Capitolo 21

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"Sky devi rispondere"

Sento la testa che gira vorticosamente, se mi stanno chiamando a quest'ora può voler dire solo una cosa.

Faccio un respiro profondo e porto il cellulare all'orecchio, sotto lo sguardo preoccupato di Shawn.

"Pronto?" domando, aspettando la risposta della persona all'altro capo della linea.

Mentre ascolto le parole che mi vengono dette sento il battito cardiaco farsi sempre più rapido.

"Si, ho capito. Arriviamo subito, grazie"

Chiudo la chiamata e mi passo nervosamente le mani fra i capelli. Proprio come pensavo.

"Allora? Che hanno detto?"

"Shawn lo hanno preso. Hanno identificato il mio aggressore. Dobbiamo andare in centrale" dico con un filo di voce, mentre l'ansia si impossessa completamente del mio corpo.

"Te la senti di vederlo?"

"Io...non lo so. Ad essere sincera ho un po' paura. E se fosse qualcuno che conosco? Dio mio Shawn so che dovrei essere sollevata ma proprio non ci riesco"

"Piccola stai tranquilla, andrà tutto bene. Io starò per tutto il tempo lì con te. Quel pezzo di merda non potrà più toccarti. Forza, vieni qua."

Shawn mi attira a sé e mi culla fra le sue braccia. Lo stringo forte, posando la mia guancia contro il suo petto. In questa posizione riesco a sentire il battito del suo cuore. Inspiro il suo profumo, l'odore della sua pelle rosea. Rimaniamo abbracciati per un po', e pian piano mi tranquillizzo.

I suoi abbracci sono qualcosa di unico, riescono sempre a farmi stare bene.

"Ora va meglio, grazie" mi allontano a malincuore da lui.

"Allora siamo pronti ad andare"

Le sue pupille marroni mi scrutano lentamente, quasi come se volessero accertarsi che io stia bene per davvero.

Gli rivolgo un piccolo sorrisino per tranquillizzarlo, e lui mi dà un buffetto sulla guancia.

Ora sono veramente pronta, posso farcela.

-

Per le strade di Toronto non passa nemmeno una macchina, ci siamo solo noi. I lampioni sono tutti spenti, l'unica fonte di luce proviene dai fari della jeep. Riesco a sentire il tipico odore dell'asfalto bagnato, ma fortunatamente ha smesso di piovere. Dalle foglie degli alberi continuano a cadere delle goccioline di acqua piovana, che atterrano silenziose sull'erba umida.

Man mano che ci avviciniamo alla centrale sento una morsa allo stomaco farsi sempre più stretta. Voglio parlare con quell'uomo, voglio sapere la motivazione che c'è dietro quello che ha fatto.

Voglio vederlo in faccia, guardarlo dritto negli occhi.
Dallo sguardo delle persone si possono capire molte cose.
In fondo, come si suol dire, gli occhi sono lo specchio dell'anima.

Sposto la mia attenzione dalla strada e la rivolgo a Shawn.

Ha entrambe le mani strette intorno al volante, gli occhi non si staccano un attimo dalla strada.

Capisco che è nervoso dal modo in cui si morde il labbro inferiore, è un gesto che fa spesso.

"Va tutto bene?"

"Cosa? Ah si si, perché?" domanda lui, stringendo fra i denti il povero labbro.

"Adesso quello nervoso mi sembri tu"

Toglie per un secondo lo sguardo dalla strada e mi lancia un'occhiata.

"No, sto bene. Ho solo dei pensieri per la testa" mente lui.

~Perfectly Wrong~ S.M.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora