La benda (/la caccia)

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continuando ad andare avanti ed indietro nella storia del Signor G., farei un nuovo excursus nel Gaber politico/sociale parlando de "La benda"

dall'inizio: 

"Bendopoli, una piccola città, pulita, ordinata; nel suo piccolo organizzata. Sono nato qui, trentatre anni fa, coniugato, statura uno e settantaquattro, capelli scuri, segni particolari, benda variopinta.

- Come va?

- Benissimo grazie, sono stato anche dal medico che mi ha trovato perfettamente a posto, nevrosi acuta, condizionamento totale, visione delle cose: zero! normale insomma....."

La benda: semplice metafora dell'incapacità di vedere le cose perché continuamente  filtrate dalla benda appunto, che altro non rappresenta se non i filtri quotidianamente apposti alla realtà dai media, dalle convenzioni e dai luoghi comuni che ci condizionano o dalle quali ci facciamo condizionare a volte nostro malgrado, altre volte invece ce le riusciamo ad imporre persino da soli... ma questo è il progresso dei nostri tempi moderni.

Lascio all'ascolto chi non l'avesse ancora fatto e intanto vorrei trattare il tema stesso del "dialogo tra un impegnato e un non so" di cui è parte e che meriterebbe ben più di un excursus breve come questo.

Tanto per iniziare ne abbiamo già parlato con alcuni pezzi quali la collana, il pelo (l'ingranaggio) cfr, ma più che sottolineando singoli brani e monologhi vorrei vedere il "dialogo tra un impegnato e un non so" nella sua interezza, e cioè per quello che effettivamente è, cioè un dialogo immaginario tra 2 Gaber, uno che rappresenta il cosiddetto "impegnato", cioè politicamente impegnato ed ortodosso, ligio ai dettami più rigidi dei rivoluzionari degli anni '70, e l'altro Gaber che invece si definisce un "extra-familiare di sinistra" che deve sopravvivere a tutti gli stress emotivi e psicologici della vita quotidiana, dalla famiglia al matrimonio passando per le ipocrisie della borghesia che abbiamo già incontrato... e poi come dice lui a un certo punto...  non sono solo idee che devono essere digerite.. ci sono anche le cipolle, proprio riferendosi agli aspetti più impervi del quotidiano vivere. 

E questa dicotomia è stata quella essenziale che ha attraversato l'autore lungo tutta la propria carriera sempre altalenando temi personali a temi sociali, coniugandoli sempre con sapiente equilibrio pur essendo temi caldissimi specialmente nel decennio del terrore e dei terrorismi.

E dal "dialogo", proprio a testimonianza di questo, .... 

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nota 2021 

Oggi non c'è più la benda, ma la maschera. 


Chiedo scusa se parlo di ... GaberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora