-Steve, ti chiedo ancora scusa.
Si scusó nuovamente Blue mentre erano in macchina, diretti verso casa sua.
-Non scusarti, piuttosto vorrei capire se è successo qualcosa di grave.
Le rispose il biondo voltandosi leggermente verso di lei mentre guidava.
-Problemi a casa, spero niente di grave, ma è stata richiesta la mia presenza.
Rogers annuì, poco convinto.
Era sbiancata di colpo e per poco non era svenuta nel parco dopo quella telefonata, doveva essere qualcosa di grave.
La Devis continuava a guardare fuori dal finestrino in ansia.
Aveva provato a chiamare Ashley innumerevoli volte, senza risultati.
Le aveva anche provato a scrivere, ma nessuna risposta era arrivata.
Arrivarono davanti casa, la ragazza si voltó verso il biondo.
-Steve, mi dispi...
Inizió a dire, ma quest'ultimo la bloccó mettendole un mano sulla bocca.
-Basta scusarsi. Semplicemente mi piacerebbe che smettessi di tenerti tutto dentro, di me ti puoi fidare.
La ragazza sospiró per poi abbracciarlo.
Erano rare le volte in cui sentiva il bisogno di avere un contatto fisico con una persona, questa era una di quelle.
Il biondo restó inizialmente sorpreso da quel gesto, poi ricambió.
-Io mi fido di te Steve.
Furono le ultime parole che disse Blue prime di scendere dall'auto ed entrare velocemente in casa, lasciando un povero Steve confuso a guardarsi intorno e a cercare di realizzare quello che era successo.
La castana entró come un fulmine dentro casa, trovando Justin sul divano con accanto Noah.
Avevano delle espressioni preoccupate, soprattutto il fratello.
-Eccoti finalmente!
Esclamó quest'ultimo alzandosi ed andandogli incontro.
-Justin, spiegami cosa cazzo succede.
Gli ringhió subito Blue contro, stanca di quell'atteggiamento.
Justin boccheggió senza dire nulla voltandosi verso Noah che annuì.
-Qualche ora fa, prima che tu uscissi di casa, sono passato dalla stanza di Ashley e casualmente l'ho sentita parlare a telefono con qualcuno che immagino sia Josh.
Inizió a raccontare Justin.
-Cosa diceva?
Chiese Blue, intanto Noah continuava a smanettare sul computer.
-Ho sentito poco, qualcosa tipo "Che fretta hai?" ed anche "Ho bisogno di più tempo."
Il ragazzo sospiró, per poi continuare.
-Non ho dato peso a queste parole, ma poi ho sentito dei passi. Sono sceso e ho trovato Ashley con una valigia ed uno zaino che stava uscendo di casa. Tu eri sotto la doccia, altrimenti ti avrei avvertita.
-Vi siete parlati?
Chiese la sorella, Justin fece segno di no con la testa.
-All'inizio volevo parlarle, chiederle cosa stava facendo, poi ho visto lui ed ho capito tutto. Mi sono arrabbiato, mi ha dato fastidio che cosí dal nulla partisse, me ne sono andato in camera senza dire nulla.
STAI LEGGENDO
In your mind - Marvel fanfiction. #Concorsoscrittura2019
Fanfiction[TRATTO DELLA STORIA.] -Chi sei tu? -Una persona che non ti conviene avere come nemica.