forte che ad un certo punto ho bisogno di farle uscire fuori e scrivere come ballare mi permettono di farlo, così giro la copertina e accarezzo la pagina candida che mi ritrovo davanti pronta a sporcarla con l'inchiostro della mia fidata bic.
"Scrivere su un diario è una cosa da elementari, ma io sto scrivendo su un quaderno con le farfalle, è diverso.
Parlare a vanvera è una cosa da sciocchi, ma io so quello che sto dicendo.
Pensare troppo è inutile, ma io sto solo sognando ad occhi aperti.
E se credi che la notte non serva vuol dire che non ne hai mai passata una in bianco.
E se credi che tutto sia un caso, nulla ha un senso.
E se credi che io stia programmando di arrivare a spiegare qualcosa ti sbagli di grosso perché lascio solo venir fuori ciò che passa per la mia testa.
Chi legge si aspetta che chi scrive dia risposte, ma se di risposte non ne ha? Chi legge aspetta di capire a cosa lo scrittore voglia arrivare, ma se non volesse arrivare a nulla? Se volesse semplicemente far vedere ciò che ha dentro?
Per questo scrivo, per questo ballo, per questo vivo.
Oggi mi sento particolarmente scombussolata, piena di quesiti che non sono ancora riuscita a formulare, piena di emozioni che non sono ancora riuscita a spiegare.
Sarà che sono reduce di un tramonto con una persona speciale, sarà che sono nel pieno dell'adolescenza lontano da casa e in una città stupenda, sarà che sono Margherita e disastro è il mio secondo nome.
Bene se non si capisce nulla di ciò che ho scritto, in fondo non l'ho capito nemmeno io.
Bene se pensate che non abbia un senso logico perché non ce l'ha.
È stupido pensare che tutto debba avere senso.
È stupido scrivere come se qualcuno dovesse mai leggere queste righe.
Se ci riflettiamo ogni cosa è stupida, anche io sono stupida, non tutto deve essere per forza perfetto."

Spazio autrice:
Ciao tesori💘
In questo capitolo abbiamo potuto conoscere meglio Alessio ma soprattutto Margherita. Anche se questo potrebbe apparire solo come un capitolo "di passaggio" al suo interno sono presenti tanti piccoli elementi che più avanti diventeranno il fulcro della storia, in particolare una frase (ma ovviamente non vi svelo quale).
Mi piacerebbe farvi sapere tutto, ma dovrete aspettare i prossimi capitoli❤️
Se vi va lasciate un voto o un commento.
Baci baci
La vostra fede💕

La danza delle margheriteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora