Chapter Fifty-three

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Blue era seduta sul letto a fissare il vuoto.

Il suo sguardo era spento, lei era spenta.

Aveva perso la sua luce, tutto per colpa sua.

Perché aveva dato fiducia a Pietro? Perché si era lasciata ingannare?

Sentiva il bisogno di Ashley in questo momento, ma era impegnata in una missione dall'altra parte del mondo.

Dopo la "Chiacchierata" con il Capitano la Devis si era rinchiusa nella stanza ed era scoppiata in un pianto liberatorio.

Lo aveva perso, probabilmente per sempre.

"Che tu sei solo una bambina, Blue Devis."

Una frase basta per porre fine ad un rapporto? Sì, basta e avanza.

Il modo in cui l'aveva pronunciata, colmo di disprezzo.

Mai si sarebbe immaginata una frase del genere da Steve, ma cosa doveva aspettarsi, lui odia le bugie.

Improvvisamente sentì bussare, due tocchi leggeri, quasi impercettibili.

Per un attimo, in cuor suo, speró si trattasse del biondo, ma avrebbe potuto riconoscere quel tocco delicato fra mille.

-Natasha?

Domandó con un filo di voce e la porta si aprì rivelando la figura della rossa.

La Romanoff aveva uno sguardo dispiaciuto, sembrava provasse quasi compassione a vederla in quello stato.

Senza dire nulla si andó a sedere sul bordo del letto, a poca distanza dalla castana.

-Ho sentito la tua conversazione con Steve.

"Oh no, anche lei è arrabbiata e vorrà farmi una scenata?"

Pensó Blue aspsttamdosi già il peggio, non voleva perdere anche Nath.

Già aveva perso Steve, una grande, infinita perdita.

-Natasha... Io...

Inizió, ma la parole le morirono in gola, perché due lacrime la tradirono.

La Devis le asciugó subito, in un gesto fin troppo veloce.

Non voleva mostrarsi debole, odiava farlo.

-Tranquilla, non sono venuta a farti una scenata.

Chiarì la Romanoff, la castana la guardó sconvolta.

-T-tu... Non sei... Arrabbiata?

Balbettó nel tentativo di formulare la frase, la voce le tremava.

-No, non lo sono. Blue sono delusa, speravo avessi più fiducia in me, ma spesso è successo anche a me di commettere lo stesso errore, perciò lo comprendo.

Spiegó e Blue sentì i sensi di colpa aumentare, non voleva che Natasha perdesse la stima in lei.

Fece un respiro profondo, doveva formulare una frase completa, senza interruzioni.

Caló un breve momento di silenzio, la rossa stava aspettando una risposta che, non molto dopo, arrivó.

-Natasha, io ho fiducia in te, sei una delle persone di cui mi fido di più. Alcune esperienze passate mi hanno insegnato che, spesso, nella vita è più conveniente fidarsi solo di sè stessi.

Disse la Devis e la Romanoff annuì.

-Io penso che, nella vita, nessuno potrà mai proteggerti meglio di te stesso.

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