Capitolo 14

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Fisso il ragazzo davanti a me, mentre un forte tremore si dirada lungo il mio corpo.

"Chi sei?" balbetto.

Non ricevo risposta.
Cerco di scorgere il suo viso, ma la stanza è buia e lui si è coperto completamente.

Magari è un incubo, devo solo svegliarmi.

Sbatto ripetutamente gli occhi, ma quello che speravo fosse un brutto sogno si fa sempre più reale.

"Chi cazzo sei? Che cosa vuoi da me?" vorrei suonare arrabbiata ma dalla mia bocca esce un verso simile ad un piagnucolio.

Lui non parla, io cerco di arretrare verso la testiera del letto ma vengo afferrata per una gamba.

"Aiuto, aiutatemi!" urlo in preda al panico sperando che qualcuno mi senta.

Mi immobilizza completamente stendendosi sopra di me, la mano stringe con forza i miei polsi.

La sua bocca si muove lungo il mio collo, mentre le mie guance vengono rigate dalle lacrime.

Mi sento così impotente.
Uso tutto la forza che ho in corpo per spingerlo via, per colpirlo, ma sembra tutto così inutile.

"Lasciami brutto figlio di puttana, lasciami cazzo!" urlo più forte che posso tirandogli calci ovunque.

Riesco a liberare una mano e gli ficco le dita negli occhi, facendolo urlare di dolore.

Lui lascia andare anche l'altra mia mano, e riesco finalmente a spingerlo via da me.

Approfitto della sua distrazione per stendermi, nel tentativo di afferrare la grossa lampada di vetro posizionata sul comodino, ma vengo spinta giù dal materasso.

Batto la testa sul pavimento, ma non riesco nemmeno ad urlare dal dolore.
Sono sul pavimento, ormai priva di forze.

Mi sento un'idiota. Mettermi questo vestito, ubriacarmi, fidarmi di uno sconosciuto...ma che cazzo ho nella testa.

Stupida, stupida, stupida.

Mi guarda dall'alto, mentre io rimango sdraiata a terra inerme.
Lotto con le ultime forze che ho in corpo per tenere gli occhi aperti, ma sembra inutile.
Ho paura di quello succederà.

"Skylar? Sky dove sei?" sento gridare.

La voce viene dal corridoio, e si fa sempre più vicina.
Riesco quasi ad acquisire un po' di speranza, mente l'uomo in piedi davanti a me arretra di qualche passo.

Vorrei riuscire a gridare, a dire che sono qua e che ho bisogno di aiuto , ma non riesco a fare niente.
Mi sembra di avere un'enorme sasso sopra di me, che ostacola ogni mio movimento.

Un fascio di luce attraversa la stanza buia quando la porta di spalanca.
Non vedo chi entra, le palpebre si fanno sempre più pesanti e i miei occhi si chiudono completamente.

Sento del trambusto nella stanza, delle urla, e dopo poco avverto una presenza vicino a me.

Una mano calda e familiare mi accarezza la guancia.

"Andrà tutto bene Sky, ti porto a casa io piccola".

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"No, fermo lasciami, lasciami, lasciami!" mi tiro su di scatto con la fronte imperlata di sudore, ho il fiatone, il cuore potrebbe uscirmi dal petto da un momento all'altro per quanto batte veloce.

Una mano mi cinge la vita.

"Skylar sono qui, sono Shawn va tutto bene, è finita. Sei al sicuro" mi stringe a se in un abbraccio mentre mi accarezza i capelli.

~Perfectly Wrong~ S.M.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora