In your mind - Marvel fanfiction. #Concorsoscrittura2019

-Chapter thirty-six

Erano le 7 in punto, gli Avengers erano in viaggio da ormai più di un'ora.

Come previsto far alzare Blue non è stato facile, Clint e Natasha hanno dovuto fare l'impossibile.

-La vera missione è stata far alzare questa pigrona, ormai non mi spaventa più nulla.

Commentó Clint osservando Blue, che in risposta lo guardó male.

Natasha e Bruce scoppiarono a ridere, Tony ai comandi li guardó divertiti.

-Devo percaso far installare da Jarvis la sveglia automatica nella tua stanza Devis? La faccio mettere alle 6 di mattina per ogni giorno.

-Non osare Stark.

Rispose Blue guardando male Iron-Man.

-Oseró, oseró.

Steve stava in silenzio nell'angolo.

Blue voleva andare a parlargli, chiarire.

Soltanto che questo non era nè il luogo, nè il posto adatto.

Quando sarebbero tornati avrebbe fatto approfittato.

-Dobbiamo ripassare il piano.

Inizió il Capitano e tutti annuirono.

Steve era sempre ansioso prima di una missione, aveva paura di perder uno dei componenti, come era successo con Bucky negli anni quaranta.

-Per la centesima volta?

Domandó ironico Stark, Steve lo guardó male.

-Se qualcosa va storto finisce male, quindi ripasseremo fino all'ultimo momento, intesi?

Usó un tono duro, era teso, molo teso.

Blue lo guardó dispiaciuta, non era bello vederlo così.

Tutti annuirono in silenzio e si preparano ad ascoltare nuovamente il piano.

Lagos, Africa.

-Ricordate, niente deve andare storto.

Ripetè Steve, nascosto in un palazzo vicino al laboratorio.

Dalla finestra riusciva ad avere la vista sul luogo, in modo da monitorare ogni cosa.

-Lo sappiamo Rogers, lo sappiamo.

Rispose Stark, appostato sul tetto dell'edificio dove si trovava Steve.

-Blue.

-Ci sono.

La Devis era affianco ad Iron-Man, stava aspettando gli ordini del Capitano.

-Natasha.

La richiamó Steve.

-Ci sono, niente di sospetto per ora.

Rispose lei, appostata in un bar là a fianco, come copertura.

-Bene, tieni gli occhi su tutto.