Il tennis

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E giocano tutti al tennis... la vera cortina di ferro è lì nei gusti...

altro che realtà virtuale, o aumentata come si dice oggi, Gaber era dotato di un apparecchio che gli permetteva dal bianco e nero dei suoi anni di più fervida partecipazione di analizzare con il microscopio l'esistente e nel contempo viaggiare nel tempo e prefigurare probabilmente involontariamente ciò che sarebbe stato il mondo della politica di allora e dell'oggi recente senza nemmeno immaginarla. 

e tutti giocano al tennis, oh chiaro nulla contro il tennis e magari anche l'idealizzazione del calcio che ne fa a un certo punto non è proprio come si dice oggi, nell'oggi, allo stato dell'arte, però io gli concederei qualche licenza poetica non riuscita nel complesso perché tutto il resto centra drammaticamente l'obbiettivo e tutti i compromessi storici non riusciti allora e tantomeno ora. 

quindi giocano tutti allo stesso gioco, questo è il senso del pezzo apparentemente controtennistico. Cioè si battono per piccole variazioni politiche dimenticando o peggio ignorando volutamente che i problemi del paese e della gente stiano altrove.

 e la trasformazione di chi entra in parlamento è quasi automatica. Si fanno votare come rivoluzionari e si fanno rimandare a casa come poltronari... 

allora come ora

e il "giocare al tennis" oggi rappresenta il pensiero omologato e omologante, la non volontà di pensare diversamente , la passiva incosciente bovina accettazione della normalizzazione ed accettazione del consumo e in ultimo di essere consumati. 

Chiedo scusa se parlo di ... GaberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora