Capitolo 46

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"Pronto?"

"Ehi, ma perché hai il fiato corto? Oh accidenti sei con Shawn? Oddio che figura di merda per caso stav..."

"Sam! Sto solo correndo" quasi grido per fermare la parlantina agitata della mia amica.

La signora con il passeggino che mi sta passando a fianco mi guarda male per aver alzato la voce.

"Se fossi stata impegnata con Shawn non pensi che non ti avrei risposto?" continuo poi abbassando il tono.

Guardo bene a destra e a sinistra prima di attraversare la strada, constatando che mi mancano ancora alcuni chilometri per arrivare a casa.

Sono fuori da mezz'ora ma sono già esausta, e soprattutto sto morendo di caldo.

"Si beh, hai ragione" ammette risoluta. "Comunque volevo solo sapere se ti andava di cenare in un locale in centro più tardi, ci saranno anche gli altri"

Rallento di poco il passo per riuscire a formulare una frase senza soffocare.
"Certo, non c'è problema. Ci troviamo direttamente là o partiamo tutti insieme?"

"Direi che ci troviamo direttamente là, io ora sto accompagnando Celine all'aeroporto dato che deve partire con l'università, a studiare non so che cosa a New York, roba da psicologi" sentenzia mentre in sottofondo sento la voce della sua ragazza borbottare qualcosa.

"Okay dai, ci vediamo dopo!"

"A dopo Sky!"

Rimetto il cellulare in tasca e accelero nuovamente il passo.
Quando passo davanti all'edicola mi fermo qualche secondo a leggere i titoli nelle prime pagine dei giornali.

È passato più di un mese da quando David è stato arrestato, e fortunatamente i quotidiani locali hanno smesso di parlarne.

Anche se non pensavo, le cose fra me e i miei amici sono tornate alla normalità.
Mi ci è voluto un po' per trovare il coraggio di raccontar loro parte del mio passato, ma quando ci sono riuscita si sono dimostrati tutti molto comprensivi.
Mi rendo conto che non avrei dovuto tenere loro nascoste così tante cose, se mi fossi comportata in modo diverso magari non mi sarei mai dovuta allontanare da Shawn e da loro, non avrei spezzato il cuore di nessuno, ma ormai è andata così, e piangere sul latte versato non ha senso.

Grazie al cielo è finito tutto per il meglio, ora non resta che affrontare l'udienza.
La sola parola mi fa rabbrividire.

Svolto l'angolo e imbocco il viale di casa mia, e appena entro mi catapulto sotto il getto dell'acqua fresca.
Dicono che a Toronto non si sia mai vista una primavera calda come questa.

Dopo essermi asciugata i capelli mando un rapido messaggio a Shawn per dirgli che sto per passare da lui, e poi mi infilo un paio di jeans strappati ed una t-shirt azzurra molto semplice.

Dato che già so che quando stasera tornerò a casa andrò dritta a letto, mi metto avanti e preparo lo zaino per domani.

Messaggio da Shawn

"Okay piccola, allora ti aspetto"

Ridacchio come un idiota mentre leggo il messaggio.
Anche se stiamo insieme da un paio di mesi, ogni volta che compare il suo nome sullo schermo del mio cellulare il cuore inizia a battermi più veloce.

Infilo le scarpe da tennis ed esco, raggiungendo in pochi minuti la casa di Shawn.
Batto il pugno per tre volte sulla porta di legno, e in men che non si dica la sua testa fa capolino da essa.

"Ehi" lo saluto facendo qualche passo verso di lui.

"Ehi" risponde attirandomi fra le sue braccia e chiudendo con un calcio la porta dell'ingresso.
"Mi sei mancata"

~Perfectly Wrong~ S.M.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora