Capitolo 23

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"Mi sento uno schifo."

Sono le uniche parole che riesco a pronunciare dopo più di una settimana passata a letto.Sette giorni in cui ho avuto la febbre altissima e in cui ho dormito dalla mattina alla sera.

Ricordo di aver avuto qualche breve conversazione con Shawn e la sua famiglia, quando mi portavano il ghiaccio o le medicine. Ma nulla di più.

Scosto le grosse coperte di cotone dal mio corpo, e pigramente sollevo il busto dal materasso. Lo spiraglio di luce che trapassa le persiane e mi colpisce in pieno volto mi fa capire che è tarda mattina.

Mi alzo con le gambe che tremano leggermente, e con passi incerti mi avvicino alla finestra per spalancarla. Credo che ci siano più batteri in questa stanza che nei bagni dei fast food.

Dal corridoio riesco a sentire un leggero mormorio proveniente dalla sala, un mormorio che diventa sempre più chiaro mano a mano che scendo le scale.

"Skylar tesoro! Come stai?"

"Meglio Karen, molto meglio."

La donna mi si avvicina e mi posa il palmo sulla fronte, che finalmente ha smesso di scottare.

"Sono felice che tu stia meglio, hai preso proprio un'influenza pesante." esclama scossando la testa. "Ti preparo qualcosa da mangiare, ti va?" continua.

Annuisco accennando un sorriso, mentre il mio stomaco comincia a brontolare rumorosamente.


Una una grande mano calda si posa sulla mia schiena, e mi ci vuole poco per riconoscere quel contatto.

"Finalmente ti sei alzata da quel letto" sbuffa il ricciolino davanti a me.

"Ti sono mancata?"

"In realtà no, è stato bello non averti fra i piedi per più di una settimana"

Sgrano gli occhi per lo stupore, e per ripicca comincio a tirare delle pacche sul suo stomaco.Shawn mi afferra le mani e me le fa legare intorno al suo collo, tirandomi a sé per i fianchi.

"Sto scherzando, scema." sussurra lui.

Lo osservo mentre chiude gli occhi e si avvicina cauto alle mie labbra, ma a malincuore sono costretta a respingerlo.

Lui mi rivolge un'occhiata interrogativa, stringendo la presa attorno alla vita.

"Ti ricordo che potrei essere ancora infetta."

"Non fare la saccente e baciami" ride.

Mi volto appena prima che le sue labbra incontrino le mie, e da parte sua mi arriva un sonoro sbuffo.

"Ma aspetta, perché non sei a scuola?"

"Forse perché e sabato?" risponde ironico.

Sblocco lo schermo del cellulare per controllare, ma il mio occhio cade sulla miriade di messaggi che mi sono arrivati da parte dei miei amici. Vogliono sapere come sto, quando tornerò a scuola, e soprattutto vogliono spiegazioni per quanto riguarda ciò che è successo in centrale.

Rispondo a tutti, ma per l'ultimo punto trovo sia meglio parlarne di persona anziché per messaggio.

"Shawn, i ragazzi possono venire qua stasera? Credo di dover dar loro spiegazioni...vogliono sapere cos'è successo in centrale." domando deglutendo rumorosamente.

"Certo per me non c'è problema. Tu te la senti?"

"Io si, voglio chiudere questo orrendo capitolo della mia vita. Sono stanca di questa situazione..." dico lasciando cadere le braccia lungo i fianchi.

~Perfectly Wrong~ S.M.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora