capitolo 90.

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il telefono sul comodino non smette di vibrare

leggo il nome

mamma.

non parlo con lei da più di tre mesi

io: "pronto?"
mamma: "alessia!"
io: "si?"
mamma: "come stai?"
io: "non lo so, dimmelo tu, non mi rispondi al telefono da tre mesi" dico scocciata

sospira
mamma: "lo so, e mi dispiace, ero arrabbiata"
io: "okey, e ora cosa vuoi?"
mamma: "volevo sapere come stava mia figlia"
io: "tua figlia?" ribatto ridendo "non mi pare di essere stata tua figlia in questi tre mesi"
mamma: "si, lo sei sempre stata, però non volevo parlarti, stai ancora con quel ragazzaccio?"
io: "no, non sto più con cameron, e se tu avessi risposto alle mie chiamate, sapresti che fino a due settimane fa stavo con un altro ragazzo, kevin"
mamma: "ah, si? ed è un bravo ragazzo?"

mi alzo dal letto ed esco dalla camera

io: "beh, si, lo era, ma non stiamo più insieme ora"

mi richiama dopo tre mesi e di comporta come se niente fosse

mamma: "era come cameron?"
entro in cucina e non c'è nessuno

io: "no, però dopo due mesi ho scoperto che era suo fratello e ci siamo lasciati"

metto il vivavoce e appoggio il telefono sul bancone mentre mi preparo il caffè

mamma: "scommetto che quello stronzo di cameron non te lo aveva detto che aveva un fratello"

non deve parlare così di cameron

mi sta irritando

io: "non azzardarti a parlare così di cameron! non ti ha fatto niente di male! e lui non sapeva di avere un fratello" grido, perché mi sta veramente alterando

mamma: "è solo un coglione alessia! dopo un anno emmezzo ancora non l'hai capito?!"

metto un po' di vodka dentro il caffè

io: "piantala! tu non lo conosci! se solo ti fossi soffernata dieci minuti a conoscerlo lo avresti capito"

mamma: "ancora lo difendi?! dopo tutto quello che ti ha fatto passare?! lucas non era così"

io: "non parlare di lucas! non me ne frega un cazzo di come era, non lo amo più! e anche se non sei d'accordo difendo cameron, e lo farò per sempre!"

sospira di nuovo
mamma: "alessia santo cielo! è un figlio di puttana! capiscilo"

io: "basta! piantala di offenderlo cazzo!"

cameron entra in cucina

cam: "che cazzo hai da urlare di prima mattina?!" grida per farsi sentire sopra la voce di mia madre

mamma: "è lui?! vive con te?! stai scherzando alessia?!"

io: "smettila cazzo! smettila!" grido e riattacco al telefono

guardo cameron

io: "che buon tempismo eh" dico irritata

prendo la bottiglia della vodka e riempio un bicchiere

cam: "era tua madre?"
io: "non te ne deve fregare un cazzo di chi era"

mando giù tutto il liquido e riempio di nuovo il bicchiere

sono le 08:34 del mattina, ma la giornata è iniziata di merda, e ho bisogno di alcol

cam: "se hai il ciclo non devi prendertela per forza con me!"

mi volto verso di lui
io: "non sai un cazzo! sta zitto!"
cam: "riformulo la domanda, era tua madre?"
io: "si! era mia madre! e con questo?!"

cam: "niente, era solo per sapere"

si avvicina alla macchinetta del caffè

cam: "mi dispiace per quello che ho detto ieri su mariasole, non lo pensavo davvero"

io: "non ne ne frega un cazzo"
cam: "si che te ne frega"
io: "cosa me ne deve fregare?! tanti non ti amo giusto? quindi non me ne frega un cazzo di quello che dici, ogni tua parola mi entra da un orecchio e mi esce dall'altro"

cam: "si, lo sapevo già questo"
io: "e allora stai zitto no?!"

beve il caffè

e io passo direttamente dal bicchiere alla bottiglia di vodka

cam: "non pensavo mi odiassi così tanto"

non bastava mia madre, ora a rompere il cazzo ci si mette pure lui

io: "porca puttana cameron! vaffanculo! ti ho già detto mille volte che ti amo! se non mi vuoi credere sono solo cazzi tuoi! sei tu che ci stai distruggendo, anzi, ci hai già distrutti. ma meglio no? perché per stare insieme bisogna avere fiducia del proprio parthner, se tu non hai fiducia in me sono solo cazzi tuoi, io mi sono già messa il cuore in pace, non stiamo più insieme, perfetto, tu sei libero di stare con chi ti pare, e io sono libera di scoparmi chi mi pare"

cam: "sei ubrica"
io: "ubriaca? potrò anche essere ubriaca, ma sono anche realista"

cam: "realista? se vossi realista accetteresti anche il fatto che non ami me, ma che ami il tuo ex, che ogni notte ti sogni"

sbatto il bicchiere sul bancone, e va in frantumi nelle mie mani

io: "basta cameron! hai rotto il cazzo con sta storia! che tu mi creda o no, io amo te! se devi continuare con sta storia che io amo lucas allora puoi anche andare a farti fottere"

sento del liquido caldo sulla mano

la guardo e il sangue cola sul palmo

cerco di nascondere la mano e torno a guardare cameron

cam: "ti esce il sangue" dice avvicinandosi

indietreggio
io: "non me ne frega niente se mi esce il sangue, non cambiare argomento"

continua ad avvicinarsi e io continuo ad indietreggiare

cam: "fammi vedere la mano"

metto l'altra mano in avanti e dico: "non fare un altro passo, non mi devi toccare"

cam: "alessia! fammi vedere quella cazzo di mano!" grida

si avvicina e io gli appoggio la mano sul petto per allontanarlo

io: "non usare quel tono con me!"
cam: "alessia, perfavore, fammi vedere la mano"

sporgo in avanti la mano ferita e lui la afferra

cam: "cazzo, è proprio un bel taglio"
io: "si, e tu te ne intendi vero?" chiedo ironica riferendomi a tutte quelle volte che ha spaccato bicchieri e bottiglie

toglie un pezzo di vetro da dentro il taglio e io sobbalzo dal dolore

io: "aiah"
cam: "scusa piccola, dovevo togl-"
cam: "ehm, volevo dire alessia, alessia, non piccola"

tolgo la mano dalla sua, lo sorpasso ed esco dalla cucina

mi sono rotta di fare balzi al passato.

odio, sesso e amore   ||CAMERON DALLAS||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora