... ci sono dei momenti

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"Ci sono dei momenti
che ho voglia di star solo
rinchiuso in una stanza
a pensare ai fatti miei
e almeno in quei momenti
la mia disperazione
è troppo più importante
esisto solo io

Vi confesso che in questi momenti
io me ne frego di quel che succede
me ne frego della politica
della gente che muore ogni giorno
dell'America della Russia della Cina

In questi momenti
io me ne frego delle guerre civili
me ne frego dell'imperialismo
non mi importa del Vietnam
non mi importa del comunismo

In questi momenti
io me ne frego degli operai
me ne frego dei licenziamenti
me ne frego di Marx e di Lenin
non sopporto Gianfranco Serena
i discorsi del baretto
me ne frego me ne frego me ne frego

In questi momenti
vedo solo la mia vita
e la mia sofferenza
è la mia sola verità

In questi momenti
cari compagni
ributtatemi
nella realtà"

E per una volta ho voluto inserire il testo intero prima di tutto, anche per seguire il consiglio di @mascalzonelatino2 , che ringrazio ancora, ma anche perché il pezzo cela una poesia stupenda sul male di vivere (che come tutti abbiamo, spesso, incontrato cfr Montale) e sul disimpegno, anche temporaneo, che ci vuole anche da quello in cui si crede più fermamente. 

La mia personale idea è però anche che il distacco non è assoluto ma anche da un pensiero rivoluzionario che molto spesso non entusiasmava il signor G., che era avanti avanti sempre avanti così avanti che ancora oggi non abbiamo capito quanto.

Stiamo ancora a idolatrare una sinistra in contrasto ad una destra oggi, sinistra ormai apparente ma che ancora riesce a sollevare bandiere (alzati che si sta alzando ... la canzone popolare...) ed una destra ricca di simboli e idee nostalgiche dittatoriali che ancora oggi proliferano e fanno proseliti. 

Il senso dell'andare oltre, che auspicava Gaber, è quello di superare le utopie superate così come le idee nostalgiche del passato e guardare oltre (ma cos'è la destra .. cos'è la sinistra?). 

Il vero problema è che, come ci hanno dimostrato questi ultimi 70 anni di storia e specialmente l'ultimo trentennio in cui si sono condotte fior di campagne elettorali intrinsecamente intrise del contrasto destra-sinistra centro|sinistra - centro|destra, ma solo perché è più facile attaccare i nemici storici e restare legati a concetti vecchi e obsoleti piuttosto che invece rimboccarsi le maniche e costruire davvero il domani... 

e su questo sto pensando a qualcosa di dedicato forse qui, forse altrove ... chissà 

In ultimo una una nota di stile filologico sull'inizio del pezzo: "ci sono dei momenti che ho voglia di star solo " che contiene un errore da matita blu al tempo in cui il pezzo è stato scritto, non "che" ma "in cui", però è uno dei casi di forzatura linguistica che il duo Gaber - Luporini ha creato negli anni e di cui si è avvalso secondo me per portare al pubblico un linguaggio più diretto, meno aulico e sul motivo in questo caso mi sento di non dissentire.

  


Chiedo scusa se parlo di ... GaberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora