Capitolo 38

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*Canzoni consigliate per il capitolo:
8 Letters, Why Don't We
Perfectly Wrong, Shawn Mendes*

Shawn's Pov

"Sono a casa!" grido lanciando lo zaino per terra, che cade con un tonfo.

La mia voce riecheggia fra le mura della casa, e non mi arriva nessuna risposta. Si vede che i miei saranno ancora a lavoro, e Aaliyah avrà il rientro pomeridiano a scuola.

Approfitto dell'assenza di mia madre per mangiare il mio panino comodamente seduto sul divano, senza preoccuparmi di far cadere le briciole. Ci penserò dopo a ripulire, non voglio certo beccarmi una strigliata da parte sua, soprattutto oggi che sono di pessimo umore.

Skylar mi ha ignorato per l'intera mattinata.
Era così strana. I suoi occhi, che di solito sono lucenti, erano spenti, e tristi.
I capelli erano pigramente legati sulla testa, e di solito lei lascia che le sue onde castane le ricadano sulle schiena.
Sul suo viso non c'era traccia di trucco. Non che lei ne abbia bisogno, anzi è bellissima anche senza, però la conosco bene, e so che il mascara sulle sue ciglia non manca mai.

Dice che le fanno gli occhi più grandi e li mettono in risalto.
Come se i suoi occhioni non fossero già grandi, penso facendomi scappare un sorriso.
È sicuramente una delle ragazze più belle che abbia mai visto, non riesco a capire come faccia ad avere così poca autostima di se stessa.

Fra una lezione e l'altra ho cercato più volte di fermarla, ma lei non mi ha degnato di uno sguardo. Durante la lezione di fisica non ero seduto di fianco a lei, ma l'ho tenuta d'occhio per tutta l'ora.
La sua fronte era perennemente corrugata, le sue dita non la smettevano un secondo di massaggiarsi le tempie.
Vorrei veramente capire cosa le passa per la testa.

Sblocco il cellulare per controllare la casella dei messaggi, ma lei non ha risposto a nessuno dei miei. E in questi giorni credo di avergliene lasciati almeno un centinaio.

Forse potrebbe essere ancora arrabbiata per lo scherzo che le ho fatto sabato.
Le avrò chiesto scusa almeno mille volte, ma non capisco perché l'abbia turbata così tanto.
In ogni caso io voglio solo il suo perdono, non riesco a vederla così distaccata da me quando l'unica cosa che vorrei fare è stringerla fra le mie braccia.

Ma se fosse arrabbiata solo per lo scherzo si limiterebbe ad ignorare me, e invece sono venuto a sapere che anche Madison, Sam e Nash non sono riusciti a parlarne.
Credo che ci sia qualcosa di più, qualcosa che non ci vuole dire.
Che non mi vuole dire.

Mi alzo di scatto dal divano e getto gli avanzi del mio pranzo nella spazzatura. Mi è passata la fame.
Corro al piano di sopra e sbatto la porta della camera dietro di me.
Per un attimo temo di sentire le grida di rimprovero di mia madre, ma poi ricordo che sono solo in casa.

Ne approfitto per sedermi al piano e continuare quel pezzo che ho iniziato tempo fa. Forse suonare mi aiuterà a distrarmi un po' dai miei pensieri.

Mentre le mie dita si muovono svogliate sui tasti bianchi il mio cervello non la vuole smettere di ragionare. Le rotelle non si fermano un secondo.

Forse dovrei andare a casa sua. O forse è meglio di no.
Magari potrei mandarle un altro messaggio, oppure potrei chiamarla.

Sbatto violentemente le mani sulla tastiera facendo rimbombare un suono grave fra le mura della mia stanza.

Afferro la cornice che ho sulla scrivania, quella di legno con all'interno una mia foto con Sky.
Il mio pollice si muove lentamente sul suo viso, sul quale c'è un sorriso. I suoi occhi sono incatenati ai miei, e giuro che mi sembra di notare un bagliore all'interno di essi.
Un lampo di felicità, di spensieratezza, di amore.

~Perfectly Wrong~ S.M.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora