a conclusione degli spettacoli degli anni 70 e 80 Gaber usava chiudere con "C'è solo la strada" brano lucido e terribile sulla inevitabile chiusura e fallimento della vita comune quando si va a vivere tutti sotto un tetto, più e più volte ogni volta che ci si infila in una casa dove ci si va a nascondere ...ma alla fine ... la strada è l'unica salvezza
bisogna ritornare nella strada, nella strada per conoscere chi siamo....
perché il giudizio universale non passa per le case e gli angeli non danno appuntamenti e anche nelle case più spaziose non c'è spazio per verifiche e confronti...
certo è frutto di un periodo quello degli anni 70 in cui ci si rifugiava nelle case per sfuggire dal dolore e dalle bombe e dal terrorismo come cita Gaber alla fine del brano, ma in fondo il
Significato vero che io ne leggo a latere è che ci si rifugia nelle case , in se stessi , perché non si vuole più affrontare il mondo , la strada appunto , che poi altro non è che il noi stessi che non vogliamo più affrontare .
Panegirico si, e sembra proprio un avvilupparsi su se stessi , ma ... non c'è niente da fare, se non la strada affrontare ....
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Chiedo scusa se parlo di ... Gaber
Short StoryHo deciso di intraprendere una nuova avventura ed esplorare le opere di uno dei miei maestri, Giorgio Gaber. Il format che ho scelto per questa nuova iniziativa è un po' in stile Blog ovvero quasi sempre ci sarà un video o un testo o entrambi, acco...