Capitolo 5

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Alle 6:00 di mattina mi ritrovo già in piedi, ero talmente in ansia che non sono riuscita a chiudere occhio questa notte.

Oggi è  il mio primo giorno di scuola a Toronto, ed in un momento del genere vorrei avere al mio fianco la mamma, o comunque qualcuno che mi accompagni davanti a scuola, che mi tranquillizzi, che mi abbracci...che si comporti da genitore.
Ma anche se lei non è qua so che mi sta guardando, che sta vegliando su di me, per cui cerco di sopprimere tutte le paranoie formatesi nella mia testa.

Mi dirigo in bagno per lavarmi, e poi comincio a truccarmi. Passo un filo di mascara sulle ciglia per far risaltare i miei occhi verdi, mentre sulle labbra mi metto un rossetto rosa molto leggero.
Sistemo un po' alla meglio i miei capelli mossi, dato che appena sveglia sembra che abbia un nido di vespe sulla testa.

Indosso una camicetta rosa con le maniche a sbuffo e degli skinny neri strappati sul ginocchio.
Scendo le scale di corsa e mi avvio in cucina con l'intento di fare colazione, ma non appena i miei occhi si posano sull'orologio noto di essere in estremo ritardo per l'autobus.

Afferro lo zaino con una mano e una barretta ai cereali con l'altra, poi mi precipito fuori dalla porta.

Non appena esco di casa vedo l'autobus che si avvicina alla fermata

"No cazzo non è possibile" impreco iniziando a correre più veloce, sbracciandomi in direzione del bus.

Fortunatamente l'autista mi nota e si ferma per farmi salire. Mi butto sul sedile ancora col fiatone, maledicendomi mentalmente per aver impiegato così tanto tempo per prepararmi.

Volto la testa guardandomi un po' intorno e noto che ci sono altri ragazzi, probabilmente vanno alla mia scuola. Sembrano tutti cosi tranquilli, c'è chi chiacchiera col vicino di posto, chi ascolta la musica e chi legge. Per loro questo è un normalissimo primo giorno di scuola, mentre per me è l'inizio di tutto.

Scendo alla mia fermata e mi avvio verso il grande edifico color mattone.
Fuori da essa, sparsi nel cortile, ci sono una marea di studenti.
Studio i loro i volti, e non riesco a non domandarmi chi di loro frequenterà miei stessi corsi, e se magari alcuni diventeranno miei amici.

I miei pensieri vengono interrotti dal suono della campanella, perciò mi avvio all'interno insieme all'enorme massa di studenti e mi dirigo in presidenza dove mi verrà consegnato l'orario scolastico.

Mi siedo su una poltroncina posta fuori nella sala d'attesa e inizio a mangiarmi le unghie. Purtroppo è un vizio che ho da quando sono piccola, lo faccio sempre quando sono nervosa.

La porta della presidenza si apre e da essa esce una donna sui 40 anni con dei lunghi capelli biondi e gli occhi scuri.

"Tu sei Skylar Morris?" chiede osservandomi.

"Si sono io, salve"

"Ciao anche a te, vieni accomodati nel mio ufficio cosi ti consegno gli orari"

Faccio come dice e una volta dentro la preside mi fa cenno di sedermi su una sedia posta davanti alla sua scrivania.
Nonostante il suo ruolo importante, la sua presenza non mi crea ansia.

"Allora Skylar, innanzitutto bevenuta alla Toronto High School, spero ti troverai bene. Io sono Khaterine Smith e come sai sono anche la preside di questa scuola. Non voglio farti perdere tempo dato che lezioni stanno per iniziare, quindi ecco a te il tuo orario. Per qualsiasi cosa, io ci sono. " dice alla fine allungandomi un fascicoletto con tutte le lezioni della settimana, rivolgendomi un sorriso cordiale.

Io la ringrazio educatamente e mi avvio verso il corridoio, ormai deserto dato che le lezioni sono iniziate.

Mentre cammino apro il fascicolo che mi ha dato e studio il mio orario di oggi, notando che alle prime due ore ho letteratura inglese.

~Perfectly Wrong~ S.M.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora