-Chapter four

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Bruce Banner stava esaminando lo scettro nel suo laboratorio, ma non era solo, era in compagnia di Tony Stark. Durante il lavoro non potevano fare a meno di chiacchierare un po' fra scienziati, come aveva detto Tony prima, loro due parlavano la stessa lingua.

-Faccia una capatina alla Stark Tower, ultimi dieci piani, ricerca e sviluppo. È il paese dei balocchi.

Disse Stark avvicinandosi al dottore che era impegnato ad esaminare lo scettro chitauriano.

-Grazie, ma l'ultima volta che sono stato a New York... ho distrutto praticamente Harlem.

Sospiró Banner.

-Beh, prometto un ambiente privo di stress, senza tensione, né sorprese.

Disse e senza neanche aver finito la frase gli diede la scossa con un apparecchio che aveva in mano.

-Ahi!

Si lamentó il povero Banner, intanto Steve che stava passando di lì aveva assistito alla scena.

-Ehi, sei impazzito?!

Chiese quest'ultimo in tono abbastanza incazzato a Stark, che intanto che non lo stava degnando di uno sguardo.

-Non si sa.

Rispose alla domanda, il capitano lo guardava sconvolto, tanta arroganza riusciva a stare in un armatura?

-Ha raggiunto un grande autocontrollo, come fa? Musica, fuma erba?

-È tutto uno scherzo per te?

Chiese Steve che stava iniziando seriamente a perdere la pazienza.

-Le cose divertenti sí.

-Mettere a rischio la sicurezza delle persone non è divertente, senza offesa dottore.

-Oh, non fa niente, non sarei venuto a bordo se non fossi in grado di gestire oggetti confondenti.

Rispose Banner cercando di mantenere la calma, Rogers continuava a guardare male Tony.

-Proceda in punta di piedi, farà passi da gigante.

Scherzó Stark, Steve lo guardó male.

-E tu concentrati sul problema signor. Stark.

-Non lo sto facendo? Perchè Fury ci ha radunati, perchè adesso, perché non prima? Cosa ci nasconde? Per risolvere l'equazione devo avere tutte le variabili.

-Credi che Fury nasconda qualcosa?

Chiese il biondo alquanto scettico.

Stark gli stava antipatico, ma sinceramente doveva ammettere che quello che stava dicendo era giusto.

-Lui è una spia, Capitano lui è la spia. I suoi segreti hanno segreti.

Intanto aveva preso dalla tasca un pacco di snack che stava mangiando durante il suo discorso, porse il sacchetto a Banner che rifiutó con un cenno della mano.

-Innversosice anche lui, vero?

Continuó Stark, Bruce inizió a gesticolare confuso.

-Voglio solo finire il mio lavoro qui e...

-Dottore.

Lo interruppe Steve, Bruce sospiró per poi levarsi gli occhiali da lavoro.

-Un raggio di luce per l'umanità, la battuta di Loki a Fury riguardo il cibo.

-L'ho sentita.

Commentó Steve.

-Secondo me era indirizzata a lei.

In your mind - Marvel fanfiction. #Concorsoscrittura2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora