Prima di completare l'opera su Gaber, vorrei tornare a quel primo brano del disco e dello spettacolo teatrale omonimo e cioè "far finta di essere sani" che ha dato anche l'immagine alla copertina.
"Vivere non riesco a vivere, ma la mente mi autorizza a credere, che una storia mia, positiva o no, è qualcosa che sta dentro alla realtà "
Così inizia il pezzo, con una ammissione esistenzialista piuttosto grave, a sottolineare l'impotenza dell'essere umano di fronte alla stessa sua esistenza. E in quanti ci si è chiesti il perché del proprio essere e calpestare il suolo del pianeta (terrapiattista o no ...).
"Nel dubbio mi compro una moto, telaio e manubrio cromato... "
E così indicando altri modi futili che permettano all'uomo di non pensare davvero al peso della propria inutilità ed inconsapevole presenza nel mondo, giustifica in un certo modo come facciamo tutti il fatto di essere vivo... Grazie Gaber!
E Il tutto condito da una certa leggerezza e scherzosità che i suoi maestri della scuola di Francoforte di certo poco avrebbero gradito, ma chi se ne frega...
Va beh non vado oltre , ascoltate con calma ed attenzione perché ne vale come sempre la pena!
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Chiedo scusa se parlo di ... Gaber
Short StoryHo deciso di intraprendere una nuova avventura ed esplorare le opere di uno dei miei maestri, Giorgio Gaber. Il format che ho scelto per questa nuova iniziativa è un po' in stile Blog ovvero quasi sempre ci sarà un video o un testo o entrambi, acco...
