Buttare lì qualcosa e andare via

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Ma poi bisogna ricominciare da un punto di mezzo della storia di Gaber che per me non è affatto a caso...

tutto il bello e il brutto è in questa immagine che Gaber da della società degli anni 70. Il fatto che lui dicesse che non avesse visto mai nessuno "buttare lì qualcosa e andare via" in fondo era una constatazione ottimistica che chissà quando e chissà come prima o poi qualcuno avrebbe fatto e lui ne avrebbe potuto constatare l'avvenimento, essenzialmente in ambito politico nell'accezione in cui penso la vedesse lui insieme a Luporini.

Ebbene... lui non l'ha visto... o meglio ha visto alcuni profeti mancati (altri sono venuti dopo di lui) appropriarsi in modo indebito di un presunto "essere i salvatori della patria" fingendo di fare cose senza secondi fini ma poi, ineluttabilmente, manifestarsi per la loro natura rivelandosi come i divi di turno, i caimani o i soliti squali di sempre dai quali il signor G. da sempre ci ha messo in guardia.

Oggi, dal punto di vista politico siamo al capolinea perché chi avrebbe anche il senso di fare un gesto così nobile è relegato e reietto da un sistema di cemento che non permette a nessuno di fare il bene del paese perché per loro il bene è il loro bene e basta.

Quindi chi oggi butterebbe qualcosa così tanto per fare andandosene poi via senza pretendere nulla in cambio, senza secondi fini o tornaconti personali e questo intendo in ogni ambito, situazione, luogo, realtà, dalla famiglia al lavoro, da attività ludiche ad attività lavorative, dal pubblico al privato ...... ?

Chiedo scusa se parlo di ... GaberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora