<<.. E sono caduta come una cretina nel mezzo del corridoio.>>
Alessio ride di gusto. Ha una risata così contagiosa e vera che è impossibile non fidarsi di lui. Credo sia più grande di qualche anno rispetto a me, ma non mi fa sentire a disagio.
Sono arrivata a teatro massaggiando il fianco e sedendomi ho soffocato un acuto di dolore, perciò Alessio mi ha chiesto cosa avessi ed eccomi qui a parlare delle mitiche idee di Petrelli e della facilità con cui si possono ottenere punizioni.
<<Devo andare, ci vediamo in giro. Sta per iniziare la lezione>> dico alzandomi di scatto.
Come hai scoperto il mio numero? Perché quella frase? Perché quel cuore nero sul gesso? Perché conosci quella stanzetta? Perché sei così...Tu? Questo mi verrebbe da chiedergli invece mi allontano raggiungendo la sala prove, oggi particolarmente rigida.
La Paloma prende il bastone finemente decorato che usa per correggere le ragazze e lo sbatte sul pavimento come per richiamare l'attenzione che in realtà era già su di lei.
<<Bene ragazze! Oggi vedremo chi merita davvero di essere qui. Non so se lo sapete, ma almeno tre di voi dovranno andare via... e si ho detto almeno perché voi siete 20 e potrei benissimo avere una classe da 10. Voglio rigore, perfezione, autocontrollo, presenza e tempi giusti. Vi esibirete di fronte a me e ad altre due importanti personalità del mondo della danza. Ecco sono arrivate. Vi presento Amelie Fortunè e Joe Wellington>>non ci posso credere è proprio Joe, il tipo che ha vomitato sui miei pantaloni sull'aereo<<Vi esibirete in un assolo e la musica sarà scelta da me: non mi importa se non ne avete uno a disposizione, improvviserete! Ora su, in fila la prima ad esibirsi è Ambra.>>
La ragazza fa una corsetta fino al centro della sala, fa un inchino e aspetta che inizi la melodia. La coreografia è stupenda e ben studiata, impossibile che sia improvvisata e sta troppo bene con gli accenti per essere stata fatta su un'altra musica. Appena finita l'esibizione, senz'altro ben eseguita la Paloma fa un largo sorriso applaude compiaciuta ed esclama
<<Brava ti faccio i miei complimenti, Prendete esempio!>>
Ora tocca a me. Decido di fare un pezzo che Sabrina mi aveva assegnato come assolo ad un saggio e mentre mi inizio a muovere scopro che non ci sta tanto male con il ritmo. Anche i giudici sembrano soddisfatti, a parte la Paloma che incupisce il volto, ma non mi importa. Per la prima volta da quando sono qui non voglio pensare agli altri: né hai miei genitori, né agli insegnanti, né agli amici, né ai nemici. Voglio solo godermi questo momento. Sono venuta qui per me stessa e finisco sempre a pensare agli altri, ma ora basta. Mi sento bene e si vede, perché sto dando il mio meglio.
Finisco il mio assolo e i giudici mi fanno i complimenti, tranne la Paloma che non apre bocca. Le ragazze pian piano teniamo le esibizioni ed escono dalla sala. Come è andata lo si capisce già dal viso che appare grigio o luminoso, cupo o soddisfatto. Finalmente anche l'ultima delle ballerine esce dal portone che chiude la sala e aspettiamo il giudizio. Ci chiedono di entrare.
Parla la Fortuné che si complimenta e dice che hanno fatto molta fatica a trovare qualcuno da mandar via, ma purtroppo dovevano.
Sto tremando come una foglia, i miei piedi non riescono a stare fermi, stringo una mano nell'altra per scaricare l'ansia. Dicono i nomi delle ragazze che non parteciperanno al corso e il mio non è tra questi.
Usciamo fuori per vedere le posizioni e le file che sono esposte su una bacheca.
"Belgrado" leggo "Ultima fila".
Rimango un po' delusa ma sarebbe potuta andare peggio, c'è chi ha visto infrangere i suoi sogni davanti agli occhi prima ancora che potesse arrivarci. Prendo la borsa e sto per andare ma mi sento chiamare da dietro. È Joe.
<<Ehi! Ti sei dimenticata di me?>>
<<E come potrei dimenticarla signor Wellington!>>
Come potrei dimenticare il suo vomito.
<<Non chiamarmi signor Wellington è da vecchi. Ti volevo fare i complimenti sei stata la mia preferita.>>
Per questo mi ha messo in ultima fila?
<<Be' poteva andare meglio, sa sono in ultima fila>>
<<È stata la Paloma ad insistere, ma a io e Amelie abbiamo visto in te la forza, la grinta e l'espressione artistica di una vera ballerina. Senza dubbio anche la tua tecnica era molto buona, ma hai dato di più: hai fatto trasparire la tua anima.>>
<<Sono molto contenta signor...Joe che le sia piaciuto.>>
<<Oh tutto merito tuo. Se per caso non vincessi il concorso, cosa che dubito, contattami; sarei contento di darti una mano per trovare altre occasioni.>> mi lascia un biglietto da visita <<Talenti come te ce ne sono pochi e poi devo ancora farmi perdonare per l'incidente dell'aereo. Ora devo andare. Mi aspettano. Non dimenticare ciò che ti ho detto.>>
Margherita capisci?
Mi ha detto che ho qualcosa in più delle altre, che ho talento e in più mi ha dato un'opportunità in caso non passassi! Cosa potrei avere di più? Be' forse la prima fila, ma in questo momento è assolutamente irrilevante.
Voglio dirlo ad Alessio. Lo cerco in lungo e in largo. Nella sala audio, nella sala da ballo, nella platea. Qui sento delle voci ma non la sua: sono la Paloma e Ambra a parlare.
<<Non sei stata male. Ma non hai di certo brillato. Se vuoi essere davvero certa di vincere devi splendere ed ora sei luminosa più o meno quanto il lavandino di una stazione. Avevo preparato per te una coreografia perfetta su quella musica e io ho visto solo qualcuno che faceva un paio di passi... Non hai ballato! Non ci hai messo del tuo. Hai visto Margherita Belgrado? Ecco io sì come tutti i giudici! Ho dovuto convincerli affinché la potessi mettere dietro e soprattutto per mettere te in prima fila! Lei non può vincere! Non deve vincere! Non dopo quello che è successo!>>
Rimango interdetta di fronte a quelle parole dette con tanto risentimento. Cosa è successo? Perché dice questo? Perché vuole ostacolarmi?
Non voglio sentire altro. Mi giro per andarmene, ma urto una poltroncina sulla parte rigida e il rumore echeggia per il teatro. La maestra si gira di scatto e attraversa lentamente il corridoio. Cerco di trovare una via di fuga ed ecco che mi viene in mente la stanzetta nascosta. Scendo le scale, spingo leggermente la porta e sobbalzo vedendo Alessio che mangia un panino.
<<Sai mantenere un segreto?>> gli chiedo.
Mi fa cenno di sì con la testa.
<<Be' qui ce n'è uno bello grosso che voglio scoprire. Devo scoprire.>>
Gli racconto tutto e pare incredulo, scioccato quasi quanto me.
<<Non può essersela presa tanto da volerti mandare via per un ritardo o una piroetta sbagliata. Sicuramente c'è qualcos'altro dietro.>>
<<Ma voglio capire cos'è questo qualcosa! Si tratta del mio sogno, della mia vita, della mia strada! Non posso accettare di essere così ostacolata quando la strada è già in salita e piena di difficoltà. Devo capire, devo risolvere la questione e non voglio arrendermi per nessuna ragione. Tu non hai mai avuto un sogno?>>
<<Oh sì ce l'ho un sogno, ma è un segreto che non posso rivelarti.>>
Esco dalla stanza delusa. Maledetta fiducia. Io gli ho raccontato perché sono qui. Io gli ho detto della Paloma, invece lui mi lascia con più domande che risposte.
Io mi fidavo della Paloma, se non mi fido della mia insegnante a chi dovrei chiedere consigli sul concorso?
Io stavo provando a capire Mattia, ma non me lo ha permesso.
Ed ora anche lui mi delude.
Mi allontano sempre più anche perché sono sicura che Ambra e la Paloma sono andate via e, nonostante il suo segreto, sono certa di avere Alessio dalla mia parte.Spazio autrice:
Ciao a tuttii❤️
Spero che la storia vi stia piacendo anche se siamo ancora all'inizio.
In questo capitolo abbiamo potuto conoscere Ambra. Cosa ne pensate di questo personaggio che in seguito assumerà un importante ruolo?
Se vi va lasciate un voto o un commento.
Baci baci💕
Fede
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La danza delle margherite
Romansa"Mi rifugio tra le sue braccia come se potesse fare da scudo contro tutti quelli che sono pronti a pugnalarmi, contro tutti i problemi e le scelte che ho paura di sbagliare. -È colpa mia. Per colpire me ha fatto soffrire anche te.- dico. -Sarebbe st...