Le carte

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Se sostituissimo "le carte" con i dati dei nostri profili on line, otterremmo un simpatico parallelo che renderebbe questo pezzo ancor più drammaticamente attuale, citando ipotetici ingordi affamati di identità che oggi coinciderebbero con i ben noti colossi del web che sono nati, vivono e proliferano indisturbati proprio grazie alle nostre informazioni personali di cui si abbuffano copiosamente da una ventina d'anni a questa parte e che noi, in qualità di consumatori 4.0, abbiamo contribuito a far diventare delle mastodontiche entità mediatiche dai fatturati così importanti dall'avere fatturati superiori al PIL di parecchie nazioni di medio-piccole dimensioni.

La massificazione e l'assomigliarsi tutti troppo fisicamente è semplice metafora dell'assomigliarsi nei comportamenti e nei gesti anche più semplici del vivere quotidiano che è questo sì l'assomigliarsi nel fallimento che Gaber cita verso la fine.

2 sono quindi i temi essenziali che si intrecciano in questo pezzo del nostro signor G. e sono da un lato il tema dell'identità e della certezza dell'essere se stessi e l'altro della spersonalizzazione dell'individuo nella massa che finisce per perdere anche la propria coscienza fino a diventare un senza volto e senza forma.

Un po' come i viaggiatori del treno, prima, ed i bambini poi, nel video di Another brick in the wall dei Pink Floyd.

E già che ci siamo, rivediamolo... che male di certo non può farci!


Chiedo scusa se parlo di ... GaberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora