Capitolo 6

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Mi alzai felice come pochi giorni nella mia vita. Quel pomeriggio, dopo le lezioni, sarebbe arrivato a Miami il mio migliore amico insieme a Lena.

Nonostante la mattina fosse uggiosa, e le lezioni di lingue scorressero lente, non riuscivo a non essere felice.

Non vedevo Cameron da agosto, e ringraziavo Dio per avermi concesso questi pochi giorni in sua compagnia.

Con un semplice messaggio mi aveva avvisato del suo imminente arrivo insieme a quella euforica della sua ragazza, che non stava nella pelle di rivederci.

Non vedevo l'ora di mostrargli la mia nuova vita e presentargli i miei nuovi amici, che ero certa gli sarebbero piaciuti.

Anche se mi faceva strano avere un pezzo della mia vita a Los Angeles qui a Miami.

Con Lena non avevo parlato molto, più che altro perché lei era la sostenitrice numero uno della mia precedente relazione.

Alcune volte, quando la chiamavo, le scappava qualche novità sulla carriera del mio ex ragazzo; so che lo fa per tenermi aggiornata, anche se non mi esprimo più su quel capitolo chiuso della mia vita.

Essendo oggi sabato, io e mio fratello abbiamo deciso di portare i nuovi arrivati nel locale che per noi è diventato come una seconda casa: il White Angel. Ormai andiamo lì quasi tutti i sabati con la nostra comitiva a cui si è aggiunto Tyler dopo essere arrivato, e trascorriamo lì la maggior parte del nostro tempo anche nei semplici pomeriggi, quando è solo un bar.

Sarà divertente vedere Travis a confronto con Cameron, visto che non sanno di l'un l'altro.

Anche se Cameron non è un tipo possessivo, si ingelosisce comunque quando si trova a confronto con una persona alla sua pari. Lo stesso non si può dire di Travis, che sarebbe pronto a salire sul ring fin dal primo istante.

In ogni caso, tocca a me e Isaac andarli a prendere all aeroporto, perciò ci siamo dati appuntamento alle cinque del pomeriggio per arrivare in orario. In questi giorni sto imparando ad apprezzare la guida, perciò quando ne ho l'occasione esco con la mia macchina. Anche se guidare spesso e volentieri a Miami è un casino a causa del traffico.

Tamburello le dita sul volante mentre Isaac cambia stazione radio per l'ennesima volta.

‹‹Questa è la mia stazione radio preferita.›› annuncia mentre ci fermiamo a un semaforo.

‹‹Speriamo diano musica buona allora.›› controbatto.

‹‹Ed ecco a voi il nuovo singolo di uno dei ragazzi più amati in questo momento, che con oltre undici milioni di visualizzazioni ha fatto impazzire i ragazzi. Because I had you, Shawn Mendes!›› dice il conduttore della radio.

‹‹Merda... vuoi che cambi stazione?›› chiede guardandomi.

Faccio cenno di no, e con mani tremanti ascolto il suo nuovo singolo. In questo momento mi viene da piangere, ma resisto perché sono una persona orgogliosa e non voglio farmi vedere cadere. Le parole di questa canzone mi tolgono il fiato, come faceva lui. Questa è una delle ultime canzoni che ha scritto per l'album. Ne sono certa, perché quelle che aveva già composto me le aveva già fatte sentire.

Quando la canzone finisce, Isaac spegne la radio. Rimaniamo in silenzio fino a quando non parcheggio all'aeroporto.

E ancora una volta sono rimasta bruciata. Non avrei mai pensato che un giorno, il mio cantante preferito avrebbe scritto una canzone su come si sentiva a causa mia.

Controllo il tabellone degli arrivi mentre continuo a pensare; aveva ragione mia madre a dirmi che penso troppo e mi faccio sempre problemi.

‹‹Non pensarci, ora concentrati su i tuoi amici che stanno arrivando.›› mormora Isaac prendendomi la mano.

Annuisco e stringo la stretta. Ho davvero bisogno di smettere di pensare, e avere lui affianco mi permette di concentrarmi sul calore che mi trasmette la sua mano, del suo braccio vicino al mio, dei brividi che si formano appena la mia pelle entra in contatto con la sua.

‹‹Eccoli!›› dico avvistando la chioma spettinata della mia amica.

Mi corrono incontro e senza preavviso mi stritolano in un abbraccio.

‹‹Alyssa mi sei mancata tanto!›› dice Lena stringendomi ancora di più.

Quasi non respiro.

‹‹Anche tu, ma se mi lasciassi andare potrei evitare di morire e tu potresti vedermi ancora.›› mormoro senza fiato.

Si staccano, ma Cameron mi abbraccia un altra volta. Sprofondo tra le sue braccia inspirando il suo profumo, e come per magia le lacrime che non sono cadute prima scendono ora.

‹‹Non piangere piccolina! Ci sono io adesso.››

‹‹Cam, grazie di essere qui.››

Mi da un bacio sul naso e mi asciuga le lacrime.

‹‹Dopo parliamo›› mi sussurra mentre afferra la valigia.

Mi impongo di sorridere ed annuisco per l'ennesima volta da quando sono qui.

Abbraccio Isaac che mi tiene stretta a sé e andiamo ai parcheggi.

‹‹Starete in hotel questa notte?›› chiedo aprendo l'auto.

‹‹Si, ma non è molto distante dalla vostra università. Lo abbiamo scelto vicino apposta.›› ammette Lena.

‹‹È ufficiale: io amo questa macchina.›› annuncia Cam sedendosi nei sedili posteriori.

‹‹È il suo regalo di compleanno.›› dice Isaac.

‹‹Si Alyssa mi aveva detto che le avevano regalato una macchina.››

‹‹E che macchina!›› commenta Isaac.

‹‹Zitto o perderò la concentrazione.››

‹‹Bambolina, tu la perdi sempre e comunque.›› dice ridendo.

‹‹Come mi hai chiamata?! Ti sembro forse una bambola di porcellana?›› strillo.

Alché ride ancora di più insieme ai miei amici.

Offesa, rimango in silenzio e continuo a guidare.

‹‹Dai non offenderti, se questo non ti piace ne posso sempre trovare un altro!›› continua a prendermi in giro.

Stufa, alzo il mio bellissimo dito medio e scendo dalla macchina. Mi appoggio al lato della macchina e aspetto che Cameron scelga cosa fare.

‹‹Torniamo subito, ritiriamo le chiavi della camera e poi andiamo a fare un giro!›› dice Cam.

‹‹Bambolina non ti sarai offesa davvero?›› chiede Isaac avvicinandosi e intrappolandomi tra il suo corpo e la portiera.

‹‹Cosa te lo fa pensare?›› balbetto.

É troppo vicino, sento il suo respiro sbattermi in faccia. Allunga le mani appoggiandole sulla macchina chiudendomi del tutto. Ora non posso più scappare, mi ha intrappolato.

‹‹Sai che sei carina quando arrossisci?›› chiede avvicinando la bocca.

Provo a parlare ma le parole mi muoiono in bocca. Il cuore non mi da tregua, continua a battere sempre più forte dentro la cassa toracica facendomi tremare le gambe.

Mi aggrappo alla sua giacca di pelle mentre le sue labbra si uniscono alle mie.

È un bacio casto, semplice oserei dire, che non sono come mi fa cadere nell'oblio.

Con una mano mi accarezza la guancia mentre l'altra regge il mio fianco.

In automatico le mie mani si spostano dietro al suo collo, agganciandosi ai suoi capelli.

Non mi basta.

Deve essersene accorto, perché la sua lingua preme sul mio labbro inferiore chiedendomi l'accesso. Accesso che gli concedo subito.

Non so quanto rimaniamo così attaccati a baciarci, ma è una tosse improvvisa a farci staccare.

Cameron non mi guarda negli occhi, mentre in quelli di Lena leggo compassione.

Una cosa che odio più di tutte.

Never Say Never || Shawn MendesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora