Capitolo 23

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Dopo aver pianto tutte le mie lacrime decido di alzarmi dal mio angoletto nascosto. Mi siedo su uno dei tavolini del bar e provo a calmarmi per non ricevere troppe domande al mio ritorno. 

Lui sapeva di Erica, a malapena avrebbe dovuto rivolgerle la parola se tutto quello che eravamo noi fosse stato reale.
È ora di andare, si è fatto tardi.
Mi incammino per il parco e, ironia della sorte, Alessio arriva dalla direzione opposta. Niente panico, fai come se non fosse successo nulla.
<<Ciao>>dice poco entusiasta.
<<Ciao>> rispondo io con lo stesso tono.
<<Facciamo un giro?>>chiede quasi con senso di colpa.
<<Dovrei tornare.>>
<<Allora ti accompagno.>>
<<Come ti pare.>>
<<Tutto bene?>>
<<Oh, di certo non bene quanto a te.>>
<<Che ti prende?>>
<<Cosa prende a me? Vallo a chiedere ad Erica>> ecco, l'hai detto. Addio il "fai finta di nulla".
<<Ma chi ti credi di essere? Tu puoi baciare chi ti pare e io non posso?>>
Sa di Mattia. Ma come? C'eravamo solo io e lui quella sera, almeno credo. Io ero di spalle rispetto alla porta ed ero così confusa che se un tipo vestito da hot dog avesse ballato la macarena nella fontana, molto probabilmente non me ne sarei accorta.
<<Co...co...cosa?>>
<<Ti ho vista con Mattia al tuo compleanno.>>
Ecco che forse si spiega tutto. Il fatto che se ne sia andato prima, il comportamento di questi giorni e forse anche questo bacio.
<<Cosa c'è di male?>>
<<Cosa c'è di male? È Mattia!>>
<<Be' e quella era Erica, la ragazza che sta rovinando la mia famiglia, che continua ad infastidirmi e che se potesse mi ucciderebbe. Sai che non puoi paragonarla a Mattia.>>
Non risponde così continuo a dire:
<<Se fossi stato mio amico, non lo avresti mai fatto.>>
<<Ecco qual è il punto, non lo sono. Per me starti vicino in questo modo è solo un peso.>>
Sento la rabbia bruciarmi nel petto. Niente lacrime ora però, ho una dignità.
<<Con me hai chiuso>> dico. Cammino più veloce per raggiungere il portone dell'appartamento ormai vicino.
<<Aspetta, fammi spiegare.>>
<<Lasciami in pace>>urlo.
Arrivo a destinazione, giro le chiavi, lui mi raggiunge, ma io entro chiudendogli la porta in faccia prima che possa aprire bocca. Lo blocco ovunque: Facebook, Instagram, WhatsApp... Non lo voglio più sentire, mi è bastato ciò che ha detto. Mi ha deluso troppo, ha distrutto tutto ciò che pensavo di lui. Io credevo che mi piacesse, ma ora devo togliermelo dalla testa.
*****
Apro gli occhi. Mi ero addormentata senza nemmeno essermene resa conto. Prendo il cellulare per vedere l'ora. Le quattro. Meglio iniziare a prepararmi per andare a danza. Sul display appare la notifica di una chiamata persa. La centesima di Alessio. Non lo voglio sentire, non ha scuse per quello che ha detto.

Oggi farò una lezione privata con la Paloma per lavorare sull'assolo. È la prima volta e sono terrorizzata. Dopo la lezione lavoreremo al duetto, e sono sicura che oggi completeremo la coreografia. Faccio l'ultimo giro d'elastico intorno al mio chignon e sono pronta.
Entro nella sala, la Paloma è piazzata accanto alla cassa, braccia conserte, sguardo velenoso, sopracciglio alzato, trucco e capelli perfetti, in pratica la copia di Miranda de "Il diavolo veste Prada".
<<Buon pomeriggio>>dico.
<<Finalmente.>>
<<Ma sono in anticipo di 10 minuti.>>
<<Appunto. Sarebbe dovuta arrivare minimo un quarto d'ora prima della lezione, così da riscaldarsi per bene.>>
<<Mi scusi>> è inutile vincere con la Paloma.
<<Per te ho scelto una coreografia classica.>>
Non avevo dubbi. Sa che sono più forte nel contemporaneo.
<<D'accordo.>>
Inizia a spiegare a velocità eccessiva dei passi molto complicati. Non ce la farò a imparare la coreografia, pulirla e poi darle quella parte di me che mi permette di ballare per davvero in pochi mesi, soprattutto considerando che ho il duetto da preparare e le due coreografie di gruppo da studiare. La lezione finisce, prendo la borsa e raggiungo Tommaso il prima possibile.
Terminiamo la coreografia e siamo entrambi molto soddisfatti. La proviamo un paio di volte per ricordare meglio i passi e per esercitarci, fino a quando non mi accorgo di un'indesiderata presenza. Alessio. Ma perché non esce semplicemente dalla mia vita? Ha fatto una scelta e di certo non ha scelto me, non può rimangiarsi ciò che ha detto, altrimenti lo considererei un vigliacco.
Per me lui oramai è uno sconosciuto, perché si è rivelato una persona completamente diversa da quella di cui io mi sono sempre fidata.
<<Riproviamo?>>mi chiede Tommaso.
<<Non posso.>>dico facendo cenno con il capo verso di lui.
<<Cosa ti importa?>>
<<Non voglio che ci guardi ballare.>>
<<Perché?>>
<<Questioni personali.>>
<<Lo conosci?>>
<<Pensavo di conoscerlo.>>
<<Ti va di parlarne?>>
<<Non ora.>>
<<Come vuoi. Facciamo una pausa?>>
<<Okay.>>
Ci sediamo vicino alla prima quinta a sinistra e parliamo per un po'. Alessio se ne va.
<<Tutto bene con Ambra?>> chiedo io.
<<Non c'è male, anche se trovo sempre più difficile non dirle quello che so su di lei e la Paloma.>>
<<Chissà se ti direbbe perché stanno facendo tutto questo...>>
<<Potrebbe farlo, ma è una possibilità. Potrebbe anche accusarci e rovinarti>>
<<Ma se non ti fidi, come puoi stare con lei?>>
<<Perché la amo, ma la conosco. E so che per raggiungere i suoi obbiettivi farebbe di tutto, si metterebbe anche contro di me se la intralciassi. Ma nonostante ciò non posso fare a meno di lei.>>
<<Ma se lei mette al primo posto il suo successo, come puoi tu metterla al primo posto senza sentirti ingannato?>>
<<Semplice, basta pensare con il cuore. Se avessi pensato con la testa non mi sarei neppure avvicinato a lei.>>
<<E se una persona ti ha fatto del male?>>
<<Come?>>
<<Hai presente quel ragazzo che poco fa ci stava osservando dalle poltroncine?>>
<<Certo.>>
<<È un po' strano descrivere il rapporto che avevamo, perché era qualcosa di così forte che le parole non basterebbero. Era come se fosse parte di me, riusciva a capirmi prima che mi capissi anche sola, riusciva a farmi sentire me stessa e ogni volta che eravamo insieme si creava una strana armonia. Una volta stavamo anche per baciarci e non puoi capire quanto quel momento mi sia rimasto incastrato nella testa.>>
<<Ma?>>
<<Ma poi qualche settimana fa abbiamo discusso pesantemente e non ci parliamo da allora, anzi non gli parlo da allora.>>
<<Be' allora è semplice, va' da lui e fate pace.>>
<<Tommaso, non è così semplice. Se si trattasse di pensare con il cuore come tu fai con Ambra, avremmo già risolto, credo. Ma mi ha ferita troppo, mi ha fatto capire che io non significo nulla per lui, nemmeno come amica.>>
<<Credo che tu abbia solo bisogno di tempo. Anche se voi vi allontanaste il destino vi farebbe rincontrare. Ci sono persone che sono destinate ad altre. Come se l'una fosse il pezzo mancante per completare il puzzle della vita dell'altra. E indipendentemente dalle discussioni e dai brutti momenti sarà l'unica presenza di cui si avrà sempre veramente bisogno.>>
<<Da quando sei così saggio?>>
<<Da quando ho capito che la vita e l'amore sono ciò per cui bisogna lottare sempre, perché o ti rendono felice o ti fanno imparare qualcosa.>>
<<Spero davvero che tu abbia ragione.>>
<<È solo questo che ti turba?>>
<<No. Ho paura. La Paloma mi ha dato un assolo difficilissimo. A stento riesco a ricordare i passi e li ho provati un'ora fa.>>
<<Spiegami i passi così ti potrò aiutare.>>
<<Te ne sarei grata.>>
Provo a ripetere i passi e lui mi spiega come fare a pulirli. Dopo qualche prova già mi sento più sicura.
<<Grazie, per tutto.>>
<<Di niente.>>
<<Be' devo andare. Ci vediamo.>>
<<Ehi>>
<<Sì?>>
<<Chiarisci con Alessio.>>
<<Forse>> dico sorridendo. E forse lo farò davvero.
Torno a casa per fare una doccia e poi vado da Beatrice.
<<Ciao Marghe>> mi dice sua mamma aprendo la porta.
<<Ciao.>>
<<Beatrice è di là. Entra.>>
Entro nella sua cameretta e mi lascio cadere sul letto.
<<Ho bisogno della mia migliore amica.>>
<<Alessio?>>
<<No. Perché dovrei parlarti di lui?>>
<<Parli sempre di lui>>dice ridendo.
<<Be' non oggi. Ti devo dire qualcosa che so da un po' di tempo, ma non so cosa fare.>>
<<Spara.>>
<<Hai presente la mia insegnante di danza? Ecco mi odia, ma credo ci sia qualcosa sotto.>>
<<Come lo sai?>>
<<Ho sentito parlare lei e Ambra, la ragazza di Tommaso, diversi mesi fa, non tanto tempo dopo il mio arrivo. Diceva che non potevo vincere il concorso dopo quello che era successo.>>
<<E cosa è successo?>>
<<È quello che vorrei sapere anche io, Bea.>>
<<E dunque? Hai qualcosa in mente?>>
<<Diciamo. Piuttosto credo di aver capito chi potrebbe aiutarmi.>>
<<Ovvero?>>
<<Tommaso sa tutto questo che so io. E se chiedesse ad Ambra qualcosa? Dopotutto è la sua ragazza. Io sinceramente non la conosco, non ci ho mai parlato, ma oggi lui mi ha detto che è molto determinata nel raggiungere i suoi obbiettivi e si metterebbe contro chiunque per raggiungerli. Credo che stia collaborando con la Paloma per vincere il concorso. E se davvero fosse così, non credo che racconterebbe tutto al mio partner del passo a due.>>
<<Forse. Ma magari lo farebbe, provare non costa nulla no?>>
<<Invece costa. Se la Paloma scoprisse che io so quello che so, sa che rischierebbe grosso. Rischierebbe il posto ed ogni speranza di carriera, perciò mi farebbe fuori di certo e non si limiterebbe ad ostacolarmi.>>
<<Mh. E se Tommaso fingesse di aver ascoltato per sbaglio una conversazione tra lei e la Paloma e si facesse raccontare tutto?>>
<<Potrebbe funzionare ma...>>
<<Ma?>>
<<Ma poi Tommaso potrebbe rischiare di perdere la sua relazione con Ambra.>>
<<Margherita, tu sai qual è la scelta giusta... E di certo non è preservare un rapporto del genere.>>
<<Ma è spregevole.>>
<<Anche loro sono state spregevoli con te.>>
<<Non mi importa di lei, ma di Tommaso.>>
<<Be' semplice. Lui potrà decidere se accettare o meno. Sarà solo una sua scelta in caso, non colpa tua.>>
<<Vedremo.>>
Fisso il soffitto in silenzio fino a quando lei non dice ridendo:
<<Vai ora parlami pure di Alessio.>>
<<E tu di Mattia.>>rispondo io sempre ridendo.
<<Ehi così non vale>> dice lanciandomi il cuscino sulla faccia.
<<Ti piace ancora, vero?>>
<<Già, ma doveva andare così. E poi lui ora ha perso la testa per te, e questa volta sul serio. Ma per te esiste solo Alessio che be'... Non so cosa abbia per la testa quel ragazzo. Situazione semplice no?>>
<<Non mi sono mai piaciute le cose semplici.>>
<<Lo so bene>>
Alessio. Sembrava davvero che ci tenesse. Sono sicura che ci teneva. Ma allora perché? Perché ha fatto accadere tutto questo. Ci penso. Forse dovrei dargli la possibilità di parlarmi? Forse dovrei perdonarlo? Forse dovrei ascoltarlo? Troppe domande. E avere troppe domande vuol dire non avere nemmeno una risposta, o avere tutte le risposte nascoste in un angolo del cuore, dovrei solo riuscire a scovarle dentro di me.

Spazio autrice
Ciaooo! Come va?
Cosa pensate che accadrà?
Si risolverà la questione della Paloma? Margherita perdonerà Alessio?
Aspettate i prossimi capitoli per scolpirlo!

Baci baci
Fede💕

La danza delle margheriteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora