capitolo 94.

3.7K 134 15
                                    

povs. cam

entro in salotto e vedo alessandro seduto sul divano con gli occhi rossi che guarda la televisione

io: "cos'è successo? l'ho sentita urlare"

si alza dal divano e viene minacciosamente verso di me

mi prende per il colletto della maglietta e mi attacca al muro

aless: "allora perché non sei andato da lei?! eh?! stava gridando e tu non ti sei scomodato di sapere il perché!"

io: "oh, calmati! non mi voleva, ecco il perché"

stringe più forte la presa e mi strattona la testa contro il muro

aless: "non ti voleva?! non ti voleva cameron?! eri l'unico che voleva! non capisci un cazzo porca troia! voleva te! stava gridando il tuo nome! pensava che tu fossi quella svolta nella sua vita! pensava fossi il suo principe! cristo santo! ti ama! ti ama più di ogni altra cosa! e tu non capisci un cazzo! ora lei è di sopra che fa le valigie perché tu sei un cazzo di coglione!"

cosa? fa le valigie? perché le sta facendo? se ne va?

io: "le valigie?!"
aless: "si cameron, si, le valigie, se ne torna in italia!"

no, no, no e no!

che cazzo sta dicendo? mi scoppia il cervello

non deve andare in italia! non può!

spingo alessandro via da me e salgo tre scalini alla volta

precipito nella sua stanza e vedo la cabina armadio aperta

entro e lei è seduta per terra con tre valigie aperte

io: "cosa stai facendo?"
ale: "mi sembra evidente quello che sto facendo" dice senza neanche guardarmi

cosa ho combinato...

io: "perché?!"
ale: "torno da mia madre, qui non c'è più niente per me, niente"
io: "ci sono io! ci siamo noi!" dico indicando me e lei

si gira verso di me e ride

ale: "noi? noi cameron? non c'è nessun noi, non c'è mai stato nessun noi, c'erano solo due ragazzini che si divertivano a farsi del male a vicenda"
io: "no! no alessia! io ti amo! ti amo tantissimo!"
ale: "no cameron, ti sei autoconvinto di amarmi, ma non mi ami, chi si ama, non si distrugge"

ditemi che sta scherzando, cazzo!

io: "ti prego, dimmi che non dici sul serio"
ale: "non sono mai stata più seria, me ne vado, ho deciso e nessuno mi fermerà"
io: "alessia, perfavore, resta qui, con me"
ale: "con te? forse non hai capito. io me ne sto andando da te"

sapevo già che se ne stava andando da me, ma sentire quelle parole uscire dalla sua bocca fa terribilmente male

io: "non c'è bisogno che cambi nazione!" grido
ale: "si cameron, sappiamo entrambi che se resto sarà sempre così"
io: "ti scongiuro alessia, non farlo, non andartene"
ale: "ho già deciso, e se permetti devo finire di fare le valigie, fra tre ore ho un aereo"

io: "cosa?! te ne vai subito?! e tutti gli altri?!"
ale: "ho già parlato con josh, me li saluterà lui"

mi sta facendo a pezzettini

io: "alessia, ragiona, ti prego"
ale: "basta cameron! ho ragionato fin troppe volte! la mia vita deve andare avanti! non posso restare ferma così, ogni volta la stessa storia!"
io: "sarà diverso sta volta!"
ale: "diverso?! diverso cameron?! non cambierai mai! è inutile provarci, sei fatto così"

le lacrime mi scendono sul viso, non riesco a farle smettere, odio questa parte debole e sensibile di me

io: "ti prego, non farlo, non abbandonare così, non ti arrendere così, combatti ancora, un'ultima volta ti prego"

ale: "non c'è nulla per cui combattere, siamo stati sconfitti in partenza"

le mani mi tremano

non ho mai avuto così tanta paura di perdere una persona

mi ha fottuto il cuore e ora se ne sta andando, la sto perdendo...l'ho persa.

non stavo così male nemmeno quando sono morti i miei genitori

lei è tutto quello di cui ho bisogno per andare avanti

la mia vita rimarra per sempre ferma a questo giorno

il giorno in cui lei se né andata, per sempre, ci ha abbandonati

il mondo mi ha dato molti pugni, ma oggi, oggi mi ha sparato, sparato in pieno petto.

odio, sesso e amore   ||CAMERON DALLAS||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora