-Chapter eight

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Clint si era ormai ripreso, aveva chiesto gentilmente a Natasha di uscire.

Aveva bisogno di parlare con Blue, anche se lei non se la sentiva.

-Non penso sia il momento adatto.

Disse lei, erano seduti uno di fronte all'altro.

Si era creato un silenzio abbastanza imbarazzante da quando la Romanoff era uscita dalla stanza.

-Esiste un momento adatto?

Le fece notare Clint alzando un sopracciglio, Blue sospirò arresa.

-Avanti, ti ascolto.

Solo allora lui iniziò a parlare, un po' insicuro considerando l'argomento che stava per aprire.

-Lo Shield ha sempre saputo la verità, non per causa mia. Mi sono preso io la colpa per la morte di...

-Non nominarlo.

Lo bloccó Blue, facendo anche segno con la mano. Era grata per quello che aveva fatto Barton, questo era l'ennesima cosa che gli doveva. La sua generosità nei confronti di Blue non aveva confini. Nonostante ciò, il tasto era troppo dolente per la ragazza.

Sentiva i suoi occhi farsi già lucidi, i ricordi di quella maledetta notte tornarle in mente.

-So che fa male...

Lei gli lanciò un'occhiata fra lo sconvolto e l'irritato.

-Fa male? I miei poteri sono pericolosi.

-Solo se non sai gestirli.

Ribatté lui calmo, la Devis stava iniziando ad agitarsi.

-Ed io non so farlo.

Rispose la castana che stava ormai andando nel panico.

-Ascoltami, non deve andare cosí.

-Avresti potuto dirmi la verità, ho passato questi anni a nascondermi!

-Non ho potuto, lo sai.

-Perché no? Era giusto lasciarmi vivere in quel modo, tormentata dalla paura?!

Alzó la voce, lui si alzó in piedi ormai spazientito.

-Pensi che per me siano stati anni facili? Lo Shield mi è stato alle costole, avevo perso la loro fiducia a causa tua!

Urlò, lei indietreggió ferita da quell'affermazione.

-A causa mia? È stata una tua decisione. Anche io ti ho salvato la vita, quella notte le cose sarebbero potute andare diversamente.

Le sue parole trasmettevano dolore, lui capì subito di aver sbagliato e cercó di avvicinarsi alla ragazza, che peró indietreggiò maggiormente.

In quel momento entrarono nella stanza anche Steve e Natasha, avendo sentito le urla si erano preoccupati ed avevano ignorato il fattore privacy.

-Blue, ti prego. Mi dispiace per ciò che ho detto, sai che non lo penso.

La Devis scosse la testa irata, non voleva restare in quella stanza neanche un minuto di più. Quell'aria era diventata ormai insopportabile.

-No, dato che sono pericolosa è meglio se levo il disturbo.

Disse e senza guardare in faccia gli altri due uscì dalla stanza.

Natasha si agitò immediatamente, Clint abbassó la testa amareggiato.

Sarebbe voluto correrle dietro, ma per dirle cosa?

In your mind - Marvel fanfiction. #Concorsoscrittura2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora