capitolo 85.

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cam: "alessia, esci da quel bagno? sei li dentro da tre ore! sei entrata alle 15, sono già le 18" dice bussando forte alla porta

continuo a non rispondere le lacrime continuano a scendere sulle mie guancie

cam: "alessia cazzo! mi stai facendo preoccupare! se non rispondi spacco la porta!"

mi alzo dalla vasca
io: "ora esco"

mi avvolgo un asciugamano intorno al corpo ed esco in stanza

cameron e in piedi difronte alla porta

cam: "sei li dentro da tre ore cazzo, mi stavo preoccupando"

mi guarda negli occhi e dall'espressione che ha capisco che ha notato gli occhi rossi dalle lacrime

cam: "cos'è successo?"
io: "niente" dico girando la faccia

mi mette la mano sotto il mento e mi fa girare verso di lui

cam: "hai gli occhi rossi alessia"

gli tolgo la mano da mio mento e la spingo via

io: "mi sarà andato il sapone negli occhi, sto bene"

dico entrando nella cabina armadio

cam: "pensi davvero di potermi mentire? ti conosco meglio di chiunque altro, so quando menti"
io: "se mi conoscessi allora sapresti che non sto mentendo"

apro il cassetti e tiro fuori l'intimo di pizzo nero

me lo infilo davanti a lui

cam: "okey okey, farò finta di crederti"

apro l'armadio e tiro fuori dei jeans neri e una felpa nera

cameron si avvicina e mette una mano sui miei vestiti per farmeli posare

inizia a baciarmi il collo ma io lo allontano

io: "non mi va ora"
cam: "vedi? è successo qualcosa, deve essere per forza successo qualcosa"

mi giro verso di lui
io: "basta, ti ho detto che non è successo nulla! smettila di insistere!" grido

cam: "piantala di sfogare la rabbia su di me, per quello che ti è successo! non ti ho fatto un cazzo! sei tornata a casa e ti sei rinchiusa in bagno per tre ore, poi ora esci e te la prendi con me!"
io: "non mi hai fatto un cazzo?! l'hai ucciso! è morto per colpa tua! sei stato tu!"

indietreggia e si mette una mano sui capelli

cam: "di cosa stai parlando?"
io: "di lui" dico mettendomi una mano sulla pancia

spalanca gli occhi e sbianca

cam: "co-cosa? eri incinta? quando abbiamo scopato eri incinta?"
io: "si, ero incinta! e ora è morto! di nuovo!" grido in mezzo alle lacrime

cam: "m-mi dispiace"

esce dalla cabina armadio

riprendo i vestiti e me li metto

appena torno in camera cameron non ce più

ho sbagliato

non dovevo incolparlo così, non è colpa sua, è colpa di entrambi, soprattutto mia

ero solo presa dalla rabbia

combino solo cazzate

scendo le scale e perfortuna lo trovo in cucina

l'unico problema è che si sta scolando la bottiglia di vodka

io: "m-mi dispiace, non dovevo dirti quelle cose, non le penso davvero"
cam: "no hai ragione, l'ho ucciso io, non capisco perché cerchi ancora di difendermi, dopo tutto quello che ti ho fatto, sei ancora qui con me, io proprio non lo capisco"

odio, sesso e amore   ||CAMERON DALLAS||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora