Mi sveglio. Inizio a pensare di aver solo sognato di essermi alzata questa notte e di essermi scontrata con Mattia, ma suppongo sia successo davvero. Vado in bagno, prima che ci entri lui. Faccio una doccia veloce, ma non lavo i capelli, altrimenti non riuscirei ad asciugarli senza fare ritardo a scuola. Li lego in uno chignon frettoloso, assolutamente impossibile da comparare a quello perfetto che esige la Paloma alle sue lezioni, indosso un maglioncino e un paio di jeans e poi esco dal bagno dirigendomi in cucina. Serena è lì.
<<Buon giorno! Vuoi un caffè?>>
<<No, grazie. Mi preparerò una tazza di latte.>> dico sbadigliando.
<<Stanca? Dopotutto hai fatto le ore piccole.>>
<<Cosa?>>
<<Ho sentito dei rumori. Sono andata verso la sala e vi ho visti, vicini vicini>> dice con un sorrisetto <<Credo che se Alessio vi avesse visto non sarebbe stato per niente contento!>>
<<Cosa c'entra Alessio ora?>>
<<Ma dai! Tutte le volte che ti viene a prendere, come ti parla, le attenzioni che ti dedica... Non dirmi che non ti sei mai accorta che per lui non siete solo amici>>
Arrossisco un po', ma poi ripenso a ciò che mi disse appena tornai dalle vacanze di Natale "Amici come prima?" Perciò cerco di impormi di non credere alle parole di Serena.
<<E Paolo?>>
<<È già in ufficio.>>
Improvvisamente suona il campanello. Chi sarà? Vedo la valigetta che Paolo ha dimenticato sul divano. Credo sia lui. Serena risponde al citofono e spinge il pulsante per aprire il portone.
<<Parli del diavolo...>>dice.
Sì deve essere Paolo. Prendo la valigetta e vado verso il portoncino. Lei verso la cappottiera. Ma aprendo la porta non mi imbatto in Paolo, bensì incontro gli occhi azzurro mare di Alessio. Lascio la valigetta vicino alla porta.
<<Ehi! Cosa ci fai qui?>>
<<Ho portato i cornetti, così facciamo colazione insieme. Ne ho portati anche altri due per Paolo e Serena.>>
<<Oh, grazie. Sei un tesoro>> esclama Serena mentre frettolosa prende chiavi, borsa e il cornetto <<Lo mangerò per strada. Devo proprio andare.>> volta lo sguardo verso di me <<Buona fortuna.>>
E poi esce.
<<Perché buona fortuna? Hai qualche verifica?>>
<<Ehm... Non esattamente.>>
Una voce fa sussultare entrambi.
<<È finito il bagnoschiuma.>>
Mi volto e OH CAVOLO! Mattia si trova a qualche metro da me, con i capelli bagnati, il petto nudo e un asciugamano in vita. Non so cosa dire. Non so nemmeno dove sia l'altro bagnoschiuma. Cerco di guardarlo il meno possibile per non svenire dall'imbarazzo e anche di non guardare Alessio, anche se posso immaginare il suo sguardo.
<<E lui cosa ci fa qui?>> dice ancora sull'uscio.
<<No, tu cosa ci fai qui>> risponde d'altro canto Mattia.
<<Allora, ehm... Alessio lui è Mattia, Mattia lui è Alessio.>>
<<Ah! Lui è lo "schifoso" come lo hai definito tu, che ha tradito la tua migliore amica. Piacere.>>
<<Non ho mai detto così!>>
<<Oh, certo certo.>>
<<Oh, e tu sei il cagnolino che le sbava dietro>> cerca di difendersi Mattia.
<<Che ne dici di andare a vestirti? Io e Alessio sistemeremo i cornetti e poi faremo colazione tutti e tre insieme>>
Le loro espressioni assomigliano a quelle di due bambini costretti dalla mamma a fare pace. Mattia si allontana verso la stanza dove si è sistemato.
<<Si può sapere cosa ti è preso?>>dico lasciando di scatto il vassoio con i dolci sul ripiano.
<<Cosa è preso a me? Cosa è preso a te! Insomma non mi aspettavo di certo di trovare a casa tua il ragazzo che fino a qualche mese fa odiavi mezzo nudo.>>
<<Questi non sono affari tuoi. Io posso invitare chi mi pare.>>
<<Comunque ancora non mi hai detto perché è qui.>>
<<Perché questa notte gli si è fermato il motorino sotto casa mia e c'era il temporale, perciò gli ho proposto di rimanere qui.>>
<<Oh, quanto sei caritatevole>>
<<Non potevo lasciarlo lì, sotto il diluvio. Ma cosa ti prende? Sembra una scenata di gelosia>>
<<Non è una scenata di gelosia e solo che... che...>>
Mattia ritorna, finalmente con una maglia addosso e Alessio si interrompe per rivolgersi a lui.
<<Allora, mi ha detto Marghe che ti sei lasciato intimidire da un po' di pioggia.>>
<<Già>>risponde calmo Mattia inzuppando il cornetto nel caffè <<e ti ha anche raccontato del bellissimo film che abbiamo visto? O almeno che ho visto. Margherita è crollata su di me praticamente dalla sigla. So che sono irresistibile tesorino, ma fingere di dormire per poter stare accovacciata sui miei pettorali mi pare eccessivo no?>> Continua rivolgendosi a me.
<<Sì, credici>>
Alessio appare visibilmente contrariato, serra la mascella e lo guarda in cagnesco. Continuano a punzecchiarsi a vicenda, talvolta quasi in modo ridicolo e credo che sarebbe stato divertente guardare questa situazione dall'esterno, ma purtroppo viverla è estenuante. Ecco cosa Serena mi stava augurando che non accadesse con il suo "Buona fortuna", ma credo fosse inevitabile.
In quel momento entra Paolo per prendere la valigetta. Potrebbe essere la mia ancora di salvezza!
<<Ehi!>>dico con troppa enfasi <<ti va di accompagnarmi? Sono in ritardo!>>
<<Scusami, ma anche io sono in ritardo e devo tornare subito in studio! Sono venuto solo a prendere questa. Buona giornata>> dice dandomi un bacio sulla testa <<e poi credo che almeno uno di quei giovanotti voglia accompagnarti.>>
Mi fa l'occhiolino ed esce. Fantastico la mia ancora di salvezza se ne è andata.
<<Potrei accompagnarti io>>dice Alessio.
<<Pensavamo di fare la strada insieme>>replica Mattia.
<<Pensavate o pensavi?>>
<<Andrò da sola>>affermo
<<Ma hai appena detto a Paolo di volere un passaggio.>>
<<E ora invece ho bisogno di camminare. Da sola.>>
Esco di casa e finalmente riesco a liberarmi di quei due. Mi è dispiaciuto essere stata così antipatica, ma non possono arrivare in casa mia alle otto di mattina, quando ho a malapena le facoltà mentali per prendere lo zaino, e mettersi a litigare come bambini.
Dopo cinque minuti vedo Alessio di fronte a me che mi taglia la strada con la moto. Si toglie il casco, scende velocemente e si avvicina.
<<Mi dispiace per poco fa>>
<<Non ho ancora capito cosa ti sia preso>>
<<Non sopporto le sue arie da spocchioso>>
<<Non è spocchioso>>
<<Vuoi dirmi che secondo te non è uscito dal bagno solo per mettersi in mostra? Il bagnoschiuma non era nemmeno vuoto>>
<<E come lo sai?>>
<<Lo so>>
<<Mi puoi dire il VERO motivo per cui ti sei comportato in quel modo?>>
<<È un cretino>>
<<Smettila di parlare così, è un mio amico>>
<<Ma perché sei così cieca. Non capisci nulla>>
<<Alessio non mi va di litigare, ciao>>.
Non sono mai stata così felice di vedere scuola in vita mia. Suona la campanella e mi dirigo in classe infuriata con loro per la mattinata da incubo che mi hanno fatto passare. Appoggio lo zaino sul banco.
<<Perché quella faccia da disperata?>>commenta Beatrice
<<Guarda, non puoi capire cosa è successo questa mattina.>>
Le racconto tutto partendo dal momento in cui ho lasciato casa sua e sul suo volto si fanno strada varie reazioni. Poi scoppia a ridere e dice:
<<Ma non capisci? Sono ragazzi e sono entrambi cotti di te! Sentono invaso il loro territorio.>>
<<Primo non sono cani, secondo non sono cotti di me>>
Ripenso ad Alessio. Lui non mi sembra un tipo geloso. Eppure stamattina era come... trasformato. Immagino me in quella situazione. Se fossi arrivata a casa sua con dei cornetti e avessi trovato una tipa mezza nuda nel soggiorno, se quella ragazza mi avesse detto che quella notte avevano visto un film abbracciati. Sento come un fuoco nel mio petto, e un forte odio verso quella ragazza immaginaria. Questa è la gelosia? Questo è ciò che ha provato lui sta mattina? In ogni caso ha sbagliato. Insomma io non avevo fatto nulla di sbagliato, e non meritavo di essere il centro di tutte quelle battutine.
<<Margherita!>> la voce del professor Rella mi riporta alla realtà <<Tutto bene?>>
È il mio professore preferito, insegna letteratura e non ha assolutamente nulla in comune con Petrelli.
<<Ti va di raccontarci?>>
Certo che no!No no no! Di certo non vado a dire a Rella e a tutta la classe "Sta mattina il ragazzo con cui stavamo per baciarci è arrivato a casa mia con dei cornetti e ha trovato un altro ragazzo mezzo nudo. Hanno iniziato a mandarsi frecciatine a vicenda e ho avuto paura che finisse con una rissa. Ah e mi ha anche detto che non capisco nulla" No. Beatrice credo abbia capito i miei pensieri, perché trattiene a stento una risata e mi fa cenno di no con il capo.
<<Ehm, preferirei di no.>>
<<Un piccolo indizio?>>
<<No>>
<<Su Belgrado, non faccia la difficile>>
<<Diciamo che ho assistito ad una scenata di gelosia.>>sostengo rimanendo sul vago sperando che torni presto alla lezione.
<<Un ragazzo?>>
Ma è ancora un professore o una zitella pettegola in cerca di gossip?
<<Due ragazzi.>>
<<Oh...>>
Beatrice continua a ridere sotto i baffi e io le do un colpo sul braccio con il mio quaderno, ma non la smette. Non avrei mai pensato di parlare con un prof di qualcosa del genere.
<<Be' devi sentirti onorata>>continua Rella << la scenata era per te?>>
<<Possiamo tornare alla lezione di letteratura?>>
<<Questo è un sì. Beh vuol dire che entrambi tengono a te in modo... particolare.>>
Ma perché si parla della mia situazione sentimentale davanti a tutta la classe durante una lezione di letteratura?
Dal sorrisetto che mi fa capisco dove vuole arrivare.
Ma perché tutti continuano ad insinuare che io piaccia ad Alessio? No. Io lo so che non è così. Ma lo vorrei. No. Forse. Ahhh basta. Suona la campanella della ricreazione per fortuna e mi allontano il più possibile dalla classe, da Rella, da Beatrice, da tutti quelli che continuano a illudermi. Illuderti? Allora è davvero ciò che vuoi? Non so. No. Abbiamo detto, anzi ha detto, che saremmo stati amici come prima, e questo implica che nessuno dei due dovrebbe provare qualcosa per l'altro. Continuo a girare a vuoto per il corridoio fino a quando non termina l'intervallo, cercando di non pensare, cercando di negare quello che credo stia accadendo dentro me stessa.Spazio autrice
Margherita tra Alessio e Mattia, ormai è guerra aperta. Che ne pensate della sua confusione?Scusate se in questo periodo sono scomparsa, ma sono stata sommersa dallo studio! Cercherò di essere più attiva!
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Stay tuned
Baci baci
Fede 💕P.S. Rella sono io quando i miei amici non vogliono confidarmi qualcosa.
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La danza delle margherite
Romance"Mi rifugio tra le sue braccia come se potesse fare da scudo contro tutti quelli che sono pronti a pugnalarmi, contro tutti i problemi e le scelte che ho paura di sbagliare. -È colpa mia. Per colpire me ha fatto soffrire anche te.- dico. -Sarebbe st...