CAPITOLO I - Un nuovo inizio

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"Si avvisano i signori passeggeri che stiamo iniziando la nostra discesa verso l'aeroporto internazionale di Dubai. L'arrivo è previsto per le 18.30 ora locale. La temperatura a destinazione è di circa 35 gradi ed il cielo è sereno. Siete pregati di allacciare le cinture di sicurezza e di posizionare il tavolino in posizione verticale durante la manovra di atterraggio. Grazie"

Afferrai distrattamente l'estremità della mia cintura seguendo le istruzioni dell'hostess. Sentii il click rassicurante del meccanismo che scattava. Per una ragione o per un'altra quel cordone di sicurezza alleviò l'ansia che mi stava attanagliando man mano che mi avvicinavo alla mia nuova vita. Dubai.

Chissà dove mi avrebbe portato questa esperienza.

Guardai fuori dal finestrino la coltre di nubi senza fine che stavamo attraversando e pensai che la mia vita assomigliasse un po' a quel tappeto lattiginoso, così apparentemente tranquillo, ma che non lasciava intravedere cosa ci fosse al di là. Il mio futuro, in quel momento, mi sembrava altrettanto incerto e nebuloso. Mi ero laureata da poco in Economia e Management e mi era stata quasi immediatamente proposta un'esperienza semestrale come stagista per una grossa multinazionale con una delle sedi negli Emirati Arabi.

Ripensai al momento in cui avevo accettato quell'opportunità.

Mi era sembrata una scelta emozionante, avrei vissuto per un periodo in un paese arabo, sarei entrata in contatto con una cultura così nuova e diversa rispetto a quella cui ero abituata, avrei forse conosciuto nuove ed interessanti persone...

Eppure, man mano che mi avvicinavo alla meta, avvertivo una stretta allo stomaco ed un senso di inquietudine che non ricordavo di aver mai provato in precedenza.

Alla mia destra una donna si sistemò il velo del Burqa, guardandomi con degli occhi scuri e penetranti circondati da un pesante nero kajal. Avvertii quello sguardo indagatore trapassarmi da parte a parte e mi chiesi se, costrette a coprirsi quasi del tutto in virtù del loro credo, le donne arabe facessero di quello sguardo così intenso la loro arma di seduzione e, forse, di comunicazione. Mi sistemai alla meglio sul sedile e chiusi gli occhi cercando di riposare un po' ma, come nelle altre decine di tentativi che avevo fatto, dopo pochi secondi ero di nuovo vigile. Mi rassegnai al fatto che non sarei mai riuscita a rilassarmi e presi il mio libro dallo zainetto. Avrei impiegato il resto del tempo cercando di finire quel romanzo che più e più volte avevo iniziato e mai portato a termine.


Poco più di un'ora dopo ero in fila al ritiro bagagli in attesa delle mie valigie. Aprii il passaporto osservando il timbro verde sbiadito che campeggiava sulla prima pagina. Ero ufficialmente negli Emirati Arabi. Un forte ronzio segnalò l'attivarsi del nastro trasportatore e, a mano a mano, borse e sacche dei più svariati colori e di tutte le dimensioni cominciarono ad essere presi d'assalto dai viaggiatori in attesa. Avvistai quasi immediatamente il mio bagaglio: un trolley rosa scuro di metallo con l'adesivo della metropolitana di Londra. Tirai un sospiro di sollievo. Odiavo quel momento del viaggio. Avevo sempre il timore che i miei beni personali potessero finire chissà dove, smarriti per errore o rubati da qualcuno, perduti, e di ritrovarmi così in un posto sconosciuto senza le mie cose. Fortunatamente anche quella volta era andato tutto bene e, leggermente più rilassata, mi avviai verso l'uscita alla ricerca del mio accompagnatore. Mi guardai attorno spaesata tra la miriade di cartelli d'accoglienza. Mr.Onashida, Japan. Mr & Mrs. Trevor, UK. Finalmente dopo qualche minuto, notai un ometto basso e corpulento sulla cinquantina, tenere alto un cartello con il mio nome: Ms. Barbara Bestetti, Italia. Lo salutai con un cenno della mano.


«Benvenuta negli Emirati Arabi Miss Barbara, mi chiamo Omar» si presentò l'uomo porgendomi, con un gran sorriso, la sua mano paffuta su cui faceva bella figura un grosso anello d'oro. «Per questa sera sarò a sua completa disposizione, intanto lasci a me il suo bagaglio. L'accompagnerò personalmente al suo appartamento in centro, se ha qualche domanda o richiesta non esiti a chiedere. Ah...si prepari al caldo quando usciremo dall'aeroporto».


La rosa del desertoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora