"Ho visto un uomo matto, è impressionante come possa fare effetto ... un uomo a pezzi dimenticato , dietro alle sbarre sempre chiuse di un cancello "
Certo il quadro dipinto dal nostro signor G è decisamente agghiacciante , però c'è da considerare che il contesto è quello del pre-legge Basaglia, quindi con ancora aperti i cosiddetti "manicomi" dove venivano inseriti tutti quelli che vivevano un disagio psichico o psichiatrico ma anche tutti quelli che invece la società non riusciva a "gestire " normalmente e considerava in un certo senso "soggetti scomodi".
Il dualismo di Gaber tra chi sta fuori e chi sta dentro al cancello è ancora una volta il mettersi in seconda posizione , o meglio in questo caso in terza e vedere il mondo al di fuori del cancello come i veri malati di mente , invischiati in un vivere quotidiano opprimente e privo di significato come già in "far finta di essere sani".
La legge Basaglia di fatto abolì nel 1978 i manicomi o meglio le strutture ove si mettevano in atto provvedimenti coatti e coercitivi nei confronti dei più disparati soggetti, in realtà però modificava e regolamentava meglio solo il confine tra ciò che era prima tra l'essere considerato "matto" e l'individuo invece che soffre di turbe psichiche serie che possono mettere a repentaglio la comunità. In sostanza si evitava che fossero considerati "matti" soggetti magari poco graditi, dal punto di vista dell'ordine pubblico ma anche a volte politico...
Gaber prevede in un certo senso quasi come il post legge Basaglia sposti di fatto questo cancello da fisico ed esterno a noi a qualcosa di interno a noi stessi chiedendosi già allora: chi siamo noi davvero al di fuori del cancello? Da quale parte stiamo veramente ?
E nel riascoltare questo brano mi piace ricordare come anche il regista Marco Tullio Giordana in "La meglio gioventù" parecchi anni dopo abbia trattato questo tema con la delicatezza di un film unico ma anche con la giusta implacabile severità di un realismo anche a volte fin persino crudo ma che ben spiega come erano trattati quelli che erano finiti loro malgrado "dietro il cancello", unendoci anche il disagio invece di chi già allora fuori da quel cancello stava.
Questo è un bellissimo clip che monta le scene di tutto il film mantenendone l'ordine cronologico per rammentare i momenti salienti.
Consiglio: vedetevelo (o rivedetevelo) tutto, tanto è gratis su Raiplay...
STAI LEGGENDO
Chiedo scusa se parlo di ... Gaber
Short StoryHo deciso di intraprendere una nuova avventura ed esplorare le opere di uno dei miei maestri, Giorgio Gaber. Il format che ho scelto per questa nuova iniziativa è un po' in stile Blog ovvero quasi sempre ci sarà un video o un testo o entrambi, acco...