capitolo 15.

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sento il mio telefono che squilla e corro in camera mia a prenderlo

è cam

io: "pronto?"
cam: "ehy, ti va di uscire?"
io: "certo, a che ore?"
cam: "adesso, sono qua sotto"
io: "oh...va bene, mi preparo e scendo"

vado verso la mia cabina armadio, tiro fuori dei pantaloncini di jeans neri e una maglietta bianca, metto la maglietta dentro i pantaloncini

metto le mie vans nere, metto il telefono nei pantaloncini e scendo le scale

io: "josh esco di casa" urlo sul pento di uscire dalla porta
josh: "va b-bene" ma perché balbettava? decido di tornare di sopra e appoggiare il mio orecchio alla porta di camera sua e sento vari gemiti, quindi decido di non entrare.

lui e layla ci stanno dando da fare in questi giorni

esco di casa e vado verso di cameron che è appoggiato alla sua moto

appena arrivo da lui, lo bacio e lui ricambia mettendomi le mani sui fianchi.

io: "dove andiamo?"
cam: "è una sorpresa, sali sulla moto"

saliamo, mette in moto il veicolo e dopo circa un quarto d'ora arriviamo vicino al mare

scendiamo

mi prende per mano e mi porta in riva al mare, si siede sulla sabbia e io faccio lo stesso

passiamo dieci minuti in silenzio a fissare il mano

ad un certo punto si gira verso di me di scatto

cam: "ma quindi stiamo insieme?"

mi giro verso di lui, prendo il suo viso tra le mani e lo bacio, ricambia il bacio e subito da un semplice bacio si trasporma in un bacio passionale pieno di voglia

continuando a baciarci piano piano mi fa sdraiare sulla sabbia e si stacca

cam: "era un si?"
io: "si"

rimette le sue labbra sulle mie e continua a baciarmi.

dopo mezz'ora passata sdraiati sulla sabbia a parlare, ci alziamo e vediamo all'orizzonte davanti a noi il tramonto

sento il telefono vibrare, lo prendo e leggo un messaggio da un numero sconosciuto

xx: ciao bellezza, abbiamo ancora un conto in sospeso io e te
io: e chi cazzo saresti tu?
la sua risposta non tarda nenache di un secondo ad arrivare
xx: ma come hai già dimenticato la scopata che stavamo per fare nello sgabuzzino prima che quel coglione di dallas arrivasse ad interromperci?!
io: ascolta, lasciami stare

rimetto il telefono in tasca

cam: "chi era?"
io: "n-nessuno tranquillo"
cam: "si vede dalla tua faccia che sei preoccupata, chi era?"
io: "nessuno cam, davvero"
cam: "va bene, ti credo"

per fortuna, se venisse a sapere chi è lo ammazzerebbe sicuramente, quindi meglio non dirgli nulla...

torniamo al parcheggio dove abbiamo lasciato la moto e ci saliamo sopra, mi riporta fino a casa

cam: "vai su, fatti una doccia, mettiti un vestito, che sta sera c'è la festa a casa di rachele, la ragazza di aaron, un mio amico"
io: "va bene, ci vediamo tra mezz'ora qua giù?"
cam: "si"

vado in camera mia e mi precipito subiti in bagno per farmi una doccia veloce

***

cam: "oh, finalmente ti sto aspettando da dieci minuti dice lui ridacchiando, mi avvisino a lui e gli do un bacio a stampo

saliamo sulla sua moto e ci dirigiamo verso la festa a casa di rachele

***

aaron: "cam, finalmente, siete arrivati"
cam: "ciao aaron, lei è alex, la mia ragazza"
aaron: "piacere alex, io sono aaron"
io: "piacere, alessia" puntualizzo guardando male cam mentre lui si sbellica dalle risate

andiamo dagli altri che sono su dei divanetti di pelle neri

appena arrivati mi dirigo verso layla

io: "layla, vieni con me a prendere qualcos da bere?"
layla: "certo, andiamo"

mentre andiamo al bancone le racconto di me e di suo fratello

povs. cam

matt: "oh cam, hai detto ad alessia quella cosa?"
io: "no, e non lo deve sapere"
nash: "amico, è meglio se glielo dici, se lo venisse a scoprire da sola non ti perdonerebbe molto facilmente"
io: "ho capito ragazzi ma non glielo posso dire, si preoccuperebbe solo"

povs. alessia

mentre torniamo dai ragazzi io e layla fi fermiamo prima quando sentiamo che stanno parlando di una cosa che a quanto pare io non dovrei sapere

aaron: "non le vuoi dire che corri?"
cam: "no, non posso andare da lei e dirle 'oh senti, io corro illegalmente con la macchina, ma tranquilla' non posso ragazzi"

decidiamo di avvicinarci, mi vado a sedere difianco a cameron
io: "cos'è vhe non dovrei sapere?" faccio finta di non aver sentito prima
cam: "nulla, tranquilla"
io: "okey"

passiamo un oretta tutti insieme a parlare, poi ognuno va a ballare, rimaniamo da soli io e cam seduti su un divanetto

cam: "ti va di andare a ballare?"
io: "si, però prima andiamo a prendere da bere"

andiamo verso il bancone, ordino una vodka liscia e lui una birra,
sorseggiamo i nostri alcolici e non appena abbiamo finito di bere andiamo a ballare

***

quando l'orario e sono le quattro del mattina, esco dalla casa di rachele per parlare al telefono siccome stava squillando

io: "pronto?"
xx: "ehy, bellezza, mi manchi sai?"
io: "ma cosa vuoi ancora da me, ti ho detto di lasciarmi stare!!!"
xx: "oh, lo sai cosa voglio, e finché non l'ottengo non ti lascerò stare"
io: "non otterrai nulla da me, lasciami stare" dopo questa frase gli riattacco in faccia

sento due mani che mi si posano sui fianchi, mi giro e vedo cameron

cam: "ehy amore, chi era?"
mi stacco da lui e dico
io: "non sono cazzi tuoi"
cam: "ma che hai?"
io: "di che stavate parlando prima dentro?"
cam: "amore, davvero, non posso dirtelo"
io: "bene, allora io ti dirò chi era al telefono"

mi allontano da lui per tornare dentro la festa, finché non sento una mano afferrarmi il braccio, che mi fa girare

cameron vede che una lacrima mi sta attraversando il viso, me la asciula con il pollice
cam: "perché piangi"
io: "devi smettere di correre, perfavore"

mi guarda preoccupato e irritato
cam: "chi te lo ha detto?"
io: "vi ho sentito mentre ne parlavate dentro" continuano a scendere delle lacrime sulle mie gote

cam: "non posso, alex, davvero se potessi lo farei"
io: "si che puoi, non ti obbliga nessuno a farlo"
cam: "davvero alex, ti prego credimi, è una storia lunga, non posso raccontartela, ma credimi quando ti dico che non posso smettere"

cam: "dai, ora andiamo, ti porto a casa"

ci avviciniamo alla sua moto e saliamo sopra

arriviamo davanti alle nostre case

cam: "vieni da me?"
io: "va bene"

andiamo in camera sua, mi da una sua maglietta, la indosso e ci mettiamo sul suo letto a dormire

***

povs. cam

mi sveglio nella notte quando sento delle urla
ale: "no! non farlo, ti prego, lascialo stare!"

mi giro verso ad alessia e vedo che sta ancora dormendo e ha delle lacrime sulle guance, gliele asciugo e la scuoto piano piano per farla svegliare

io: "piccola, era solo un sogno, non ti preoccupare"
mi da un abbraccio stra forte, come se fosse felice di vedermi, poi resta tra le mie braccia tutta la notte

odio, sesso e amore   ||CAMERON DALLAS||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora